QUESTIONI TATTICHE: confusione totale, la squadra non ha idee e costrutto in campo

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foto Catania FC

Un’occasione in più per ribadire un concetto già espresso: il Catania sceso in campo contro l’Avellino ha confermato di non essere squadra nel senso più autentico del termine. Scarico mentalmente e fisicamente il gruppo è stato messo sotto da un avversario più in palla, motivato a dovere e con ogni probabilità più forte rispetto ai rossazzurri, nonostante sulla carta non ci sia un dislivello tecnico sfavorevole.

Dal punto di vista tattico, come di consueto ormai, pochi concetti male applicati hanno condotto gli etnei ad un’altra disfatta. 3-4-1-2 o 4-3-3 (modulo utilizzato nuovamente da Tabbiani domenica) il risultato non cambia. Manca la brillantezza, il costrutto e l’ordine. Regna la confusione, mancano le idee e la contestazione del pubblico del Massimino ha forse accentuato il limite dell’incapacità di reggere la pressione che una piazza come quella di Catania porta.

Poco da segnalare per il resto. Manca il regista, anche questa una storia già scritta, mancano gli inserimenti pericolosi dei centrocampisti, manca l’efficacia degli interventi in difesa e soprattutto il guizzo giusto davanti. Un’accozzaglia di giocatori in campo, il tutto complicato anche dall’assenza di diversi interpreti importanti per infortunio.

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