CONDO’: “Catania, mi aspettavo di più”

“Il Trapani può dare filo da torcere, occhio al Catanzaro”

Luigi Condò, Direttore Sportivo ed attento osservatore del campionato di Serie C, analizza la situazione del girone C ai microfoni di tuttomercatoweb.com:

“C’è una Juve Stabia lanciatissima, ma il Trapani può darle filo da torcere fino alla fine. Stanno andando entrambe oltre le proprie possibilità, ma meritano le primissime posizioni. Il Catania era la candidata principale a salire: mi aspettavo di più perché era stata costruita per vincere. Occhio poi al Catanzaro, società molto solida e con calciatori di alto livello. Come outsider invece spendo il nome della Vibonese, con una presidente appassionato come Caffo in grado di fare anche categorie superiori”.

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POCHESCI: “Catania? Certi ambienti logorati da caso ripescaggi…”

“Solo l’Entella ha dato la giusta risposta psicologica”

C’era anche Sandro Pochesci in lizza per allenare il Catania. Dopo Carmine Gautieri sembrava il nome più caldo, invece a sorpresa la società rossazzurra ha virato su Walter Alfredo Novellino. Lo stesso Pochesci torna a soffermarsi sulle vicende di campionato riferite ai piani alti della classifica di Serie C. Queste le sue parole ai microfoni di tuttoc.com:

“Il Girone A è il più difficile di tutti, ma credo che l’Entella, che partiva con Catania e Ternana per vincere il campionato, sia troppo più forte delle altre. Il presidente la sa lunga, hanno saputo unire motivazioni e tecnica, e il DS ha fatto un ottimo mercato: solo la Pro Vercelli può darle fastidio, ma credo comunque che i liguri ce la faranno. Le grandi piazze come Novara, Pisa e Robur Siena saranno avvantaggiate nella lotta playoff. Nel Girone C, invece, erano partite in tre per vincere, ma l’outsider adesso è in testa. Probabilmente certi ambienti sono stati logorati anche dalla rincorsa che hanno dovuto fare quando hanno visto sospendersi le partite per la vicenda ripescaggi, solo l’Entella ha dato la giusta risposta psicologica alla situazione”.

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GAUTIERI: doppia beffa a distanza di meno di un mese

Prima il no della Reggina, adesso quello del Catania

Niente da fare per Carmine Gautieri. L’allenatore napoletano ha tanta voglia di riscattare le ultime esperienze e pensava che Catania potesse rappresentare il progetto giusto per il rilancio. L’accordo per il trasferimento alle pendici dell’Etna, invece, non è stato ratificato. Gautieri è rimasto fermo nella sua posizione proponendo al club rossazzurro un contratto con scadenza a giugno 2020. Richiesta non accolta dal Catania che cercava un’intesa di breve durata con possibilità di rinnovo a fine stagione.

Da almeno due anni Gautieri viene accostato al Catania ma questo matrimonio non s’ha da fare. Tra l’altro, a distanza di meno di un mese, si presenta una doppia beffa per l’ex tecnico del Pisa. Ancora un due di picche dopo che agli inizi di febbraio sembrava ad un passo dalla firma con la Reggina. Anche in quel caso, però, a sorpresa lo scenario mutò nel giro di poche ore con gli amaranto che ingaggiarono Massimo Drago. Dopo il no della Reggina, dunque, ecco quello del Catania che riparte dall’esperienza di Walter Alfredo Novellino.

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CATANIA – POTENZA: arbitra Miele, i precedenti coi rossazzurri

Un pareggio ed una vittoria per la squadra etnea

Sono stati designati gli arbitri per la 29/a giornata di Serie C. La partita Catania-Potenza, valida per il girone C, sarà diretta da Davide Miele (Torino), coadiuvato dagli assistenti Aristide Rabotti (Roma 2) e Michele Dell’Università (Aprilia). Due precedenti per il Catania con il “fischietto” piemontese. Il primo risale al campionato di Lega Pro 2016/2017, Vibonese 1-1 Catania: Maks Barisic rispose al momentaneo vantaggio calabrese di Luigi Viola. In questa stagione, invece, Miele ha diretto la vittoria del Catania a Rieti firmata Luca Calapai.

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NOVELLINO: “Penso sempre a lavorare. Sono un aziendalista. Carattere e creazione di un grande gruppo base del mio successo”

Dal sito ufficiale di Walter Alfredo Novellino riportiamo alcune dichiarazioni rilasciate dal neo tecnico del Catania con riferimento alla sua vita e professione:

Il suo modulo tattico?
“Il 4-4-2. Davanti una punta di peso e una più di qualità (Recoba-Maniero al Venezia, Flachi-Bazzani, Bonazzoli-Quagliarella alla Samp tanto per fare un esempio). In mezzo al campo un regista dai piedi buoni. Dietro difesa alta e in linea”.

