PANTANELLI: “Catania, amore a prima vista. 4-5 mesi fa la proposta di Grella. Iniziata una nuova era”

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foto Catania FC

Attuale Team Manager del Catania, Armando Pantanelli ha anche difeso i pali rossazzurri in passato, oltre che ricoperto il ruolo di preparatore dei portieri. A conferma del legame che lo unisce alla città dell’Elefante. Pantanelli è intervenuto ai microfoni di Chancebet News. Riportiamo un estratto delle sue parole:

“Quando fui ingaggiato dal Catania come portiere non era la prima volta che venivo giù in Sicilia. Innanzitutto ricordo che, appena sceso dall’areo, faceva un caldo spaventoso tipo quello di dieci giorni fa, veramente incredibile. La Sicilia la conoscevo già per via delle origini di Avola del nonno materno, io ho ancora una casa ad Avola, venivo da bambino e spesso passavo da quelle parti. A Catania città invece non ero mai stato. Fu amore a prima vista”.  

“Ho anche aperto un’attività di ristorazione perché questo è un mondo che mi ha sempre affascinato essendo una persona di compagnia, a cui piace andare a mangiare fuori facendo molte amicizie con persone che avevano locali, ristoranti e pizzerie. Il mio rapporto con la città di Catania ed il Catania? Ormai sono quasi da dieci anni stabilmente qui. La prima volta che arrivai a Catania fu 20 anni addietro, fa parte di me. Mi hanno dato tantissimo città e squadra, io ho cercato di dare quello che potevo e continuo a farlo”.  

“Io allenatore dei portieri dopo 120 partite in rossazzurro tra Serie A e B? Si trattò di una bella esperienza anche se in un periodo molto particolare della vita del Catania Calcio, lavorando con grandissima passione e professionalità. Il primo anno andò un pò meglio, il secondo invece fu orrendo perchè finito con il fallimento. Ultima annata drammatica perchè si andava avanti sapendo che le cose non andavano bene, poi speravi, successivamente arrivavano altre brutte notizie. Annata faticosa anche a livello mentale ed emotivo, per fortuna sta iniziando un’altra era”.     

“La stagione 2006/07? Molto, molto particolare. Girone d’andata da quarti in classifica, dopo l’evento di Raciti nel febbraio 2007 cambiò tutto, nel girone di ritorno facemmo molto fatica salvandoci in occasione dell’ultima gara col Chievo a Bologna, in campo neutro, dove eravamo costretti unicamente a vincere e ce l’abbiamo fatta. Il cappellino che indossavo in quella partita fa parte della mia collezione. Come è nata la moda di indossare il cappellino? Per caso, io debuttai tra i professionisti in un Pavia-Olbia di inizio giugno, c’era il sole molto basso quindi il cappellino era inevitabile. Andò bene, vincemmo, io feci una grande prestazione e da lì in avanti dissi che se avessi continuato a giocare a calcio lo avrei usato sempre e così è stato”.    

“Oggi nuovo Team Manager? Il vice presidente Grella era un mio cliente al ristorante, ogni sabato veniva a pranzo da me, anche perchè magari portava bene visto che si sono vinte molte partite l’anno scorso. Ci siamo conosciuti, gli sono piaciuto, mi ha formulato questa proposta 4-5 mesi fa, quando Biagianti ha fatto presente che preferiva allenare, il presidente lo ha accontentato e come sostituto di Marco ha pensato a me. Come descriverei l’amore per Catania? Grandissimo, immenso. Quanto mi identifico con i valori di questa nuova dirigenza? A me hanno fatto un’ottima impressione, anche perché non sono il tipo che se una cosa non gli piace fa finta di niente, mi hanno convinto. Sono molto fiducioso come spero e credo la maggior parte dei tifosi catanesi. Ci sitiamo mettendo anima e cuore”.

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