LUCARELLI: “Ripartiamo da una base di umiltà. Siamo il Catania ma dobbiamo dimostrarlo con grande senso di responsabilità”

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foto Catania FC

Conferenza stampa fiume di Cristiano Lucarelli alla vigilia di Catania-Brindisi. Il tecnico livornese torna sulla sconfitta di Crotone continuando ad essere fiducioso per il prosieguo della stagione:

“A Crotone abbiamo preso gol su tre palle sanguinose perse in maniera elementare. Se agevoli una squadra già forte… il Crotone ci ha battuti due volte e due volte rifilandoci tre gol, dimostrando di essere più squadra di noi. Penso che il Catania non abbia niente da invidiare al Crotone sulla carta, ma il campo non è di carta, sull’erba sono stati più squadra e nei momenti di difficoltà hanno reagito meglio rispetto a noi. Sul piano dei contenuti era una gara nella quale lo 0-0 sarebbe stato il risultato più giusto nel primo tempo. La ripresa, col campo più aperto, poteva essere una gara diversa. Abbiamo consegnato al Crotone, che è già forte di suo, le chiavi per poter vincere e poi tutto è diventato più complicato. Non abbiamo concretizzato un contropiede 3 contro 1 perchè ci siamo intestarditi a dribblare, nel secondo tempo siamo ripartiti molto bene con 20 minuti di pressione mettendoli lì, poi se prendi il secondo gol e ti fai rubare palla per l’ennesima volta subendo le ripartenze di giocatori di gamba come Gomez e D’Ursi, gente che a campo aperto ti può mettere in difficoltà, stai agevolando la vittoria degli altri”.              

“Con l’attuale media punti chiuderemmo il campionato quasi a 70 punti, comunque non sono soddisfatto. Dei miglioramenti ci sono stati ma ora c’è una fase particolare. Mentre da luglio a settembre fai le amichevoli e le puoi sbagliare, allenando la squadra tutti i giorni insieme in ritiro, oggi abbiamo un campionato da affrontare e tutte le partite che restano sono importanti. Mentre mettiamo dentro calciatori, a campionato in corso dobbiamo anche trovare la quadra al più presto. Per il resto non sono preoccupato, continuo a rimanere fiducioso e a dare fiducia a tutti ma fino ad un certo punto. Perchè dobbiamo alzare la media punti viaggiando in un certo modo”.

“Qualche calciatore negli anni può avere avuto problemi nell’esibirsi in questo stadio, se è ancora così va sostituito cercando di prendere giocatori che non accusano questo problema. Mica possiamo chiedere ai tifosi di stare a casa perchè altrimenti il palcoscenico diventa troppo esigente. I nuovi innesti portano entusiasmo e poi sono calciatori su cui puntiamo per poter costruire qualcosa che dovrà arrivare entro X tempo. Riteniamo che per quello che offre il mercato di gennaio, sicuramente sono i migliori profili che siamo riusciti a far muovere“.

“Peralta è anche un doppione di Chiricò. Può fare l’esterno, il trequartista, la mezzala offensiva alla Mazzarani per intenderci. E’ in grado di ricoprire almeno tre ruoli e dotato di qualità per essere inserito anche a partita in corso. Noi lo abbiamo preso per metterlo all’interno di una coppia dove chi offrirà maggiori garanzie durante la settimana poi scenderà in campo. Sarà questa nuova filosofia ad accompagnarci, le maglie obbligatorie non ci saranno più. Le coppie di giocatori in ogni ruolo durante la settimana dovranno dimostrare di dare più garanze dell’altro, non di essere il più bravo. Sceglieremo chi schierare in campo sulle base di questo e delle caratteristiche dell’avversario, sapendo che affronteremo chi applica moduli che potrebbero essere diversi, giocheremo su campi infuocati o nel campetto di periferia. Stiamo cercando di dotare questa squadra di tante frecce nel proprio arco con tante situazioni da poter interpretare”.            