Quali sono i suoi più grandi valori, nel fare la propria attività?
“La lealtà innanzitutto. Lealtà verso il prossimo, verso la squadra. E credo sia un valore che mi è stato sempre riconosciuto. Poi la disciplina, e l’organizzazione. Ognuno deve conoscere il proprio compito, ognuno deve sapere quello che deve fare. Devono conoscere il proprio avversario diretto sul campo, tutti, sapere come affrontarlo…”.

Quanto tempo pensa al lavoro, quando non lavora?
“Alla fine il pensiero cade sempre lì. Io non credo a chi dice che, finito di lavorare, stacca e non ci pensa più. Non credo che uno riesca a fare questo. Io finisco sempre per pensare a dove ho sbagliato, a dove posso migliorare; ripeto, non credo a chi, finito l’allenamento, va a casa e stop. Io, quando finisco, devo studiare, devo riflettere sullo stato d’animo di un giocatore, pensare all’ultimo allenamento, pensare a chi non gioca e a come aiutarlo… Penso che siamo tutti uguali alla fine, e che tutti pensiamo sempre al nostro lavoro. Solo se lo si ama? Beh sì, se lo si ama. L’importante è farlo con grande serietà, sempre”.

In famiglia non mugugnano mai per questo?
“No, sono contenti quando le cose sul lavoro mi vanno bene; ne guadagnano in serenità e in tutto il resto. E’ tutto collegato, sì”.

Viene spesso definito un “aziendalista”.
“Faccio parte di una categoria di allenatori di un certo tipo, noi siamo aziendalisti: cerchiamo di fare gli interessi del nostro datore di lavoro, tutto qua. Ma se ho da dire al mio presidente ‘mi prenda questo’, lo faccio. Se però posso farlo risparmiare, perché non farlo? In fondo, il datore di lavoro mette tantissimi soldi, io cerco di ottimizzare i suoi investimenti”.

Titolo di studio?
“Quarta ragioneria”.

Religione?
“Cattolica”.

Il carattere?
“Testardo, sincero, impulsivo, forte”.

Un sogno nel cassetto
“Tornare ad allenare, vincere uno scudetto e se possibile la coppa dei campioni”.

La mia famiglia?
“E’ un punto fermo nella mia vita, è la mia forza”.

Dove vivo?
“In una citta’ meravigliosa chiamata Perugia”.

A tavola?
“Sono un buongustaio preferisco i primi piatti fatti a mano da mia suocera”.

Bibita?
“Coca cola”.

Attore?
“Robert de Niro, Al Pacino e il mitico Toto’”.

Attrice?
“Sofia Loren”.

Film?
“Il Cacciatore”.

Libri?
“Quelli che trattano la tattica sportiva”.

Cantante?
“Robbie Williams”.

Genere musicale?
“Musica leggera, pop”.

Colore?
“Azzurro, come la Nazionale”.

Dolci?
“Millefoglie”.

Hobby?
“Corsa, nuoto”.

Sport (oltre il calcio)?
“Tennis”.

Auto?
“BMW serie X6”.

Vacanza?
“Mare”.

Calcio: Il modulo preferito?
“4-4-2 o 4-4-1-1”

La vittoria più bella da giocatore?
“Scudetto della stella con il Milan”.

La vittoria più bella da allenatore?
“Tutti i campionati vinti con le squadre che ho allenato perché ognuna e’ particolare e mi è rimasta nel cuore”.

Il compagno più forte?
“Rivera”.

Il giocatore più forte che ho avuto?
“Ne ho avuti tanti Flachi, Schwoch,Pedone Maniero, Bazzani, Hubner, Recoba, Palombo, Quagliarella, Caccia, Gautieri, Volpi, Tramezzani, Poggi,I achini Di Napoli e tanti altri bravissimi ragazzi che mi hanno aiutato a conseguire i successi dalla C2 alla Serie A,ma x le mie figlie e’ Flachi”.

Lo stadio preferito?
“Marassi da allenatore, ma da giocatore il Curi”.

Meglio il calcolo o il rischio?
“Rischio”.

I giocatori lanciati da allenatore?
“Tantissimi, che adesso sono diventati campioni nei loro club e pure in Nazionale”.

Quale è stato l’ingrediente principale del tuo successo?
“Il mio carattere e l’aver creato sempre un grande gruppo”.

Le scaramanzie
“Tante ma non posso svelarle”.

