ESCLUSIVA – Morra: “Catania, metti subito le cose in chiaro col Cosenza. I fischi non fanno bene, serve sempre il sostegno dei tifosi. Parole di Meluso? Barzellette…”
E’ il giocatore con più presenze nella storia del Catania. Simbolo indiscusso della squadra rossoazzurra. Damiano Morra ha indossato anche la casacca del Cosenza, ma le emozioni provate in Calabria non sono nulla a confronto con l’esperienza alle pendici dell’Etna. L’ex centrocampista è intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com sperando che il Catania riesca ad avere la meglio sul Lecce, al termine della stagione.
Damiano, sei un simbolo della storia del Catania ma hai anche militato tra le fila del Cosenza…
“L’esperienza di Cosenza non è delle migliori. Buona dirigenza, bello stadio ma dopo nove anni di Catania è stato difficile ripartire. Forse per colpa mia, non lo so. Poi il fato si è intromesso. Pensa, in carriera non ho mai subito infortuni prima di Cosenza e nemmeno dopo, giocando fino all’età di 43 anni. In Calabria, purtroppo, ho incontrato difficoltà a guarire da un problema alla coscia. Sento spesso i miei ex compagni di squadra a Catania. Cantone, Chiavaro, Leonardi, Mimmo Ventura… tutti ragazzi con cui mi sono sempre trovato non bene, di più. Ho due figli catanesi anche se non hanno vissuto la città , mi sono sposato a Catania. Senza un filo di presunzione, detengo il record di presenze nella storia rossoazzurra. Che io mi possa dimenticare di Catania non esiste, il pensiero va tutti i giorni alla squadra dell’Elefante”.
Questo Lecce non si ferma. E’ ancora possibile per il Catania vincere il campionato?
“Io credo che ci sia ancora la possibilità ma quando devi rincorrere gli avversari è sempre difficile, aspettando che loro compiano un passo falso. Il Catania ha una buona squadra, vanta una tradizione importante, una società ambiziosa ma a questo punto il Lecce deve fare qualche battuta d’arresto. Il destino del Catania è legato alle vicende dei salentini che dovrebbero perdere almeno un paio di partite. Questa squadra, in teoria, dovrebbe vincerle tutte ma credo possa essere in grado di farlo”.
Partita non priva d’insidie contro il Cosenza. Quale aspetto potrà rivelarsi determinante nell’economia della gara e perchè, a tuo avviso, in casa i rossoazzurri faticano?
“Sarà una gara abbastanza difficile. Braglia è un grande allenatore. Bisognerà  stare sempre con gli occhi aperti, cominciando fin da subito a fargli capire che c’è poco da prendere. Perchè se a queste squadre dai morale e capiscono che possono fare qualcosa d’importante, acquistano coraggio. E’ una partita spigolosa. Mi auguro che il Catania riesca a vincere. Il Catania non batte il Cosenza tra le mura amiche dal 1949, ma non potrà esserci risultato diverso dalla vittoria per i rossoazzurri. E’ difficile capire perchè gli etnei fatichino in casa. Inconsciamente pensi che con l’aiuto del pubblico puoi vincere più facilmente, invece le gare vanno sempre giocate 11 contro 11. Giocare a Catania, inoltre, rappresenta è una responsabilità non indifferente”.Â
Ultimamente il Catania ha ricevuto qualche critica sul piano del gioco. In questa fase della stagione, però, contano principalmente i punti. Non credi?
“Mi viene in mente una frase di Allegri: ‘A me interessa vincere, l’importante è vincere a prescindere dal gioco espresso’. Ecco, a questo punto del campionato servono i punti. Il gioco è bello per chi assiste dagli spalti, ma adesso conta più d’ogni altra cosa fare un bel filotto di vittorie. So che è difficile accettare la realtà della C, lo capisco perfettamente ma i tifosi devono avere pazienza. Anche quando la prestazione non è all’altezza. C’è il giocatore che risente dei fischi, ma anche chi si può abbattere. I giocatori hanno bisogno dell’affetto del popolo rossoazzurro. Soprattutto nei momenti di difficoltà il pubblico deve sostenere. Quando la partita è difficile per mille motivi, sentire il sostegno dei tifosi è bello, ti rincuora e dà morale. E’ molto diverso. Sono piccole cose che alla fine portano punti”.Â
Il Direttore Sportivo del Lecce Meluso sostiene che il Trapani sia la maggiore antagonista per la promozione diretta, cosa pensi di queste parole?