Alcuni dei neo acquisti hanno bisogno di un pò di tempo, sono comunque profili che in qualunque categoria saremo l’anno prossimo potranno fare parte del progetto tecnico-tattico. il nostro è un lavoro che va sul presente ma tiene in considerazione anche il futuro. Questo vorrebbe dire arrivare a giugno e dovere muovere pochissime pedine. I nuovi arrivati portano un pò di spensieratezza in più ad un gruppo che con un’altalena di risultati poteva non averla. Io non sono mai stato favorevole alle rivoluzioni, continuerò a non esserlo ma è anche vero che non si può essere assolutisti, quando ti rendi conto che alcune cose non riesci ad averle o le chiedi ma non le hai, si devono fare delle scelte diverse. Io penso di avere dato la possibilità a tutti di dimostrare, poi però ho bisogno anche di risposte sul campo. Risposte che a volte sono arrivate, altre no. Il Natale è finito, gli alberi sono riposti e dell’intermittenza non c’è più bisogno”.           

Io so quanto mi fa male la sconfitta, non la digerisco, non la sopporto e soprattutto io vorrei una squadra che può anche perdere ma bisogna vedere come. Il Crotone, ad esempio, ha dimostrato di avere qualcosa in più di noi in questo momento, poi magari fra tre mesi sarà completamente diverso se faremo i playoff. Oggi il Crotone ha più certezze di noi ed è più avanti in classifica, dunque è normale che tu possa perdere a Crotone, ma devi reagire alle difficoltà”.

“Io non sono legato a nessun modulo. Ci saranno partite in cui sarà necessario giocare a 3 dietro o 4-2-3-1, ora ho i giocatori per fare entrambe le cose. Dobbiamo ragionare con la consapevolezza che siamo una piazza importante con un entusiasmo contagioso, numeri di presenze sugli spalti in casa notevoli con due curve che tifano come accade solo a Napoli e poche altre realtà, ma essere il Catania non ti fa vincere obbligatoriamente le partite, anzi nel calcio come ho detto tante volte è più facile perdere. In campo ci sono anche gli avversari e nessuno può sbagliare niente. in Italia su 100 squadre professionistiche vincono solo in 7. Faremo di tutto per esserci anche noi, magari sarà possibile non subito ma l’anno prossimo. Il Napoli, allora, per la passione della gente avrebbe vinto 50 scudetti ma non è così. Noi dobbiamo sapere che siamo il Catania ma militiamo in C e troviamo tutte le difficoltà di una categoria alle quali con tutte le forze cerchiamo di ovviare. Questo vuol dire partire da una base di umiltà. Io sono qui per la terza volta, dire che siamo il Catania non ci ha fatto vincere niente. Dimostriamo, semmai, di essere il Catania, sapendo che le nostre avversarie ci affrontano col sangue agli occhi. Soprattutto gli ex, non ne ho mai visto uno giocare per il Catania come hanno giocato contro il Catania. Ci fanno tutti la guerra sportiva perchè arriviamo in pompa magna, gli altri ti aspettano a braccia aperte per farti una faccia così”.              

“Altri arrivi dal mercato? Tanti procuratori accostano il nome dei loro assisti al Catania per andare a battere cassa da un’altra parte, noi stiamo cercano dei giocatori di una fascia diversa da Falletti, ad esempio. I nomi che circolano non li prendete per oro colato, non arriveranno nomi altisonanti. Ladinetti? Per me è un giocatore importantissimo, sarà convocato per la partita di domani. Si stanno muovendo anche altri club di categoria superiore, non l’ho mai visto giocare qui a Catania ma so quanto ha fatto nel passato. Se ci sono richieste importanti è evidente che il Catania non abbia visto male sul piano tecnico. Poi però succede che ti esibisci in un teatro esigente e lì bisogna vedere se sei pronto o meno”.

“Il Brindisi? Giocheremo con una squadra che ha fame e necessità di fare punti, non mi aspetto una gara tanto diversa in termini di atteggiamento da Francavilla e Sorrento, squadre che si sono messe con 10 uomini dietro la linea della palla. In queste situazioni trovare gli spazi, se non sblocchi il risultato subito, diventa complicato perchè il tempo continua a scorrere e subentra un po’ di ansia per non riuscire a vincere una partita che sulla carta devi assolutamente fare tua. Dalle immagini con cui abbiamo visionato l’avversario, il Brindisi ti aspetta negli ultimi 30-40 metri con due attaccanti forti là davanti, Ganz e Bunino non sono gli ultimi arrivati e ti possono far male come altri giocatori che hanno in rosa. Anche loro sul mercato stanno cercando di rinforza la squadra avendo effettuata qualche entrata ed uscita, non sappiamo se cambieranno modulo o meno, né chi giocherà, dovremo interpretarla sul campo perchè dal punto di vista tattico e di atteggiamento abbiamo solo le precedenti partite analizzate. Dobbiamo fare di necessità virtù, con l’unico obiettivo di vincere sapendo che non sarà facile e ci sarà da soffrire”.         

