martedì, 19 Agosto 2025
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MORACE: “Leonardi, ricordo ancora quando lo vidi per strada la prima volta…”

L’ASD Morace Football Club, da anni punto di riferimento per i giovani atleti catanesi, ha contribuito molto alla formazione dell’attaccante Simone Leonardi. A proposito del suo percorso di maturazione, Maria Morace, presidente del club si è espressa in questi termini tempo fa:

Sono cresciuta nel centro storico di Catania, precisamente nel quartiere San Cristoforo ed in una delle mie visite tra i campetti in cemento o presso l’oratorio delle “Salette” ho notato Simone intento a giocare una partitella tra bambini. Mi colpì, era ancora nella categoria “primi calci”, lo chiamai e gli dissi se voleva venire a giocare con me e così fu. In quegli anni, ogni domenica si partiva fuori Catania per andare a vincere i tornei in Sicilia e fuori regione. Parte di questi bambini, incluso Simone Leonardi, li andavo a prendere e li accompagnavo a casa con la mia auto e facevo la stessa cosa per gli allenamenti…avevo capito che qualcuno di loro sarebbe diventato un calciatore, quindi la mia dedizione è stata massima. Anche la Juventus mi contattò e due miei bambini come Parco Antonio e Leonardi Simone furono selezionati come migliori pulcini della Sicilia; così andammo a fare in quel di Norcia, il Camp della Juventus che durò un’intera settimana. I trofei e le coppe erano all’ordine della settimana”.

“Ero felice non tanto per la fama ma perché i bambini mi seguivano, ascoltavano i miei insegnamenti in campo e fuori dal campo. Poi il procuratore di Leonardi lo portò alle giovanili della Sampdoria facendolo passare dalla Jonia Calcio soltanto gli ultimi mesi, poco prima che Simone compisse 14 anni. Simone è stato capace di continuare a crescere egregiamente nelle giovanili della Sampdoria: dovete sapere che in estate quando rientrava a casa per le vacanze, ancora minorenne, mi chiamava perché voleva allenarsi con me insieme alla categoria degli allievi allo scopo di mantenere la sua forma atletica. È una storia che resterà indelebile nel mio cuore!” (fonte Tuttocampo).

Morace, via social, ha aggiunto: ”Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per strada lì può iniziare la storia del calcio. Ricordo ancora quando lo vidi per strada la prima volta. Ricordo la sua prima partita, una finale tra le tante – chi mi conosce sa che non sto peccando di presunzione – di un torneo giocato a Mascalucia. Diluviava. Tu in panchina piangevi per paura di giocare sotto la copiosa pioggia. Ti dissi: Simone non piangere, va tutto bene, entra in campo e portiamo a casa la vittoria del torneo. Così fu, e da quel momento non ci fermammo più! Conto otto lunghi anni trascorsi ad allenarti, a giocare partite, a giocare finali, sotto la calura estiva, il freddo, la pioggia, i gomiti e le ginocchia sbucciate, accompagnati dalle mie urla d’incoraggiamento e, soprattutto, le tante, tantissime nostre vittorie. Simone, ho sempre pensato che saresti cresciuto calcisticamente e i fatti mi hanno dato ragione. Sottolineo la mia grande soddisfazione a testimonianza della mole di lavoro messo in campo per valorizzare la tecnica di voi ragazzi. Come tua allenatrice ti ricordo che nel calcio oltre alla condizione fisica occorre il sacrificio, la determinazione, la rabbia agonistica e la passione”.

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