RAPISARDA: “Coppa Italia, proveremo ad andare in finale ma campionato obiettivo principale”

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foto Catania FC

Mercoledì è tornato in campo dal 1’ in Coppa Italia contro il Pescara, contribuendo alla fondamentale vittoria del Catania per 2-0 al Massimino. Il terzino rossazzurro Francesco Rapisarda, ospite di ‘Sport Sicilia Preview’, su Telecolor, ricorda i momenti vissuti nella passata stagione parlando anche di questo campionato. Ecco quanto evidenziato:

Era una vittoria che cercavamo, volevamo assolutamente passare il turno perchè venivamo anche da una prestazione non brillantissima a Messina, era molto importante vincere e siamo riusciti nell’intento. Adesso vediamo chi becchiamo in semifinale, tra le avversarie rimaste non ho una preferenza. Proveremo ad andare in finale”.

E’ emozionante ricordare quanto fatto lo scorso anno, ho vissuto l’emozione più grande ed ho scelto di tornare a Catania, dopo avere lasciato la città a 17 anni, per vivere proprio questi momenti. Speriamo di viverne altri in futuro. Differenza rispetto alla gestione Tabbiani? Prima badavamo molto di più al gioco, al palleggio, adesso cerchiamo di verticalizzare più in fretta per arrivare subito davanti cercando superiorità sugli esterni e l’uno contro uno dei nostri laterali offensivi”.

La squadra è stata quasi del tutto rinnovata, chi è rimasto è stato bravo a dare una mano ai nuovi facendoli ambientare, aiutandoli a capire la città e quel che vuole il tifoso catanese. Siamo sempre stati gruppo. A prescindere dalle difficoltà che si possono incontrare, in alcune gare non meritavamo di perderle ma il risultato finale condiziona un po’ tutto. Noi siamo un gruppo molto unito, stiamo cercando assolutamente di risollevarci e scalare la classifica. La Coppa porta un’agevolazione nei playoff ma l’obiettivo principale è di scalare più posizioni possibili in classifica”.

“Da quando è arrivato il mister abbiamo lavorato non tantissimo perchè giocando spesso ogni tre giorni il tempo a disposizione per preparare qualcosa è stato poco. Servirà molto la sosta per recuperare anche qualche infortunato, avremo un po’ di tempo in più per lavorare e sviluppare meglio l’idea del mister, arrivando all’inizio del nuovo anno nel migliore dei modi. Il mister ci ha chiesto di dare il massimo fino alla sosta per riprenderci un po’ quello che abbiamo lasciato per strada per poi ripartire alla grande nel girone di ritorno”.

“Castellini? E’ un giocatore molto affidabile. A volte anche scherzando gli dico che non ha niente di giovane, è quasi un vecchio tra virgolette (sorride, ndr). Ha fatto molto bene lo scorso anno e anche adesso si sta dimostrando di essere all’altezza in una categoria superiore. Chiricò? Il modo di giocare di Mino lo conosciamo. E’ un giocatore troppo importante per noi, un top player per la categoria. Con l’utilizzo del trequartista riusciamo forse a riempire maggiormente l’area di rigore”.

Il presidente Pelligra è sempre presente nonostante abbia tanti impegni lavorativi e viva dall’altra parte del mondo, quindi non è facile per lui raggiungere Catania. I tifosi? Se li porti dalla tua parte ti danno quella carica in più arrivando magari su una palla in cui non arriveresti, facendo una corsa in più per aiutare il compagno. Se qualcuno subisce la pressione? Se le cose vanno male ci sta di subire un po’ il fatto di giocare a Catania, anche perché ti confronti in una grande piazza. Giusto prenderti gli applausi quando vinci ed è altrettanto giusto prenderti i fischi quando non riesci a portare a casa la vittoria”.

C’è sempre qualcosa da migliorare a qualsiasi età, lavoriamo per questo. Non fa piacere quando commetti un errore ma fa parte del gioco, ci sono anche gli avversari che ti portano a sbagliare. Sbagliano e hanno sbagliato i più grandi campioni. Io penso che sudare la maglia, scendere in campo con professionalità e serietà debba essere sempre al di sopra di tutto. Cosa farò nel calcio in futuro? Ad oggi non voglio far parte di questo mondo perché non mi piace il contesto, né fare l’allenatore. Una piccola percentuale la lascio aperta per eventualmente ricoprire un ruolo da secondo o collaboratore tecnico. Magari fra qualche anno cambierò idea, ma ancora non ci penso tanto perché mi sento abbastanza giovane per giocare”.

“La gara di Messina non l’avevamo preparata in quel modo, non sempre quello che prepari in settimana la domenica ti riesce. Siamo venuti a mancare un po’ in termini di atteggiamento nel secondo tempo a Messina. Non è stato facile provare le nostre giocate, non cerco scuse o alibi ma volevamo verticalizzare subito e non siamo mai riusciti a farlo, ricorrevamo alle palle lunghe, bravi loro a renderci deboli in quello che è un nostro punto di forza. C’è anche l’avversario, sono stati più bravi di noi e hanno vinto la partita. Cambio modulo? Prepariamo qualcosa che ci possa dare una mano in più durante la gara. Ad esempio mercoledì, nel corso dell’incontro vinto col Pescara, siamo passati anche dal 4-2-3-1 al 4-3-3”.

“Il Sorrento? Non ha cambiato tanti giocatori in organico, l’allenatore è rimasto. Anche l’anno scorso proponevano idee interessanti. Tutte le partite sono difficili, noi cerchiamo di prepararla nel migliore dei modi per incamerare i tre punti. Loro giocano molto bene lì davanti sfruttando gli inserimenti delle mezzali, proveremo a limitarli e sviluppare il nostro gioco”.

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