Dopo mesi di attesa e una procedura competitiva seguita con grande interesse da tutta la città, Torre del Grifo è tornato ufficialmente di proprietà del Catania. Un passaggio simbolico e concreto che segna un nuovo capitolo nella rinascita del calcio rossazzurro e che conferma la solidità del progetto guidato dal gruppo Pelligra.
Per approfondire il significato di questo risultato e fare il punto sullo stato dello sport a Catania — tra impianti in ristrutturazione, investimenti record e nuove prospettive — abbiamo incontrato Sergio Parisi, assessore allo Sport del Comune di Catania. Con lui abbiamo parlato non solo del futuro del Catania FC, ma anche della “rivoluzione” infrastrutturale in corso in città, che punta a restituire spazi, dignità e opportunità a tutto il movimento sportivo etneo.
Assessore Parisi, dopo la procedura competitiva Torre del Grifo è tornata ufficialmente di proprietà del Catania FC. Che impressione le fa questo risultato? Pensa sia un segnale importante per la solidità del progetto Pelligra?
“Avendo seguito tutta la vicenda sin dall’inizio, a partire dall’assegnazione del titolo di Serie D al gruppo Pelligra, ho provato una grande emozione per l’acquisizione di Torre del Grifo da parte del Catania. È il secondo gesto concreto e importante compiuto da Rosario Pelligra, dopo la rinascita del club. I tifosi devono essere fieri di questa società, che ha investito su Catania e continua a dimostrare un forte attaccamento alla città”.
Anche se il centro sportivo si trova nel territorio di Mascalucia, resta un riferimento simbolico e operativo per tutto il calcio catanese. Quanto è importante, secondo lei, che il Catania torni ad avere una casa “vera” dove lavorare ogni giorno?
“È importantissimo. Torre del Grifo contribuirà a rafforzare il senso di appartenenza e di identità, con effetti positivi anche sul rendimento e sui risultati della squadra. Avere una “casa” è fondamentale per costruire un progetto sportivo solido e duraturo”.
Il Catania è oggi in piena corsa per la promozione in Serie B: lei ha la sensazione che possa essere “l’anno buono”?
“Per scaramanzia… preferisco non rispondere!”.
Come valuta finora il lavoro del gruppo Pelligra e della nuova dirigenza rossazzurra, sia sul piano sportivo che gestionale?
“Sono stato vicino al Catania, in particolare a Rosario Pelligra e Vincenzo Grella, anche nei momenti più difficili. Posso dire che, al di là di qualche errore dovuto all’inesperienza e alle differenze culturali — la mentalità australiana è certamente diversa dalla nostra — il Catania ha compiuto dei veri e propri miracoli: ha vinto il campionato all’esordio, poi la Coppa Italia, ha sfiorato la promozione perdendo ai playoff con l’Avellino a pochi minuti dalla fine, crescendo ulteriormente l’anno dopo ed uscendo dai playoff per un regolamento discutibile, dopo la vittoria in casa del Pescara, che poi è salito in Serie B”.
Qual è oggi la mappa delle priorità sugli impianti sportivi cittadini?
“Non posso non ricordare, prima di tutto, i lavori allo stadio Angelo Massimino: un vero miracolo essere riusciti a consegnarlo in tempo utile per la prima partita di campionato, dopo un’intera estate trascorsa al seguito del progetto di riqualificazione e con l’assunzione di enormi responsabilità. Abbiamo investito 8 milioni di euro di fondi comunitari per riqualificare uno stadio che era ormai in condizioni precarie e rischiava di non poter più ospitare competizioni federali. Ma il nostro impegno non si ferma lì: Catania è oggi la città che più ha investito nello sport in Italia, con oltre 70 milioni di euro tra fondi comunitari e bandi aggiudicati. Abbiamo pianificato la ristrutturazione di tutti gli impianti sportivi: il PalaCatania, il Campo Scuola, i campi di rugby a Librino e Santa Maria Goretti, i campi da calcio di Nesima, Zia Lisa e Duca d’Aosta, oltre a 15 piazze attrezzate per lo sport e numerose strutture di quartiere. Tra i lavori più significativi ci sono quelli in corso al PalaNesima, che diventerà il simbolo della rinascita non solo del quartiere ma dell’intera città. Abbiamo inoltre deliberato gli interventi al Campo Paratore, allo Zia Lisa, al PalaSpedini e al Palanitta, e presto partiranno i lavori per le piscine della Plaia e di via Zurria. Si tratta di una vera e propria rivoluzione infrastrutturale, senza precedenti per Catania”.
Se potesse indicare una priorità assoluta per il 2026 sul fronte sportivo cittadino, quale sarebbe?
“Costruire nuovi campi da calcio e, parallelamente, sostenere le famiglie dei giovani atleti che praticano attività agonistica di alto livello.
Poi ci sarebbe anche la necessità di ragionare sull’ampliamento dello stadio o, in alternativa, sulla realizzazione di una nuova struttura da 40.000 posti, anche in chiave concerti”.
Si ringrazia l’assessore allo Sport del Comune di Catania Sergio Parisi per la gentile concessione dell’intervista.
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