STAMPA LOCALE – Provini: “Il Catania faccia quello che sa fare, se lo sa fare. Gioco e più fame del Rimini per vincere”

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Riportiamo una serie di riflessioni del giornalista Orazio Provini, ospite di ‘Big Chance’, trasmissione a cura della redazione di Chancebet News:

“Fare bene mercoledì può allungare e dare un senso a questa stagione oppure può chiudere anticipatamente in maniera polemica e con molte difficoltà la parte finale di stagione perchè si è caricata troppo di interesse questa partita, com’è giusto che sia visto quello che ci si gioca, ma soprattutto perchè fino ad oggi tranne qualche rara occasione questa squadra ha avuto una involuzione nel gioco inimmaginabile. Pensavo che Lucarelli riuscisse col suo temperamento e le sue capacità tecniche e col suo carisma a sistemare la squadra, forte anche del fatto che i giocatori presi a gennaio sono stati avallati prevalentemente dal tecnico. Invece no, delusione notevole. Non tanto nel risultato, perchè tu puoi anche non vincere o pareggiare, ma devi giocare a pallone. Questa squadra non gioca a pallone e ha avuto una seria involuzione in alcuni calciatori che invece inizialmente avevano fatto vedere altre cose. O c’è una sorta di alone misterioso, oppure c’è qualche altro motivo che non conosciamo ma che purtroppo ci lascia molto delusi e amareggiati per mancanza di gioco, difficoltà sul piano mentale e nell’impostazione della manovra arrivando in ritardo sulle seconde palle, senza gioco”.

“Capuano è un allenatore che ci mette cuore, passione, ha dei limiti ma il Taranto l’ho visto correre, giocare, avere sangue nelle vene. Il Catania era partito bene con la Turris, poi vittoria a Giugliano e piano piano la squadra si è involuta. Al di là del fatto che hai giocato spesso ogni tre giorni, questo si sapeva e vale anche per le altre squadre. Ti alleni giocando. Non si capisce neanche quale sia la formazione, il perché di tanti moduli cambiati. Sento spesso parlare di problema legato alle pressioni, ma il calcio vive di pressioni, i giornalisti subiscono pressioni di ogni tipo. Quando tratti l’ingaggio con un club come il Catania sai delle pressioni della piazza”.

Sturaro diventa trascinatore se è in condizione e se il resto della squadra sa come muoversi in campo e giocare le partite, invece è ansiosa, preoccupata, perplessa e carica di tensioni, non riesce a praticare un calcio aggressivo. Questi giocatori devono aggredire gli avversari, devono mangiare il campo. Vorrei che mercoledì dopo queste critiche costruttive, così come ho sempre fatto, il Catania facesse una grande partita e qualcuno mi dirà che la squadra mi ha risposto alla grande. Sarò contento in tal caso, perché vorrebbe dire che siamo stati utili a stimolare e sbloccare il Catania da questa situazione di impasse che francamente è inspiegabile. Sono ottimista perchè penso che il Catania ce la possa e ce la debba fare, ma il Rimini viene da tre vittorie di fila, ha un cannoniere che ha fatto 15 gol (Claudio Morra, ndr). Il Catania deve vincere giocando a calcio e avendo più fame di loro”.  

“Quando hai vinto contro la Juve Stabia affrontavi un avversario venuto qui a giocarsela a viso aperto, che non aveva nulla da perdere vista l’ottima posizione di classifica, ha perso 2-0 ed il Catania è stato più bravo. Il Rimini invece ha il vantaggio di 1-0 acquisito nella gara d’andata, si gioca tanto quanto il Catania e farà una partita diversa dalla Juve Stabia. Il Catania dovrà affrontare una squadra forse chiusa, che proverà a sfruttare le ripartenze. Sei un professionista, sei venuto a Catania per vincere. Mercoledì non deve scattare nessuna molla, ma bisogna scendere in campo con l’idea di giocare una partita facendo quello che sanno fare con la spinta del pubblico. La squadra deve fare quello che sa fare. Finora abbiamo qualche perplessità su quello che sa fare. Il Catania deve battere il Rimini giocando a pallone, poi ci può essere un colpo di fortuna, un episodio, le partite non le vince soltanto il pubblico. I giocatori devono fare quello che sanno fare, se lo sanno fare. Il pubblico sarà fondamentale soprattutto all’inizio per dare una mano alla squadra”.

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