Le scorse settimane l’ex attaccante rossazzurro Luis Oliveira era speranzoso in chiave playoff per il Catania. Gli spareggi promozione, però, non si sono conclusi come sperato e gli etnei ripartono ancora una volta dalla C. Queste le parole di Oliveira ai microfoni di Hashtag Rossazzurri Talk:
“Al Catania è mancata la presenza del presidente, dal mio punto di vista è una cosa molto importante. A parte questo i giocatori hanno fatto quello che dovevano fare. E’ stato un peccato perchè ho visto anche qualche partita del Catania giocata molto bene, ma è venuta meno la continuità in campo. Credo che il Catania abbia fatto un discreto campionato, mi ha lasciato perplesso la sconfitta in casa col Pescara. Quella non doveva arrivare. I tifosi del Catania quando si mettono in testa di spingere la squadra, lo fanno senza nessun problema. E’ mancato soprattutto un dialogo fra la società, i giocatori e tifoseria. Anche il fatto di non avere mantenuto le promesse fatte finora ha dato fastidio alla tifoseria”.
“Il Catania in questo momento ha un grandissimo allenatore e direttore sportivo. Bisogna prendere i giocatori giusti, questa piazza non può rimanere troppo tempo in Serie C. Il Catania ha fatto bene quando eravamo in Serie B, benissimo quando era in A, e questo manca ai tifosi. Va allestita una squadra in grado di lottare per obiettivi importanti, la gente pretende di avere una squadra competitiva per la vittoria del campionato di C e la società deve assumersi la responsabilità. Tante altre squadre hanno lo stesso obiettivo, ma il lavoro diventa ancora più facile se il Catania prende i giocatori richiesti dall’allenatore“.
“Quando sento nominare Catania mi vengono i brividi. Sono tornato anche di recente in città. Ho girato altri posti ma non ho mai visto tanti tifosi che mi aspettavano all’aeroporto al mio arrivo. Questo rimarrà sempre nella mente. Ricordo partite come quella di Palermo, la tripletta col Messina. Sapevo di andare in una piazza caldissima, a me piacciono le sfide. Dovevo sempre dimostrare che il ‘falco’ fosse ancora vivo. Volevo essere un giocatore importante in una città importante, e credo di averlo dimostrato. Ho capito di dovere dare sempre tutto, sudando per la maglia, ho avuto la forza e la voglia di conquistare la tifoseria rossazzurra in questo modo”.
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