Tempo fa il Direttore Generale Alessandro Zarbano disse molto chiaramente che, in caso di aggiudicazione di Torre del Grifo Village ad opera del Catania FC, l’obiettivo primario sarebbe stato quello di dare inizialmente priorità alla prima squadra. “Perchè la locomitiva che fa girare tutto il resto è quella”, le parole di Zarbano che aggiunse in sala stampa: “Dovremo mettere anzitutto la prima squadra nelle condizioni di allenarsi, focalizzando l’attenzione sui campi e la struttura necessaria, conseguentemente si penserà al settore giovanile e agli altri sviluppi. Dovremo andare per gradi, per priorità”.
L’argomento è di grande attualità, adesso che la società rossazzurra ha messo le mani sul centro sportivo riuscendo a spuntarla nella procedura di vendita competitiva. Gli interventi saranno graduali, riguardando in primis la manutenzione dei campi. Con il lavoro più importante da sostenere soprattutto in relazione al ripristino dei terreni in erba sintetica, essendo proprio lì la situazione più critica. Sarà interessante verificare, poi, nel dettaglio quale sarà la strategia adottata dal Gruppo Pelligra per completare il percorso di rimessa a nuovo di uno dei complessi sportivi privati più grandi d’Italia.
In origine l’idea è stata quella di creare un punto d’incontro tra squadra e cittadinanza, con aree specifiche dedicate allo sport, spazi commerciali per lo svago e l’intrattenimento, una foresteria per le squadre giovanili e un grande centro polifunzionale su quattro livelli. L’obiettivo del progetto realizzato dalla Stancanelli Design & Construction era quello di realizzare un impianto “autosufficiente” in grado di generare le risorse economiche utili al proprio mantenimento, grazie agli spazi sportivi e commerciali aperti al pubblico e allo stesso tempo, la creazione di uno spazio utile e godibile sia per le società sportiva che per i cittadini con sale fitness, centro benessere, zone di ristoro e due piscine.
Il Gruppo Pelligra, leader a livello mondiale nei settori dell’edilizia, dell’urbanistica e immobiliare, ha già predisposto un piano di svilluppo da portare avanti nel tempo. Più avanti ci si concentrerà sugli spazi necessari da dotare alle squadre giovanili e altre attività funzionali alle esigenze del club e della struttura tecnica. Per intanto, priorità alla prima squadra e si dovrà attendere per rimettere in sesto i campi. Il primo step è stato raggiunto, quello più importante. L’assegnazione di una struttura che tre anni dopo il triste epilogo del fallimento e della cancellazione del Calcio Catania 1946 si prepara a riaprire i battenti. Finalmente.
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