“Barzellette. Una frase provocatoria per cercare d’innervosire l’ambiente. Non esiste che il Trapani possa, in qualche maniera, insidiare Catania e Lecce. E’ una corsa a due. Che poi il Lecce abbia un pò di timore ci sta perchè i rossoazzurri sono sempre in scia. Il peso psicologico è determinante, la tensione sale avvicinandosi la fine del campionato e gli episodi possono determinare cambiamenti anche significativi in classifica. Discorso che vale sia per il Catania che per il Lecce”.
Damiano, quanto è dura risalire dalla C…
“Adesso comincia ad essere lunga la storia del Catania in C. Noi ci abbiamo messo tre anni per risalire. Una volta abbiamo perso lo spareggio, successivamente arrivammo secondi a -1, al terzo tentativo ce l’abbiamo fatta. La Serie C è un torneo terribile. Giocare sui campi polverosi della C è tremendo. Anche la piccola squadra può metterti in difficoltà . Sono convinto che Lo Monaco stia facendo un ottimo lavoro, per forza di cose il Catania deve andare almeno in B per poi costruire qualcos’altro”.Â
Quali allenatori ti hanno trasmesso di più in carriera?
“Di Marzio mi ha lasciato qualcosa d’importante, ma io devo molto ad un altro allenatore che purtroppo ora non c’è più. Un certo Giorgio Sereni che credette in me a Parma. Ero giovanissimo e facevo parte di un calcio diverso. Addirittura in due si andava in panchina. Parliamo del 1972. Ricordo che Sereni mi fece subito entrare in Prima Squadra, allora era veramente difficilissimo per un giovane giocare. In tre anni feci una cinquantina di partite prima di approdare a Catania. E’ stata la persona che mi ha permesso di entrare nel mondo del calcio. Poi ricordo bene Mazzetti, una gran bella persona, De Petrillo…”.Â
Fin troppo scontato per chi farai il tifo tra Catania e Cosenza…
“Spero che l’esito finale sia “1”, questa cosa non si discute. Ho vissuto due anni e lasciato anche qualche amico a Cosenza, ma io spero molto che vinca il Catania. Per i rossoazzurri, poi, inciampare sarebbe grave mentre i calabresi possono permettersi di perdere. Il Catania deve necessariamente vincere se vuole continuare a sperare di raggiungere la vetta”.Â
Infine, non posso non chiederti quanto tornerai a Catania?
“I miei ricordi alle pendici dell’Etna sono indelebili. Pensavo l’estate scorsa di scendere giù. Poi ci si mette sempre il fato. Mi piacerebbe tornare a Catania, magari anche prima della fine del campionato, assistendo ad una gara che sancisca la promozione o partecipando ad un evento significativo”.
Al termine dell’intervista, Damiano ci tiene ad aggiungere qualcosa…
“Un abbraccio e forza Catania, sperando che questa intervista porti bene al Catania contro il Cosenza e nel prosieguo della stagione”.
Si ringrazia Damiano Morra per la gentile concessione dell’intervista.
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© RIPRODUZIONE DEL TESTO, TOTALE O PARZIALE, CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE CITANDO LA FONTE – Qualunque violazione del diritto di copyright sarà  perseguita a norma di legge.
ESCLUSIVA – Miceli: “Lucarelli ha sempre amato il calcio, Vanigli grande uomo e professionista. Cosenza mia mamma calcistica. Per il primo posto tifo Catania”
E’ intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com, in esclusiva, l’ex centrocampista di Catania e Cosenza Salvatore Miceli. Attenzione rivolta al prossimo impegno stagionale delle due squadre allo Stadio “Angelo Massimino” con considerazioni varie ed interessanti anche su alcune figure di rilievo di entrambe le compagini.
Salvatore, hai indossato sia la casacca del Catania che quella del Cosenza. A quale squadra sei più legato?