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NOVELLINO: tutto sul piano personale e caratteriale. Tra calcio, religione e famiglia

Perfezionista in campo, persona schietta e sincera

Direttamente dal sito ufficiale di Walter Alfredo Novellino, riportiamo alcune informazioni che tratteggiano gli aspetti più significativi della sua professionalità ed umanità. In particolare leggiamo che Novellino, nato a Montemarano (AV) sotto il segno dei Gemelli, non è un tipo da facili entusiasmi. Ama le sfide. Con gli altri e con se stesso. E’ concreto, per alcuni scontroso e quasi indisponente. Di certo è un vincente. Dietro l’espressione spesso sorniona si cela un carattere forte. E’ una persona di grande umanità.

Basta superare la corteccia esteriore (timidezza che si trasforma in un velo di aggressività forse per una forma di autodifesa) per accorgersi che custodisce una spiccata sensibilità. Quella che porta a dare molto sul piano dei rapporti interpersonali, quella che permette di immedesimarti nella persona che ti sta di fronte e cogliere d’acchito il dovere di dire sempre la verità. Con coerenza e lealtà. E in un contesto aleatorio come lo spogliatoio di una squadra di calcio trovare una guida sincera, a volte burbera e ispida, ma comunque onesta e schietta, è fondamentale.

Come allenatore è un perfezionista in campo, un punto di riferimento usciti dal rettangolo verde. E’ vero alza la voce, un modo per esprimersi, ma guarda sempre negli occhi il suo interlocutore. E sa riconoscere di avere sbagliato perchè agisce e decide in buona fede. Infine possiede una grande dote, dice sempre quello che pensa. Il suo sorriso è senza pubblicità: autonomo, unico, innamorato della vita. Esprime una grande ricchezza di emozioni e sentimenti. L’equilibrio di ogni persona è fatto d’impercettibili alchimie, di poche parole chiave. La sua rinascita è una combinazione di speranza, coraggio, dignità, passione, forza morale, grinta e fermezza.

E’ innamorato della sua famiglia. E’ il suo rifugio impermeabile a tutto. Si nutre del sorriso di sua moglie Graziella, delle sue figlie Michela e Valentina: «Quando torno a casa riesco a staccare, a ricaricare le batterie. Osservo la mia famiglia e si sviluppa in me energia positiva».

Un suono potente e dolce che per lui è semplicemente una ragione di vita. Lo percepisce nitidamente anche negli istanti convulsi di una partita, nell’attimo furente di un gol. Novellino assomiglia tanto ad un alieno in questo calcio plasmato di compromessi e ipocrisie, permeato di un dilagante materialismo. «Credo in Dio e a lui mi affido perché mi aiuti e mi sostenga in ogni istante della mia giornata. Credo nella fede, in quella religione che si chiama vita. Mi considero un privilegiato».

Walter sceglie le parole giuste: «Perché ogni uomo quando il successo lo ubriaca come quando si sente cadere il mondo addosso, è comunque solo. Per questo mi sento fortunato nel credere che lassù si decida tutto e ci sia qualcuno che ci ami e ci guidi sempre. Sono molto devoto a Padre Pio e a Santa Rita da Cascia. Alla sera, prima di dormire, dico sempre una preghiera e lo fanno anche le mie figlie. Una Ave Maria per dire grazie. Dopo riesco a dormire meglio».

Pulsazioni di felicità, battiti di angoscia, tutto condensato in quel suono che sa riportarti in quota di sopravvivenza: «Sono insegnamenti che mi hanno trasmesso i miei genitori. Persone semplici che hanno avuto il grande merito di trasmettermi valori importanti». Sensazioni che regalano una grande serenità, quella che si percepisce nella casa a pochi chilometri da Perugia. «La famiglia è il mio punto cardinale più importante. Quando vado a casa, entro in un porto sicuro e getto l’àncora. La mia famiglia mi trasmette una grande forza. Sono tutti coinvolti, anche mia suocera e mia mamma. Mia moglie, poi, spesso viene allo stadio ed è molto critica…».

Un grande amore nato quando Novellino nella stagione 1975-76 fu acquistato dal Perugia: «L’ho conosciuta la prima volta che ho messo piede nella città umbra. In mattinata ci fu la presentazione nella sede della società, poi Aldo Agroppi mi invitò a mangiare a casa sua. Di fronte al suo portone, abitava una ragazza di nome Graziella che aveva sedici anni. Ci incontrammo per caso dopo il pranzo. Due parole e via. Dopo qualche settimana trovai un appartamento sotto quello di Agroppi. In un paio di anni la convinsi a dirmi sì. E’ tutto per me».

