“A mezzogiorno qualcosa comincerà a muoversi per destinare un impianto importante come Torre del Grifo a uno dei competitor. L’impianto di contrada Ombra non avrà subito un padrone perchè si dovrà attendere l’apertura delle buste per comprendere quanti correranno per avere la tribunale etneo la struttura. Se verranno ufficializzate le due offerte si dovrà procedere a possibili rilanci da 250mila euro fino al 23 ottobre aspettando, a sua volta, il 30 per l’assegnazione del Village”, riporta La Sicilia.
“Entro quella data chi avrà perso la corsa per avere l’area di Torre del Grifo potrebbe anche rilanciare del 10% portando, magari, i curatori ad aprire in modo discrezionale una nuova gara. Chi ha offerto da tempo la cifra di 4 milioni e rotti è stato il gruppo Pelligra, ma ieri si sarebbe presentato un altro gruppo che avrebbe messo sul tavolo una cifra leggermente superiore a quella rossazzurra. Il nome della società sarà letto oggi, ma la cordata è formata da almeno cinque soci. Imprenditori che agiscono sul territorio occupandosi di turismo, comunicazione, sicurezza e altro ancora”, si legge.
“Pelligra sarà disposto a rilanciare? Dagli spifferi che emergono c’è in corso una riflessione sul modo di affrontare la questione Torre del Grifo. Il Catania, a conti fatti, per aggiudicarsi la struttura dovrà probabilmente rilanciare fino a 6 milioni e poi spenderne almeno altri 4 per mettere a posto tutte le aree del Village”. L’alternativa è che Pelligra costruisca un centro sportivo ex novo “vicino alla città oppure tra Floridia e Solarino, posto facilmente raggiungibile in autostrada spendendo una quarantina di minuti in auto. In questo caso i tempi di realizzazione si dilaterebbero e i calciatori rimarrebbero ad allenarsi al Massimino o al Cibalino. A meno che il club non decida di affittare una struttura vicina”, riporta il quotidiano. Si vocifera anche di un possibile accordo tra il Catania e l’altro gruppo interessato a Torre del Grifo: “Oggi come oggi non crediamo proprio, poi nel percorso tra convenienza e business tutto può accadere”, scrive Giovanni Finocchiaro.
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