“Io devo tutto al Cosenza, la mia mamma calcistica. Sono stato allevato da loro, se sono diventato calciatore è grazie al Cosenza che ha creduto in me. Lì ho fatto Giovanissimi, Allievi e Prima Squadra. Poi quel che è venuto dopo in carriera, tanto di guadagnato. Io ho vissuto poco tempo in casacca rossoazzurra ma cercando sempre di dare il massimo, sudando la maglia nella maniera più onesta e leale. Ovviamente, da buon tifoso cosentino, devo sperare che i rossoblu escano indenni da Catania. Sono due squadre forti. Sarà una gara più determinante per il Catania, ma se il Cosenza uscisse indenne dal ‘Massimino’ darebbe un segnale di forza per il futuro. Che vinca il migliore. Ovviamente, se da un lato faccio il tifo per il Cosenza, dall’altro occorre specificare che tiferei Catania nella corsa al primo posto. Mi auguro che il Catania possa superare il Lecce in classifica. Ce l’ha la squadra per andare in B”.Â
Con Braglia in sella, il Cosenza ha cambiato marcia. Inoltre la società è stata particolarmente attiva sul mercato di gennaio. Come vedi lo scenario in casa rossoblu?
“Braglia è un valore aggiunto, un vanto. Uno dei migliori tecnici della categoria. Lo dimostra il fatto che il Cosenza non perde da 9 turni. Braglia è un allenatore che dà continuità , dotato di grande personalità . Sta ottenendo risultati importanti rispetto al girone d’andata. Ha dato nuovi stimoli al gruppo. La squadra è stata rinforzata a gennaio ma è normale che i neo acquisti necessitino di tempo per calarsi nella realtà . Conosco bene, inoltre, il D.S. Trinchera con cui ho giocato gli ultimi mesi della mia carriera e con il quale ho condiviso momenti bellissimi perchè è una grande persona di calcio, professionista e competente per la categoria. Trinchera, come Braglia, è una persona a modo. Un ragazzo vecchio stampo, educato”.Â
Quali saranno le principali insidie per il Catania domenica?
“Il Cosenza è squadra difficile da affrontare che esprime il carattere dell’allenatore, organizzazione, temperamento. I rossoblu non mollano mai fino alla fine. Credo che qualitativamente, oggi, il Cosenza sia allo stesso livello di Catania e Lecce. Il mercato di gennaio ha determinato uno scenario diverso. Poi a fare la differenza è la grinta, la rabbia giusta. Non basta esclusivamente la tecnica nel calcio. Il Cosenza può centrare i Play Off e giocarsi le sue carte fino in fondo per la promozione in B, mentre il Catania ha la possibilità concreta di vincere il campionato avendo una rosa potenzialmente in grado di farlo”.
Come mai, paradossalmente, il Catania fatica di più in casa secondo te?
“Il Catania scende sempre in campo per vincere, lo dimostra il dato statistico legato ai pochi pareggi ottenuti. Si vede che Lucarelli trasmette sempre una mentalità vincente. In casa trovi spesso avversarie che si chiudono, magari il Catania fatica maggiormente tra le mura amiche per questo. Capisco anche che giocare al ‘Massimino’ non sia semplice. Devi avere personalità , quel qualcosa in più perchè il pubblico di Catania è di altra categoria. Chi fa 10mila spettatori in C? Catania e Cosenza sono piazze a cui la C sta stretta. Non c’entrano nulla con questa categoria. Il Cibali è sempre il Cibali”.Â
Che mi dici di Cristiano Lucarelli e Richard Vanigli?Â
“Io ho giocato sia con Lucarelli che con Vanigli. Nel primo caso sedeva in panchina Mutti, nel secondo Zaccheroni. Stanno facendo un ottimo lavoro. Cristiano l’ho conosciuto a Cosenza quando venne preso dalla Primavera del Perugia, in cambio di Negri e Gioacchini. Lucarelli segnò tanti gol al primo campionato di B da ragazzino, anche su punizione. Da piccolo era già adulto. Lui è sempre stato un ragazzo di personalità , un grande appassionato di calcio. Da ragazzino aveva un solo hobby, il calcio. Io mi chiedevo come facesse a non pensare ad altro che al calcio a quell’età ! Lui ama l’essenza del calcio. E’ livornese, viene dal popolo. E’ uno con le palle, non si tira indietro e non le manda a dire perchè è una persona sincera e leale. Anche Richard lo è. Educatissimo, silenzioso, un gran lavoratore. Ho un ottimo ricordo di lui sia professionalmente che umanamente. Hanno giocato insieme a Livorno. Conticchio è un altro ex calciatore che fa parte dello staff tecnico rossoazzurro. Non è un caso perchè ognuno di loro cura il proprio reparto di competenza: difesa, centrocampo ed attacco. Tutti dovrebbero avere uno staff del genere, a mio avviso”.