“Cosa penso dei ragazzi che mi hanno voluto raggiungere qui a Catania? Mi fa piacere soprattutto il fatto che siano venuti con entusiasmo a differenza di chi, vuoi per il piazzamento in classifica o perché hanno avuto dei feedback non positivi sulla piazza da altri giocatori che sono stati a Catania, hanno preso decisioni diversi. In giro non trovi un’altra piazza come questa, se non Napoli e altre. Quando non arrivano i risultati qui è un pò più pesante che dalle altre parti, viceversa quando arrivano è più bello che dalle altre parti. Questo un giocatore lo deve mettere nel bilancino. Chi è stato dipinto nel murales dello stadio non è stato scelto a caso. Al sud c’è una riconoscenza quando vinci che è diversa da tutti gli altri posti”.

“Chiricò? Nel gioco delle coppie per noi è importante, se si vuole ambire a fare dei campionati di vertice cercando di riportare Catania più su possibile dobbiamo avere tanti Chiricò e tante alternative di pari livello, in tutti i ruoli. Probabilmente è il calciatore dal punto di vista tecnico più talentuoso e divertente da vedere ma noi abbiamo fatto una scelta, chi durante la settimana dimostra di dare più garanzie dell’altro gioca, quindi anche Chiricò, nonostante sia importante, ogni domenica deve dimostrare. La stessa cosa vale per gli altri giocatori. i risultati altalenanti hanno fatto sì che si creasse la condizione necessaria di avere dei pari livello in tutti i reparti, quando c’è pari livello hai concorrenza e si rischia di non partire dall’inizio. Ci vogliono calciatori che se la giochino in maniera leale”.

Io garantirò la lealtà anche ci sono alcune situazioni che non mi piacciono molto perchè escono troppi spifferi dallo spogliatoio che portano dei problemi. Per rovinare un gruppo ci sono tre modi: i cattivi risultati, fare delle differenze tra giocatori quando si perde la partita – ad esempio quando i giornali scrivono che si salvano in pochi, ed io so come funziona in uno spogliatoio perché a volte questi titoli si riflettono nello spogliatoio – e poi bisogna avere la speranza che le mogli dei giocatori vadano tutte d’accordo perchè tendono a frequentarsi. Quando due mogli non vanno d’accordo, di conseguenza succede anche con i mariti. Queste sono le tre cause principali di fratture e problemi nello spogliatoio. Vedete quanti equilibri ci sono in una squadra di calcio, in un ambiente? Gli altri allenatori non ve li diranno mai. Pensate anche ai sacrifici di un tifoso, la fede, la passione, le diffide, le galere in alcuni casi. Tutti aspetti legati ad una serie di cose che uno non si immaginerebbe neanche. Serve grande senso di responsabilità per andare tutti nella stessa direzione. Soprattutto durante la tempesta”.             

“Situazione infermeria? Di Carmine ha completato il processo riabilitativo, se volessi farlo giocare dal 1′ potrei farlo. A Crotone non c’erano queste condizioni e dunque è entrato a partita in corso facendogli prendere anche dei rischi ma per fortuna non ci sono stati problemi. Bouah è ancora out. Silvestri è un discorso a parte, martedì farà un’ulteriore visita e capiremo quale sia la strada migliore per riaverlo a disposizione. Bocic ha ancora diverso tempo davanti e non sarà convocato. Rocca non è disponibile. Chiarella, invece, è troppo bravo ragazzo. Deve tirare fuori unghie e denti perchè ho dei giocatori in quel ruolo che lo fanno durante la settimana e si propongono, lui deve trovare un pò di cattiveria, possiede gamba e qualità importanti ma è troppo timido nelle situazioni, nel proporsi e anche nell’affrontare l’allenamento. Deve fare uno step il ragazzo sul piano della maturità, gliel’ho detto. Avrà le sue possibilità e può avere un futuro importante ma questo futuro deve andarselo a prendere, non aspettare che gli altri glielo portino”.

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