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NOVELLINO: esperienza, carattere e duttilità tattica. Approda a Catania con voglia di riscatto

Tanti moduli utilizzati, 4-4-2 e 4-4-1-1 i preferiti

Non c’è stato il riavvicinamento tra le parti auspicato con Carmine Gautieri, inoltre il Catania ha scartato il profilo di Sandro Pochesci virando, a sorpresa, su quello di Walter Alfredo Novellino senza alcuna esitazione. Accordo trovato rapidissimamente. Ex attaccante rossazzurro nella stagione 1986-87 culminata con la retrocessione in Serie C1, Novellino, classe 1953, con trascorsi molto importanti – tra gli altri – da giocatore del Milan negli anni ’80 vanta un’esperienza notevole nelle vesti di allenatore: Perugia, Gualdo, Ravenna, Venezia, Napoli, Piacenza, Sampdoria, Torino, Reggina, Livorno, Modena, Palermo ed Avellino sono le squadre che ha allenato in Serie C2, C1 ma soprattutto B ed A. Personalità dal carattere forte, in carriera ha adottato svariati moduli, sia con la linea difensiva a tre che a quattro ma i più utilizzati sono il 4-4-2 ed il 4-4-1-1. Siede sulla panchina del Catania con voglia di riscattare gli ultimi anni poco esaltanti ed entusiasta di tornare in pista.

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SOTTIL: “Ho le mie responsabilità, ma niente potevo sugli errori individuali. Problema portiere, me ne accorsi già ad agosto…”

L’ex tecnico del Catania si sofferma sull’esonero

Esonerato lunedì, Andrea Sottil rilascia un’intervista alla redazione di tuttoc.com commentando la scelta del Catania a cui, comunque, augura ogni bene:

“Mi dispiace molto non aver potuto completare il percorso iniziato ad agosto, in un mese che sembra ormai lontano e che é stato intenso: le situazioni extra campo ormai note a tutti, ci hanno lasciato fermi per 75 giorni, e questo ha influito. Ci sono anche squadre come Ternana e Novara, rose stellari, che hanno palesemente risentito di questo fatto. Non deve poi essere un alibi, questo è ovvio, ma é anche vero che il nostro campionato è iniziato con il dover subito rincorrere una Juve Stabia che sin dall’inizio ha avuto un cammino impressionante, e giocare poi 11 gare in un mese è stato tosto. Ma lascio la squadra con un potenziale terzo posto, e con 10 match ancora da disputare, 30 punti possibili: non siamo stati a guardare, il ruolino di marcia interno parla di 2.75 punti a partita”.

“Avevo la seconda miglior difesa e 20 gol di differenza reti, probabilmente però quello che ha penalizzato è stato il percorso lontano dal “Massimino”, dove effettivamente siamo stati altalenanti, anche se i numeri dicono che siamo sempre in corsa, in linea con gli obiettivi societari. Io ho poi le mie responsabilità, ma niente potevo su qualche errore individuale di troppo, come accaduto in partite come quelle contro Trapani, Siracusa, Bisceglie e l’ultima di Viterbo: leggo che arriverà un nuovo portiere, non me ne voglia Pisseri, che ha sempre giocato, ma questa era una situazione che avevo evidenziato ad agosto, forse non sbagliavo. Ho messo anima e corpo in questo progetto, vivo anche in Sicilia, e sono convinto che ne saremmo usciti bene: a ogni modo accetto la scelta della società e auguro ogni bene al Catania”.

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UFFICIALE: mossa a sorpresa, il Catania assume Novellino. Presentazione mercoledì

Ufficializzato l’ex calciatore rossazzurro

Nè Carmine Gautieri, nè Sandro Pochesci. A sorpresa il Calcio Catania comunica di aver affidato l’incarico di allenatore della prima squadra al signor Walter Novellino, nato a Montemarano (Avellino) il 4 giugno 1953. Il nuovo tecnico rossazzurro, ex giocatore etneo nella stagione 1986-87 peraltro, ha firmato un contratto fino al termine della stagione con opzione per il secondo anno. Walter Novellino ed il collaboratore tecnico Simone Tomassoli saranno presentati ufficialmente ai giornalisti ed agli operatori dell’informazione mercoledì 27 febbraio alle 12.00, in Sala Congressi, a Torre del Grifo Village.

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CATANIA – GAUTIERI: si continua a lavorare per trovare un accordo

Sempre Pochesci l’alternativa principale, ma spunta anche Novellino

Ancora nulla di fatto. Resta il nodo contrattuale da risolvere per la definizione dell’intesa con Carmine Gautieri. Al momento il Catania dice di no alla richiesta del tecnico di un accordo con scadenza a giugno 2020 più altri dettagli economici. La trattativa prosegue, l’allenatore vorrebbe sposare il progetto rossazzurro ma si cerca un avvicinamento tra le parti nelle prossime ore. Gautieri continua ad essere la prima scelta comunque. Sandro Pochesci prima alternativa, ma c’è anche l’ipotesi rappresentata dalla figura dell’ex calciatore del Catania Walter Alfredo Novellino.

ULTIM’ORA: ufficiale l’ingaggio di Novellino. No a Gautieri e Pochesci

 

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