L’EDITORIALE | Il Catania si affida ai suoi leader, tanto cuore e la voglia matta di sognare

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foto Catania FC

C’è un cuore che batte forte sotto la maglia rossazzurra, e lo si è visto in ogni contrasto, in ogni rincorsa, in ogni pallone spazzato via con rabbia. Il Catania ha risposto presente nella notte che valeva l’accesso alla fase nazionale dei playoff, con una prestazione di aggressività e concentrazione che ha fatto la differenza. Una vittoria di misura, sì, ma pesante come il piombo: l’1-0 al Potenza firmato da Roberto Inglese all’89’ è l’immagine di una squadra che non molla, che ci crede fino alla fine e che sa soffrire insieme.

È stata una battaglia vera al Massimino, intensa, fisica, con i nervi sempre tesi. Ma questa volta il Catania non è mai crollato, non ha mai abbassato la guardia, come invece era accaduto in alcune occasioni della regular season. Una crescita mentale evidente, forse il segnale più confortante in vista del salto di livello che attende ora i rossazzurri.

Protagonisti? Facile dirlo. Roberto Inglese è ormai il simbolo di questo Catania. Personalità, tecnica e il fiuto del bomber che torna nel momento giusto. E poi c’è Andrea Dini, superlativo. La parata sul rigore di Caturano all’83’ ha tenuto in piedi la squadra e probabilmente cambiato il destino di questa stagione. Due uomini diversi, due storie diverse, ma lo stesso peso nelle sorti del gruppo.

Due successi casalinghi, due prove di maturità. Il Massimino è tornato a essere un fattore e adesso potrebbe diventare anche un’arma in più. Sì, perché nella fase nazionale il Catania non sarà testa di serie, e giocherà l’andata in casa. Un limite? Forse. Ma anche un’occasione: partire forte davanti al proprio pubblico, spingere subito sull’acceleratore, può indirizzare la qualificazione e regalare un vantaggio psicologico prezioso.

Il merito va anche a chi guida e struttura questa squadra. Mimmo Toscano ha confermato di essere uno stratega della categoria: ha trasmesso equilibrio e consapevolezza, trovando la chiave giusta per affrontare ogni gara. E Daniele Faggiano, dirigente esperto e carismatico, ha ricompattato l’ambiente nei momenti più difficili, restituendo ambizione e senso di appartenenza.

Ora si fa sul serio. Ma il Catania, questo Catania, ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per giocarsela fino in fondo. Anche da outsider. Anche da non favorita. Ma con tanto cuore, e la voglia matta di sognare.

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