CATANIA vs VIRTUS FRANCAVILLA: valore mercato rose a confronto
Come di consueto, la nostra redazione confronta il valore di mercato della rosa del Catania con quella dell’avversario di turno, in questo caso la Virtus Francavilla, attraverso dati raccolti presso Transfermarkt. La valutazione dell’organico rossoazzurro sarebbe pari a 6.10 milioni di euro: Matteo Pisseri (500mila), Andrea Mazzarani (400mila), Francesco Lodi (400mila), Giovanni Marchese (350mila) e Davis Curiale (300mila) i calciatori economicamente più rappresentativi della squadra allenata da Cristiano Lucarelli. Per quanto concerne la Virtus Francavilla, invece, la rosa a disposizione di Gaetano D’Agostino avrebbe un valore pari a 2.98 milioni. Mirko Albertazzi (300mila), Alessio Viola, Giuseppe Prestia, Michale Folorunsho (200mila) ed Alessandro Albertini (175mila) i giocatori con la valutazione più elevata all’interno della squadra pugliese.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
BACALONI: dopo Catania il ritorno a Rio Cuarto, sognando una nuova chiamata in Europa
Impressioni positive a Torre del Grifo, ma non sono bastate per il perfezionamento dell’ingaggio ad opera del Catania. Leandro Mateo Bacaloni, difensore argentino classe 1995, in estate ha sostenuto un periodo di prova con la squadra di Cristiano Lucarelli. Successivamente ha lasciato la Sicilia per fare ritorno in Argentina, all’Atenas Rio Cuarto, con cui si appresta a vivere i prossimi mesi. Bacaloni, però, non smette di sognare. Desidera una nuova chiamata proveniente dall’Europa perchè consapevole dei propri mezzi e che, continuando a lavorare con la necessaria umiltà , può raggiungere i traguardi sperati. Chissà che lo stesso Catania non tenga ancora in considerazione l’ipotesi di un futuro tesseramento.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
LUCARELLI – PULVIRENTI: accomunati dalla stima per Mazzarri, tornato in Italia alla guida del Torino
Il ritorno in Italia di Walter Mazzarri è stato accolto con particolare curiosità dal tecnico del Catania Cristiano Lucarelli e dal proprietario rossoazzurro Antonino Pulvirenti. Quest’ultimo, infatti, lo assunse ad Acireale nel pomeriggio di settembre del 2001, quando Mazzarri lasciò le giovanili del Bologna per accettare la sua prima vera panchina. Pulvirenti rimase colpito dalla tenacia e capacità di rispettare i ruoli, di creare con i giocatori un rapporto esclusivo. Quasi un tutt’uno. Dello stesso avviso Lucarelli, che fu allenato proprio da Mazzarri ai tempi di Livorno. “Per difendere i suoi ragazzi farebbe e direbbe di tutto. Dà l’impressione di essere un burbero, perché dell’ambiente del calcio non si fida, dice che girano troppa ipocrisia e rapporti d’interesse – le parole di Lucarelli su di lui a La Stampa – Per questo non ha molti amici, gli piace stare in disparte. Nessuno gli ha mai regalato niente, anzi ha sempre ricevuto di meno. Non ha mai vinto la Panchina d’oro, malgrado l’avesse più volte meritata: è sempre andato oltre gli obiettivi d’inizio stagione, però pochi lo riconoscono. Sono pronto a scommetterci: esploderanno presto e il Toro tornerà a volare. Ci sentiamo spesso, siamo diventati amici”. Vedremo se davvero Mazzarri riuscirà a far meglio di Sinisa Mihajlovic sulla panchina granata.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
BERGESSIO (Nacional Montevideo): “Felice di fare parte di una grande squadra”
Rifiutata la proposta dell’Universidad Catolica, l’ex attaccante del Catania Gonzalo Bergessio ha lasciato l’Argentina per provare l’esperienza al Nacional Montevideo, in Uruguay. Queste le parole parole da calciatore del Nacional:
“Avevo altre offerte ma ho deciso di dire sì al Nacional perché è una grande squadra, si tratta di una sfida di rilievo per me, mi è piaciuta subito la possibilità di giocare qui, sono più che felice. Questo è un club importante, che punta a vincere sempre. Si avverte la pressione, vengo qui con professionalità e concentrato a fare del mio meglio”.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
MONTEMURRO (Presidente Fidelis Andria): “Tartaglia ha preferito rinunciare al Catania per noi”
Paolo Montemurro, presidente della Fidelis Andria, ai microfoni di Radio Selene commenta l’acquisto di Angelo Tartaglia, giocatore corteggiato anche dal Catania prima del passaggio al club pugliese:
“Posso assicurare che ha rinunciato a piazze più importanti come quella di Catania poichè qui ad Andria si sente a casa. Questa è stata un’operazione fortemente voluta dalla società ”.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
LETO: numerose richieste per l’ex Catania, che piace anche in Italia
