ZEOLI: “Sarà una partita nella partita. Responsabilità vanno affrontate e prese di petto. Siamo ancora padroni del nostro destino”

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foto Catania FC

Conferenza di mister Michele Zeoli alla vigilia di Catania-Benevento. L’allenatore rossazzurro sottolinea soprattutto l’importanza di non sbagliare approccio mentale alla gara. Queste le parole di Zeoli in sala stampa:

“Andare in ritiro oltre ad essere doveroso è anche un momento che ci consente di preparare questa partita a livello tattico, tecnico ma soprattutto per capire che tipo di gara sarà. Perché è inutile girarci intorno, domani sarà una partita nella partita, con tante situazioni emotive vedendo la classifica. La squadra deve rimanere concentrata solo sulla gara, non pensando ai risultati che matureranno altrove perché ancora siamo padroni del nostro destino”.

“Cambio di modulo? In questo momento il singolo e il modulo non sono così determinanti. Fossilizzarci su un solo giocatore o modulo arrivati a questo punto mi sembra troppo superficiale, non considerando il complesso e la situazione in cui siamo purtroppo. Non credo che il modulo possa incidere, mi soffermerei di più sull’aspetto temperamentale e l’importanza di questa partita. Domani sarà per tutti una giornata molto particolare e passionale a livello di sentimenti. I giocatori devono entrare in campo facendo la partita, il risultato condizionerà tante cose ma prepararsi bene sotto il profilo mentale significa affrontare qualsiasi situazione. A Potenza, domenica scorsa, non siamo rimasti in partita e avete visto anche quante cose possono succedere in 5 minuti. Questa è la linea che prevale, più delle scelte su chi gioca e i moduli”.

“Credo proprio che i calciatori hanno capito l’importanza della gara di sabato. Dopo quanto successo in altre trasferte capisco i vostri dubbi e che si possa pensare diversamente. La responsabilità in questo momento è tanta, vanno prese queste responsabilità, vanno affrontate e prese di petto. Se c’è da soffrire è giusto che le cose le andiamo a prendere con sofferenza perchè noi stessi un po’ ci siamo messi in questa situazione. A Potenza c’erano tutte le condizioni per fare risultato. I due gol nostri nel finale sono stati frutto dell’atteggiamento del Sorrento che ha un po’ mollato. Fa più rabbia prendere un gol dopo 4′ del secondo tempo e non avere fatto nulla fino al 70’, dove abbiamo subito la seconda rete per un altro errore nostro”.

“L’andamento del campionato sulle montagne russe, soprattutto nel girone di ritorno, evidenzia un problema non legato alla preparazione settimanale delle partite ma all’approccio, questo fa capire tante cose ma non è il momento di analizzare. Appena un punto racimolato fuori casa è qualcosa di brutto. Però è anche vero che ogni volta che la squadra si prende le responsabilità affrontando le gare in un certo modo fa bene. Questo deve essere motivo di speranza e ottimismo per tifosi e giornalisti ma, per me che sono l’allenatore, non rappresenta un complimento”.

Non ho rivolto appelli alla gente perché è giusto andare in silenzio e riconquistare l‘affetto dei tifosi, che per la verità non ci è mai mancato durante l’anno. Una delle poche certezze e note positive di quest’annata penso siano proprio i tifosi, non sono mai mancati e quando volevano venire anche in trasferta sono stati bloccati. Cosa ho chiesto al Catania? Considerato che ci sarà un consumo di energie nervose e fisiche elevato, ho chiesto di rimanere dentro la partita in tutti i sensi. Dobbiamo stare più tempo possibile dentro la partita, magari anche per 95 minuti. Non ripetendo la situazione di Potenza, dove ci siamo consegnati all’avversario andando dietro agli eventi, senza reazione. Anche chi è in panchina consumerà tante energie, forse più di chi gioca perché vedrà i compagni fare la partita e qualcosa circolerà sicuramente. Ho detto loro di stare anche sul pezzo perchè da un momento all’altro possono essere decisivi”.

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