giovedì, 6 Novembre 2025
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ESCLUSIVA – Vicente: “Catania, quell’anno potevamo dire la nostra. La squadra c’è. Tifosi catanesi, grazie…”

Ha vestito la maglia del Catania nella stagione 2019/20, rimanendo alle pendici dell’Etna fino a gennaio 2021, quando venne acquistato dal Renate. Cinque anni fa, Bruno Leonardo Vicente fu uno degli innesti più importanti del mercato di gennaio. Era reduce dalla promozione in Serie B conquistata con la maglia della Juve Stabia. In Sicilia, invece, per lui si trattò di un ritorno dopo l’esperienza di qualche anno prima all’Akragas. Direttamente dal Brasile, ci siamo messi in contatto proprio con l’ex centrocampista rossazzurro per la realizzazione di un’intervista, apprezzandone in primo luogo cortesia e disponibilità. Queste le sue parole ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com:

In Sicilia hai vestito anche la maglia del Catania. Quali ricordi conservi in maglia rossazzurra?
“Si, ho avuto il piacere di indossare la maglia del Catania. Ricordo anche quando, da avversario, in alcune occasioni ho affrontato il Catania allo stadio ed ero rimasto impressionato con il ‘Massimino’ pieno, quando mi arrivò la chiamato di mister Lucarelli non ho esitato un attimo ad accettare il trasferimento. I ricordi che ho di Catania sono bellissimi… città, tifosi. Anche se già amavo e amo la Sicilia dove ho lasciato tanti amici, principalmente ad Agrigento che è stata per circa 5 anni la mia base in Italia. Peccato che a febbraio/marzo di quell’anno scoppiò la pandemia! Perché la squadra cominciava veramente a girare bene con gli innesti di gennaio. Sono convinto che potevamo essere la “sorpresa” nella parte finale della stagione con grandi probabilità di vincere i playoff. Stavamo molto bene come squadra, il gruppo era sano ed avevamo il piacere di stare e lavorare assieme. Davvero un peccato…”.

Il Catania definí il tuo ingaggio a Gennaio 2020 e giocavi con una certa frequenza. Poi, con il cambio di proprietà, qualcosa è cambiato. Hai qualche rammarico?
“Sì, sono arrivato a gennaio. La verità è che eravamo un gruppo fantastico e fortissimo. Principalmente a centrocampo il mister aveva tante opzioni ed era molto bravo nelle rotazioni, trovavamo spazio praticamente tutti! Era qualcosa di bello, ci rispettavamo e sentivo veramente che tutti avevamo il Catania come priorità. Sembra banale dirlo, ma non è sempre scontato trovare un gruppo del genere. Per questo dico che è stata un peccato la pausa del campionato, potevamo dire la nostra alla grande. Purtroppo poi con il cambio societario da subito avevo capito che non avrei fatto più parte dei piani come prima. Ci stava perché comunque chi mi aveva voluto, mister Lucarelli, non c’era più. Ci sta, senza fare polemiche con il successivo allenatore. Fa parte del gioco”.

Con quali compagni di squadra, a Catania, hai legato principalmente? Ti senti ancora con qualcuno di loro?
“Guarda, sono una persona che aveva buon rapporti con tutti in realtà. Davvero faccio fatica a citare solamente alcuni. Come ho detto eravamo un bel gruppo e c’era veramente questo grande feeling, soprattutto nel rispetto dell’uno con l’altro. Poi ovviamente c’era Salandria con il quale avevo già giocato, quindi eravamo amici da prima. Oggi mi sento con alcuni di loro, però solamente per messaggi su Instagram e robe così… Jacopo Dall’Oglio, Curiale, Biagianti, Marchese, Silvestri fra gli altri. Poi con il cambio società sono arrivati due fratelli che il calcio mi ha regalato, Reginaldo e Claiton. A portarci in Italia era stato lo stesso procuratore, Pedro Luís Vicençote (Pedrinho), che anche lui aveva giocato a Catania negli anni ’80. Condividere lo spogliatoio con loro è stato un sogno realizzato per me, perché quando arrivai in Italia giocavano in Serie A e B. Erano miei idoli, bellissimo lavorare assieme”.