Questo Lecce non si ferma mai, campionato già chiuso?Â
“Mai direi mai. Sicuramente il Lecce sta facendo un grande campionato ma non può vincere sempre. Il Catania non ha approfittato dei passi falsi dei salentini finora, questo al momento fa la differenza. La squadra di Lucarelli dovrà esclusivamente fare corsa su se stessa da qui alla fine del campionato, sfruttando i momenti di sbandamento dei salentini”.Â
Calcio italiano in difficoltà , ne risente anche la qualità . Sei d’accordo?
“Il nostro calcio vive un momento di confusione totale. A mio avviso, al vertice vedremo Damiano Tommasi perchè la ritengo persona capace di fare rispettare le regole, trasmette valori. Il calcio italiano ha bisogno proprio di valori. La qualità , invece, c’è ancora secondo me. In C difficilmente si gioca uscendo palla al piede nelle situazioni di difficoltà . In A, invece, questo succede sia alla Juventus che al Benevento. Te ne accorgi dalle posizioni in campo, dai movimenti, dallo stile di gioco. Anche il Catania esprimeva un bel calcio nella massima categoria, ricordo. Chissà , magari presto la squadra dell’Elefante tornerà in alto. Ripeto, il Catania non c’entra nulla con la Serie C”.
Si ringrazia Salvatore Miceli per la gentile concessione dell’intervista.Â
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COSENZA: 22 convocati per Catania. Perez e Calamai in lista ma non al meglio
Anche l’allenatore del Cosenza Piero Braglia ha diramato la lista dei convocati per il match di domenica pomeriggio al “Massimino”. Sono 22 i giocatori convocati dal tecnico toscano che ha inserito in lista anche Perez e Calamai nonostante entrambi non siano al meglio delle condizioni fisiche.
PORTIERI: Saracco, Zommers
DIFENSORI: Boniotti, Camigliano, Corsi, D’Orazio, Dermaku, Idda, Pascali, Pasqualoni, Ramos
CENTROCAMPISTI: Braglia, Bruccini, Calamai, Loviso, Mungo, Palmiero, Trovato
ATTACCANTI: Baclet, Okereke, Perez, Tutino
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CATANIA: convocati. Niente Cosenza per Caccavallo, Russotto e Rossetti
Al termine della seduta di rifinitura, svolta nel pomeriggio, l’allenatore del Catania Cristiano Lucarelli ha convocato 22 giocatori per la sfida al Cosenza. Assenti Russotto, Caccavallo e Rossetti.
PORTIERI – 22 Martinez, 12 Pisseri.
DIFENSORI – 4 Aya, 16 Blondett, 26 Bogdan, 21 Esposito, 19 Manneh, 15 Marchese, 13 Semenzato, 5 Tedeschi.
CENTROCAMPISTI – 27 Biagianti, 17 Bucolo, 23 Di Grazia, 18 Fornito, 10 Lodi, 32 Mazzarani, 8 Porcino, 6 Rizzo.
ATTACCANTI – 9 Barisic, 14 Brodic, 11 Curiale, 29 Ripa.
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IL CATANIA STADIO: editoriale dodicesimo numero stagionale, “Tredici giri ed un pit stop”
Il Calcio Catania propone l’editoriale del dodicesimo numero stagionale de “Il Catania stadio”, in vista della sfida di campionato Catania – Cosenza:
Tredici giri ed un pit stop
Prima di affrontare giorni molto freddi e piovosi nella settimana che si conclude adesso, abbiamo vissuto un piccolo anticipo di primavera: abituati come siamo a dare uno spazio ed un senso al calcio anche nella quotidianità , è stato per noi un segnale riferito al calendario del Catania.
