giovedì, 16 Ottobre 2025
HomeCatania NewsSTAMPA CAMPANA - Il Mattino: "Raffaele a Catania, ritorno alle origini"

STAMPA CAMPANA – Il Mattino: “Raffaele a Catania, ritorno alle origini”

Tra le pagine de Il Mattino c’è spazio per parlare del legame che fin da piccolo Giuseppe Raffaele, attuale allenatore della Salernitana, ha avuto con Catania e della sua esperienza sulla panchina rossazzurra anni. “Un giorno d’estate, stagione 2020-’21, coronò il suo sogno: guidare la squadra per la quale faceva il tifo da ragazzino. Agli amici mostrava una foto scattata in occasione di una vecchia partita davanti allo stadio Cibali, molto prima che diventasse anche «Massimino»: capelli a caschetto, maglia rossazzurra e sciarpa al collo, Raffaele era vicino a Ciccio Famoso, storico capo ultrà del Catania scomparso nel 2017. «Sognava a modo suo»”, si legge.

Oggi, invece, deve difendere il primato dagli attacchi degli avversari. Si evidenzia come Raffaele non rinunci “al gioco propositivo, cerca sempre il gol. Era cominciata con questi principi tattici anche la sua avventura a Catania, 5 anni fa. Tutto si concretizzò il 14 agosto 2020: alla vigilia di ferragosto, il Catania gli fece firmare il contratto. Tutto in volata, ma tutto presentato con parole dal sapore di progettualità. Pellegrino, il ds etneo dell’epoca, disse: «Scelto per la sua idea sempre propositiva, la riconoscibilità della traccia di gioco, perché valorizza le individualità nel contesto delle superiori esigenze del collettivo. Il contratto è annuale, ma prevede un’opzione a favore del Catania. Se consideriamo la parabola ascendente della carriera di Raffaele, individuiamo nel presente una strada per il futuro». Poi il calcio riserva sempre snodi e sorprese”.

“La prima fu il Covid: l’allenatore-tifoso giocava senza tifosi catanesi sugli spalti, proprio quelli che domenica, contro la sua Salernitana, affolleranno lo stadio. Proprio quelli che, in chiave granata, non dimentica mai di ringraziare dedicando loro ogni vittoria, in attesa che ritornino pure in trasferta. La sua avventura all’ombra dell’Etna durò 30 partite (ko a Torre del Greco, marzo 2021). Lasciò il Catania al 7° posto con 43 punti, ma venne fortemente penalizzato anche dal contesto: era il periodo della gestione SIGI che poi sfociò a dicembre 2021 – lui ormai lontano – nel fallimento del club. In una intervista di qualche tempo fa, rilasciata a Telecolor Catania, Raffaele disse: «Fu un anno molto difficile e gran parte dell’organico andò via. A livello societario, sei mesi dopo, fu detto che il Catania aveva problematiche. In realtà se non avessimo ceduto Pecorino, non avremmo finito la stagione. Era il nostro bomber e non fu sostituito adeguatamente quando si parlava dell’avvento di Tacopina. A un certo punto, a Catania ho pagato per il mio eccessivo senso di responsabilità»”.

***CLICCA QUI per seguirci sulla nostra pagina Facebook***