La scorsa settimana si sono affrontate Casertana e Catania, tu hai vestito anche la maglia dei falchetti. Non so se hai avuto modo di seguire la partita… che idea ti sei fatto del Catania?
“Ho avuto il piacere di giocare anche a Caserta. Non sono riuscito a vedere la partita. Il Catania c’è, la società ha allestito una squadra forte. Spero veramente che sia l’anno buono per i rossazzurri. Catania merita di tornare nei palcoscenici più importanti. Ho due ex compagni che militano tra le fila del Catania, Francesco forte e Sasà Aloi, ovviamente faccio il tifo per loro affinchè vada tutto bene e il Catania sia promosso in B”.

Spesso si dice che le squadre più attrezzate per la vittoria del campionato siano quelle che subiscono meno gol (uno dei punti di forza del Catania è proprio la solidità difensiva). Sei d’accordo su questo?
“Sicuramente il fatto di non prendere tanti gol alza veramente la percentuale di vittoria del campionato. Io ho avuto la possibilità di vincerne due campionati di Serie C ed in entrambi i casi eravamo molto forte nella parte difensiva. A mio avviso è l’aspetto principale. Ovvio che per vincere devi sempre fare un gol in più degli altri, nel caso del Catania c’è anche tanta qualità nel settore offensivo, quindi trovare la via del gol non rappresenta un problema per la squadra di mister Toscano”.

Come giudichi la tua carriera?
“Sono contento della mia carriera. Ovviamente quando poi smetti di giocare cominci sempre a pensare dove avresti potuto fare meglio, se hai operato le scelte giuste, ecc. Tutto sommato sono soddifatto. Ho vinto due campionati di C con Portogruaro e Juve Stabia, una coppa slovena nel Nova Gorica (equivalente della Coppa Italia di Serie A in Italia), con cui ero in prestito dal Parma. Ho avuto la possibilità e l’onore di stare in tante belle città e piazze, vestire le maglie di Catania, Juve Stabia, Treviso, Padova, Como, Casertana, Matera, Renate, Melfi. Le ho citate tutte perchè dappertutto io e mia moglie siamo stati benissimo mantenendo amicizie. Non posso non citare l’Akragas, Agrigento è nel mio cuore avendo vissuto più anni lì e dove ho lasciato tanti amici. Quindi non posso che essere molto grato a Dio per tutto ciò che il calcio mi ha regalato”.

Cosa dice il il tuo presente?
“Gestisco alcune attività qui in Brasile, in parallelo sto studiando e ho alcuni progetti futuri nel mondo del calcio. Faccio parte di una società con cui stiamo investendo e costruendo da zero un centro sportivo nella zona in cui abito, nel sud del Brasile, Stato di Santa Catarina, per essere più preciso nella città di Criciuma. Punteremo forte sui profili dei ragazzi giovani che avranno la possibilità e il diritto di fare il doppio passaporto italiano o europeo per poi portarli in Italia ed in Europa. Sarò io il punto di contatto fra il progetto ed i club. Presto otterrò la qualifica di agente Fifa che mi permetterà anche attraverso vie legali di contrattare con le società di tutto il mondo. Siamo veramente molto ottimisti, consapevoli che il Brasile è un Paese che vive il calcio… qui diciamo sempre che ogni giorno nascono del “calciatori” in Brasile. Svolgendo un lavoro serio e professionale, può venire fuori qualcosa di molto bello”.

Cosa ti senti di dire ai tifosi del Catania?
“Non ho mai avuto la possibilità di ringraziarli, quindi colgo l’occasione per farlo. Grazie perché dal mio arrivo a Catania a quando sono andato via mi hanno trattato sempre benissimo in città. È stata una parentesi breve però molto intensa della quale sono molto grato. Racconto e ricordo Catania sempre con molta gioia. Auguro ai catanesi che sia l’anno buono e il Catania torni al più presto dove merita di stare, cioè in Serie A. Un abbraccio a tutti e grazie di tutto… È stato un onore e un grande piacere aver indossato la vostra maglia”.

Si ringrazia l’ex centrocampista Bruno Leonardo Vicente per la gentile concessione dell’intervista.

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Livio Giannotta
Livio Giannottahttps://www.tuttocalciocatania.com
"Le idee ispirate dal coraggio sono come le pedine negli scacchi. Possono essere mangiate ma anche dare avvio ad un gioco vincente". Parole del grande scrittore tedesco Johann Wolfgang Von Goethe che mi hanno spinto all'ideazione di 'TuttoCalcioCatania.com'. Un progetto che parte da lontano e si pone l'obiettivo di fare informazione responsabilmente e consapevolmente. Direttore della testata giornalistica catanese e "stakanovista editoriale", mi avvalgo del contributo di un gruppo di lavoro brillante e motivato.