Quel lieve ed effimero aumento della temperatura e quel raggio di sole in più ci hanno detto che la bella stagione, quella decisiva sul piano dei risultati di questo avvincente campionato, non è lontana.
Siamo pronti ad affrontarla, con il cuore leggero di chi corre incontro ai primi caldi e ad una grande occasione, che non è piovuta dal cielo ma è stata conquistata a suon di risultati straordinari e prestazioni di rilievo: possiamo lottare ancora, lottare tanto, lottare lealmente al meglio ed al massimo per provare a regalare una grande gioia ad una città innamorata, che esprime orgoglio dinanzi al carattere ed alla concretezza di questa squadra capace di vincere fuori casa tante volte e con autorevolezza.
In questo stadio, tutto profuma adesso di opportunità , stimolo a compiere quelle grandi cose che per essere realizzate implicano un atteggiamento costantemente umile, positivo e propositivo.
Alla fine del Gran Premio Serie C mancano tredici giri, leggi partite, ed un pit stop obbligatorio, il turno di riposo.
Si tratta di ridurre al minimo la perdita di tempo e la sospensione del flusso di energie che deriverà dalla sosta forzata e di gestire con impeto ed attenzione, al contempo, la corsa.
Sette volte il Catania scenderà in campo in questo stadio, altrettante meraviglie chiediamo ai rossazzurri: quella odierna con il Cosenza è, probabilmente, la più difficile tra le gare interne ancora da disputare, insieme a quella con il Trapani; contro il Siracusa, la Reggina, la Paganese, la Juve Stabia in risalita ed il Rende, però, la sostanza sarà la stessa, i punti, la dolce ossessione che deve guidare il pilota.
In trasferta, il Catania giocherà sul campo del Monopoli, della Sicula Leonzio che nel frattempo dovrebbe ritornare al “Nobile”, del Bisceglie, del Catanzaro, dell’Akragas e del Matera.
A giudicare dalle distanze ancora corte in classifica, tutte andranno a caccia di punti pesantissimi, tutte proveranno a smontare il sogno che costruiamo, quindi sarà sempre più… stimolante.
Arriva il Cosenza, adesso: è una squadra ben diversa da quella affrontata all’andata, ridisegnata dal mercato e rilanciata dall’esperta guida Braglia.
La formazione silana dista sei punti dal terzo posto, non troppi, ed è opinione diffusa che senza i problemi iniziali avrebbe dato filo da torcere alle due rivali in lotta per la promozione diretta: è una partita difficile ed è la difficoltà , che rende emozionante il calcio.
Emozioniamoci, Catania.
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MAZZARANI: “Che bella sensazione avere giocato in A. Totti idolo, a Modena mi chiamavano ‘er pupetto’. Biagianti possiede l’umiltà dei campioni veri”
In onda giovedì scorso, su Ultima Tv, la settima puntata del format “Piacere Calcio Catania”. Curiosa intervista ad Andrea Mazzarani, che parla del suo idolo Francesco Totti e non solo. Queste le parole di Mazzarani evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Il mio idolo rimane Francesco Totti, anche se ha smesso di giocare. Lui ‘pupone’, io ‘pupetto’? L’accostamento a Totti nasce a Modena, dove ho vissuto tre anni della mia carriera. Sono arrivato giovane, lì i giornalisti, sapendo che fossi un tifoso della Roma, vedendomi indossare la casacca numero 10 e sentendo il mio accento romano, hanno trovato in me una piccola somiglianza con Totti, ma non me la sento assolutamente. Ci siamo incontrati in campo, quando ho affrontato la Roma con il Novara all’Olimpico. Sognavo da bambino di scendere in campo con Totti. Mi si è stretto il cuore quando commisi un fallo nei suoi confronti. Mi scusai, a fine partita ricevetti la sua maglietta tanto desiderata. Sono tornato bambino in un secondo, quasi mi commuovevo a vedere l’idolo di una vita. E’ stata una sensazione bellissima per me, inoltre, giocare a quei livelli”.