Interrotto il rapporto con l’Emirates Club (squadra degli Emirati Arabi, ndr), l’ex attaccante del Catania Sebastian Leto si prepara a sposare un nuovo progetto. Tante soluzioni in Europa ma anche in altri continenti. Nel nostro Paese, sirene di mercato provenienti sia dal campionato di Serie B che da quello di massima categoria. Tra le numerose società interessate spicca il Chievo Verona di Rolando Maran, che ha allenato proprio Leto alle pendici dell’Etna anni fa.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
SARANITI: non sarà avversario del Catania lunedì. E’ un giocatore del Lecce
La Virtus Francavilla Calcio comunica di aver ceduto a titolo definitivo, in data odierna, il calciatore Andrea Saraniti al Lecce. “La società – si legge nella nota ufficiale – ringrazia Andrea per l’impegno profuso e la professionalità dimostrata con i colori biancazzurri sul petto, augurandogli le migliori fortune professionali ed un in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera”. L’attaccante, pertanto, non affronterà il Catania lunedì sera allo stadio “Massimino”.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
ESPOSITO: “Catania come Napoli. Nelle pressioni mi esalto, tifosi fantastici. Passioni? Non solo calcio…”
Anche Mirko Esposito, laterale destro del Catania, interviene alla trasmissione televisiva Piacere Calcio Catania su Ultima Tv. Riportiamo di seguito le parole di Esposito evidenziate da “TuttoCalcioCatania.com”:
“Catania è fantastica. Mi ricorda molto Napoli. E’ simile per il calore della gente, anche allo stadio. Ho legato con molti compagni, soprattutto Di Grazia e Martinez. Con la quotidianità ti affezioni. E’ normale. Miguel, poi, ci coinvolge sempre a mangiare sushi. Io e la mia compagna abbiamo due cuccioli di chihuahua. Un maschietto ed una femminuccia. Sono come dei bambini perchè occupano il tuo spazio. Cosa facciamo noi calciatori nel tempo libero? Ci sono momenti in cui, magari, vai a cena per rafforzare il rapporto con la squadra. Altrimenti esco con la mia compagna. Mi piacciono molto le cene romantiche”.
“Posti che mi piacciono in odo particolare? Taormina, ad esempio. E’ un luogo molto elegante e romantico, vale la pena andarci. Mi piace tanto, poi, fare shopping. Preferisco due stili d’abbigliamento: casual nel pomeriggio e quando vado al campo. La sera amo l’eleganza, il dettaglio che fa la differenza. Leggere è un’altra mia passione. Mi fa concentrare tanto, aiuta la mente. Ho 21 anni ma sembro più maturo nel modo di ragionare, me lo dicono in tanti e lo confermo. Ho due fratelli più grandi: Flavio, che vive a Rio De Janeiro, e Alessio a Londra. Siamo sparsi, nelle feste ci raggiungiamo e ogni anno vengono allo stadio facendo il tifo per me”.
“Mental coach nel calcio? E’ importante perchè un calciatore vive momenti di gioia e tristezza. Devi essere bravo a gestire le emozioni sia nelle sconfitte che nelle vittorie. Io amo la pressione. Catania mette tanta pressione, ed io nelle pressioni mi esalto. Sappiamo di dovere portare in alto questa città , giustamente i tifosi lo pretendono. Più di quello che stanno facendo non possono fare. Il loro sostegno è fantastico e ci dà la carica giusta per affrontare tutte le partite e vincere. Musica? Prima della gara mi piace musica con tanto ritmo. Negli spogliatoi balliamo sempre. Il più bravo è Di Grazia, io me la cavo. Seguo anche altri sport. Ad esempio il tennis mi dà un’adrenalina in più. Non sono un amante dell’automobilismo ma Valentino Rossi è un mito, c’è poco da fare”.
BUCOLO: “Da catanese non è facile gestire le emozioni. Vorrei il gol, ma non è un pensiero fisso. Quella volta in pullman…”
Il centrocampista del Catania Rosario Bucolo a Piacere Calcio Catania, trasmissione televisiva in onda su Ultima Tv, parla delle sensazioni vissute dentro e fuori dal campo da catanese. Tante curiosità nell’intervista speciale rilasciata da Bucolo. Ecco quanto evidenziato da “TuttoCalcioCatania.com”:
“Sensazioni bellissime a centrocampo, dove passa tutto. E’ la zona più faticosa, dove macini tanti chilometri e devi garantire equilibrio, spessore. Se il centrocampo non gira, difficilmente vinci. Giocando nella metà campo avversaria è tutto più facile, se scappi all’indietro vuol dire che qualcosa non va. In base alla partita devi regolarti. Sarebbe importante tenere più alto possibile il baricentro. Gli ostacoli ci sono sempre nel calcio. Soprattutto dove c’è più densità , bisogna essere rapidi e veloci per offendere e fare gol. Pietra lavica il mio soprannome? Rappresenta le nostre origini, Catania. La pietra lavica è scura e resistente come la mia barba. Io sento sempre il cuore battere quando scendo in campo, da catanese non è facile gestire le emozioni. Le ore di allenamento incidono tantissimo. Se ti alleni bene, sul rettangolo di gioco fai la differenza”.
