L’ex direttore sportivo del Catania Christian Argurio, attuale direttore tecnico del Nk Istria, concede un’intervista al quotidiano La Sicilia soffermandosi sul Catania:
“Ricordo la stagione 2012/13. Fu l’anno dei record, il ds era Pippo Bonanno. Poi tornai nel 2016, con il ruolo di ds. Restai altri tre anni, successivamente iniziai la quarta annata ma avevo già l’idea di andare all’estero, perchè mi aveva chiamato l’Hajduk Spalato. Non potrò mai dimenticare lo stadio pieno e le partite importanti. I playoff nell’anno di Lucarelli tecnico e i 70 punti conquistati. Arrivammo molto vicini alla promozione in B. Poi vince il Lecce che ora è in A. Il sentimento è di rabbia e dispiacere perchè sfiorammo un’impresa. Poi perdemmo il match con il Siena. Quell’anno saremmo potuti andare in B, ricordo le 11 vittorie in trasferta e Curiale capocannoniere. Dispiacere molto forte non essere arrivati in B, sarebbero cambiate tante cose. Ricordo contro il Siena la traversa di Lodi prima dei rigori”.
Sul nuovo corso rossazzurro: “Ho seguito i risultati e sento spesso Peppe Rizzo. Ho avuto modo di conoscere Vincenzo Grella in passato e conosco bene Laneri. Sono dirigenti di altissimo spessore e lo hanno dimostrato stravincendo la D. Vincere non è mai facile. Questione di scelte azzeccate ma anche di buona gestione. Non conosco la proprietà ma credo sia forte e importante per i progetti futuri del Catania. Era importante tornare in C, Grella e Laneri le ritengo le persone giuste per far crescere il brand Catania facendo tornare la squadra dove i tifosi vogliono che stia. Cosa serve per vincere in C? Soprattutto fortuna se si giocano i playoff. E poi ci vuole pazienza, programmare a lunga scadenza. Serve una squadra con una struttura forte. Se non si dovesse vincere subito l’ideale è non rivoluzionare ma integrare. Con il gruppo si vincono i campionati”.
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