A MENTE FREDDA – Applicate le soluzioni proposte da Zeoli. Catania più maturo. La squadra risponde presente

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Nei giorni scorsi la società rossazzurra ha comunicato l’affidamento provvisorio della conduzione tecnica della Prima Squadra a Michele Zeoli, allenatore della Primavera. Giusto in tempo per preparare il confronto di Coppa Italia con il Picerno. Ebbene nel giro di un paio di giorni Zeoli, che aveva già esordito sulla panchina del Catania la scorsa stagione sostituendo lo squalificato Giovanni Ferraro, ha provato qualcosa di diverso. Lavorando in primis sulla testa dei giocatori, come era naturale che fosse dopo l’esonero di Luca Tabbiani che ha scosso la squadra, ma anche su alcuni principi di gioco.

Sul campo il Catania ha applicato le soluzioni proposte da Zeoli in favore di un incremento dell’indice di pericolosità sui calci piazzati, un’aggressione più convinta degli spazi, l’espressione di un gioco meno prevedibile provando a sfondare anche per vie centrali, riscontrando un maggior numero di verticalizzazioni con un ritmo più intenso ed efficace nello sviluppo della manovra. Chi ha trovato meno spazio finora ha risposto presente. Su tutti De Luca, quasi mai utilizzato da Tabbiani e che, ieri sera, è sceso in campo dal 1’ con mille motivazioni dimostrando di potere essere anche lui un elemento utile alla causa.

Buona prova offerta anche dal giovane Maffei, che ha aspettato con fiducia il ritorno sul rettangolo verde assicurando grinta e disciplina tattica nelle due fasi. Bouah continua a crescere, Chiarella necessita di minutaggio ma quando avrà acquisito il 100% della condizione sarà un valore aggiunto, Rizzo ha garantito personalità ed esperienza in mezzo al campo. Bene Castellini, gol a parte, e volitiva la performance di Sarao, entrato nella ripresa al posto di un impalpabile Dubickas.

Insomma sono emerse varie note positive. Ovviamente anche lacune su cui lavorare. Nella ripresa il Catania ha concesso campo al Picerno faticando a contenere la spinta avversaria, vedi le due reti rossoblu pagando alcune disattenzioni evitabili. La sensazione è che il Catania sia calato sul piano atletico e mentalmente, dopo il 2-1, è subentrato il timore di non riuscire a portare a casa la vittoria. Timore aumentato a seguito del pareggio lucano, con la formazione di Longo andata anche vicina al tris. Il Catania però, nella sofferenza, come riconosciuto anche dal tecnico avversario ha saputo soffrire senza mai disunirsi, trovando con maturità il 3-2 nel finale. Adesso testa rivolta all’Audace Cerignola, in attesa di capire se ancora con Zeoli in panchina o altra guida tecnica.

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