“Cosa si avverte prima della partita? C’è un bel silenzio, non di paura ma di concentrazione. Rivivo magari i posti in cui ho trascorso del tempo con gli amici, i sacrifici fatti. Mi emoziono pensandoci. Mi godo l’atmosfera dello stadio, quest’anno poi respiro un’aria molto positiva. A chi ruberei il tiro in porta? A Di Grazia e Mazzarani, hanno un calcio pulito. Di Grazia calcia anche al volo, in movimento. Mazzarani ha realizzato gol veramente belli negli anni. Lodi, invece, lo vedo più pericoloso da fermo. Spero sempre che anch’io entri nel tabellino dei marcatori ma non è un pensiero fisso. Conta garantire il mio contributo alla causa, anche se gioco per un solo minuto di gioco. Dando sempre il cuore per la maglia rossoazzurra”.
“La lucidità è importante nel calcio. A volte mi è capitato di fare cavolate, il mio modo di vivere le gare mi porta spesso ad esagerare. Con l’età , magari, commetti meno errori da questo punto di vista. I viaggi in pullman? Capita che ti sdrai un pò. Cito in particolare un episodio. E’ successo che l’autista frenasse improvvisamente, io stavo dormendo e mi sono ritrovato sotto il sedile di un compagno. A quel punto ho detto, in catanese, “Mu mettu u cascu?”. L’autista poi si è scusato, ma è stato un episodio carino”.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
CACCAVALLO: “Vengo dalla strada e conosco la sofferenza. Catania mi fa sentire a casa”
Giuseppe Caccavallo, neo acquisto del Catania, ai microfoni di Ultima Tv rilascia alcune dichiarazioni incentrate prevalentemente sulla vita privata, tramite la trasmissione Piacere Calcio Catania. Ecco quanto evidenziato da “TuttoCalcioCatania.com”:
“Sono un ragazzo che viene dalla strada. So cosa significa soffrire, sacrificarmi. Sono anche molto istintivo. Napoli è una città difficile ma ci sono i pro e contro. Io sono andato via a 12 anni, quindi ero abbastanza sveglio. Se non sei sveglio, ti mettono in mezzo ed è dura. La vita di Napoli è dura come tutti i quartieri belli tosti che ci sono. E’ stata una fortuna per me andare via molto piccolo, sono cresciuto in fretta”.
“Io da ragazzino mi divertivo a giocare per strada con le pietre, gli zainetti. Mi piaceva andare con i pattini, lo skateboard, karate, box. Giocavo a calcio ma non lo mettevo al primo posto. Io ho iniziato a praticare scuola calcio all’età di 12 anni, tardi perchè la mia famiglia non poteva permettersi di pagare. Persi anche mio padre, il suo sogno era quello che diventassi calciatore e per tale ragione, in pochi mesi, andai via crescendo calcisticamente a Lecce. Mia madre ha fatto anche da papà . La figura paterna mi mancherà sempre per tutta la vita. Avvertivo la mancanza soprattutto all’inizio. I primi tre anni sono stati duri anche per questo, litigavo con tutti. Poi mi ha cresciuto un secondo padre, Don Damiano, il nostro tutore, un prete. Lo ringrazio molto. Ancora oggi, a distanza di anni, ho un grandissimo rapporto con lui. E’ stato anche il prete che mi ha sposato”.
“Tatuaggi? Ne avrò una sessantina. Ogni tatuaggio per me ha un significato. Il più importante recante la scritta di mio padre. Ho tatuato anche il mito di Maradona. Poi i miei figli. Ne ho tre. Sono dell’idea che i figli debbano divertirsi, non mi piace costringerli a fare qualcosa. Il primo è nato all’età di 22 anni. Lo volevo fortemente per dare a lui quel che purtroppo mio padre non ha dato a me. E’ stata un’emozione pazzesca assistere al parto di mia moglie. Tutti i dottori, ricordo, si misero a ridere. Si è creato uno scenario comico. Mi sono commosso tantissimo”.Â
“Il fascino di Catania, sapere che da qui sono passati tanti calciatori argentini mi fa sentire a casa. Perchè a Napoli c’è anche il mito degli argentini, legato alla figura di Maradona. Lodi? Giocare con un calciatore così… ti mette la palla dove vuole, ti manda in porta. E’ di un’altra categoria. Hobby? Mi piace la danza, il ballo. Latino-americano, bachata, salsa… non sono granchè ma mi piace ballare. La cucina? Mi piace tanto mangiare pesce, mi fa impazzire la cucina giapponese, il pesce crudo. Inoltre amo viaggiare”.

