ZAMMARINI: “Potete definirmi un ‘tuttocampista’. Catania, spero di togliermi tante soddisfazioni”

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foto Catania FC

Ai microfoni di Chancebet News il centrocampista rossazzurro Roberto Zammarini ripercorre i momenti salienti della propria esperienza calcistica commentando anche la scelta di approdare in Sicilia. Ecco un estratto dell’intervista:

“Giocare a pallone è una passione che ho fin da piccolissimo. C’erano i momenti in cui studiavo ma preferivo dedicare il mio tempo soprattutto al calcio. Mantova? Sarà sempre casa mia, all’età di 9-10 anni ho fatto il settore giovanile quando i virgiliani militavano in Serie B e sfiorarono la A, ho vissuto anche il fallimento ma sono stati momenti bellissimi e mister Juric mi ha fatto fare il salto nei professionisti”.          

“Pisa? Cambiava tutto perché mi allontanai da casa ed il tifo a Pisa è molto importante. Fu il mio primo impatto dalla C alla B, per questo feci un po’ di fatica ad adattarmi all’inizio ma, poi, abitando sul mare mi sono trovato benissimo anche lì riuscendo a trovare il mio spazio. Allenava la squadra Gennaro Gattuso, che fin dal primo giorno mi ha fatto sentire a casa. In campo trasmetteva la sua grinta, fuori ricordo una persona fantastica. Mi ha aiutato molto nella mia crescita da calciatore”.         

“Pordenone? Ad oggi calcisticamente è la mia esperienza più importante, arrivai a gennaio scrivendo qualcosa di unico. Club promosso per la prima volta in B, quell’anno anche il Pisa vinse il campionato quindi diedi il contributo per una doppia promozione in cadetteria. Sono felice di essere entrato nella storia del Pordenone e spero che riescano a rialzarsi prima possibile. Grazie al Pordenone, staff, compagni ed allenatore fui eletto anche migliore calciatore neroverde del Triveneto, davvero una bella soddisfazione”.    

Potete definirmi un ‘tuttocampista’ perché ho sempre ricoperto più ruoli. Dal quinto al centrocampista, passando per l’esterno. Ovunque il mister decida d’impiegarmi do il massimo per la squadra. Catania? Ho accettato senza esitare quando il procuratore mi ha accennato l’interesse, ho chiesto anche a gente che era stata qui e tutti mi hanno parlato benissimo della piazza, sono molto contento della scelta fatta. Il contesto rispetto a Pordenone è praticamente l’opposto, te ne accorgi anche quando giri in macchina. Fa molto caldo ma bisogna abituarsi. 266 presenze da professionista? Penso che di strada ancora ce n’è da fare, speriamo di togliermi soddisfazioni con questa maglia, lavoriamo per raggiungere un obiettivo che sappiamo qual è. Voglio sentirmi subito importante in questo progetto. Mi sono messo a disposizione del mister, sappiamo cosa fare e siamo pronti a dimostrarlo in campo”.

“Perché m’ispiro ad Arturo Vidal? Quando giocava nella Juventus mi piaceva tanto come mezzala che si buttava sempre dentro e faceva tanti gol. Dove mi vedo tra dieci anni? Penso di vedermi in un campo da calcio o ancora nel mondo del calcio perchè è una passione troppo grande, faccio fatica a pensare di abbandonarlo. Io non mi sento portato a fare l’allenatore ma magari in futuro cambierò idea, vedremo. In questo momento penso di no”.

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