“Non sono un collezionista di maglie, non ci vado matto. Ma è chiaro che quando giocavo in A per ogni squadra volevo la maglia del giocatore più forte. Della Lazio non m’importava la casacca di nessuno, però stimavo tantissimo Klose. Gli chiesi la maglietta ma non ce l’aveva. Mantenne la promessa di consegnarmela nel match di ritorno malgrado non fosse disponibile in campo. Questo è stile vero, da campione. Penso anche a De Rossi, Del Piero, Buffon, Pirlo, Zanetti… rimasi impressionato dalla loro umiltà . Mai una parola fuori posto, veramente un’umiltà straordinaria. Da questo punto di vista penso a Biagianti. Possiede la grandezza dei campioni veri”.
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SERIE C: girone C. Bogdan, Brodic, Di Grazia e Porcino tra gli Under dal valore di mercato più elevato
Sulla base di dati raccolti dalla nostra redazione presso Transfermarkt, tra i venti calciatori Under dal valore di mercato attualmente più elevato nel girone C di Serie C figurano anche alcuni calciatori del Catania. Si tratta di Andrea Di Grazia, Luka Bogdan e dei neo acquisti Fran Brodic e Antonio Porcino:
1.Ransford Selasi (Lecce) – 700mila
2.Antonio Palumbo (Trapani) – 500mila
3.Radoslav Tsonev (Lecce) – 350mila
4.Antonio Negro (Paganese) – 350mila
5.Alessandro Mastalli (Juve Stabia) – 350mila
6.Francesco Puntoriere (Catanzaro) – 325mila
7.Giuseppe Scalera (Matera) – 300mila
8.Luka Bogdan (Catania) – 300mila
9.Simone Mazzocchi (Siracusa) – 300mila
10.Mirko Albertazzi (Virtus Francavilla) – 300mila
11.Fran Brodic (Catania) – 300mila
12.Andrea Di Grazia (Catania) – 300mila
13.David Okereke (Cosenza) – 300mila
14.Tiziano Tulissi (Reggina) – 275mila
15.Gennaro Tutino (Cosenza) – 275mila
16.Adnan Golubovic (Matera) – 275mila
17.Simone Bastoni (Trapani) – 250mila
18.Mario Prezioso (Bisceglie) – 250mila
19.Antonio Porcino (Catania) – 250mila
20.Daniele Cardelli (Casertana) – 250mila
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CANONICO (Pres. Bisceglie): “Lecce, ennesimo regalo arbitrale. Polemiche? I campionati si vincono sul campo…”
Nicola Canonico, Presidente del Bisceglie, dice la sua in relazione al primo gol realizzato dal Lecce ed alle polemiche che hanno caratterizzato la settimana pre-derby:
“Nel contesto di una gara equilibrata, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto considerando il fatto che abbiamo avuto anche più palle gol del Lecce. Gli è andata meglio e credo che Torromino fosse un paio di metri in fuorigioco in occasione del gol. Spero che non sia l’ennesimo regalo, anche all’andata un errore arbitrale decise la partita. Polemiche su Bisceglie-Lecce? I campionati si vincono sul campo, tutti i dirigenti dovrebbero pensare alle loro squadre”.
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DI MATTEO (Lecce): “Vinciamole tutte. Non penso al Catania, faremo i conti alla fine”
Il terzino del Lecce Luca Di Matteo commenta il contributo offerto dalla propria squadra a Bisceglie, mirando a continuare a vincere da qui alla fine del campionato:
“Ci siamo stretti insieme nelle difficoltà , come fanno le grandi squadre ed i gruppi di valore. Potevamo vincere a Bisceglie solo giocando da squadra. Non penso al Catania e non dobbiamo pensarci. Puntiamo a vincerle tutte, poi vedremo gli altri dove sono”.
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TORROMINO (Lecce): “Risposta alla polemiche facendo parlare il campo”
Autore del momentaneo 1-0 del Lecce a Bisceglie, l’attaccante giallorosso Giuseppe Torromino elogia la propria squadra per la prestazione offerta:
“Potevamo rispondere alla polemiche della settimana solo attraverso il campo. Abbiamo disputato una partita di livello, lotta e sacrificio contro una bella squadra. Fortunatamente abbiamo rimediato dopo l’1-1, dimostrando la forza del gruppo a Bisceglie. Credo che siamo un mix bellissimo da allenare per il mister”.
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