CATANIA: in arrivo Bardini, fuori lista Pulidori

Il portiere ex Livorno libererà uno dei posti Under ’96-97

Contatti avviati già a gennaio per l’estremo difensore ex Cesena Lorenzo Bardini. L’affare, poi, non si era concretizzato ma il Catania non ha mai mollato la pista. Adesso, soprattutto alla luce della grave incertezza di Matteo Pisseri a Viterbo in occasione dell’1-0, Bardini è davvero pronto a firmare il contratto che lo legherà alla società rossazzurra. La lista Under 1996-97 è attualmente piena con Guido Polidori, Andrea Di Grazia, Dragan Lovric, Joel Baraye, Fran Brodic e Giuseppe Carriero. Uno di loro, pertanto, andrà fuori lista. Toccherà proprio a Polidori, con Bardini pronto a concorrere con Pisseri per la maglia da titolare.

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SIMEONE (all. Atletico Madrid): ex Catania rischia sanzione UEFA

Si valuta la sua condotta in Champions

L’ex allenatore del Catania Diego Pablo Simeone, attuale tecnico dell’Atletico Madrid, attende di conoscere il verdetto dell’UEFA. In occasione della gara di Champions League vinta per 2-0 contro la Juventus, dopo la rete di Gimenez il ‘Cholo’ si era rivolto alla tribuna dello stadio spagnolo con un gesto volgare. L’UEFA evidenzia come la condotta dell’argentino sarà valutata dal comitato etico e disciplinare che dovrebbe avvalersi dell’articolo 11 comma 2 del regolamento, che sanziona gli “atteggiamenti insultanti o che violano le regole base di una condotta regolare”.

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NOVELLINO: con Tomassoli dai ragazzini al Catania, rifiutando offerte estere

Ultimamente ha collaborato con una formazione giovanile

Conclusa l’esperienza di Avellino lo scorso anno, in questi mesi Walter Alfredo Novellino non è stato con le mani in mano. Ha studiato, si è aggiornato, ricevendo anche alcune proposte provenienti da campionati esteri. Novellino, pur ringraziando per l’interesse manifestato, le ha declinate perchè aveva un altro obiettivo in testa: ripartire da un progetto importante in Italia. Nell’attesa della chiamata giusta, l’allenatore irpino ha effettuato una collaborazione tecnica con la P.G.S. Don Bosco di Perugia arricchendo, con la sua straordinaria esperienza nel calcio professionistico, i contenuti tecnici della squadra militante nel campionato Allievi Regionali/A2 vincitrice del campionato Giovanissimi Regionali della scorsa stagione sportiva. Adesso che si è presentata l’occasione di lavorare a Catania non se l’è lasciata sfuggire, accettando l’offerta insieme con il suo fedelissimo collaboratore Simone Tomassoli.

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NOVELLINO: nel 2006 l’unico ko contro il Catania da tecnico, Spinesi scatenato

Fu 4-2 con tripletta del Gabbiano, a segno anche Caserta per gli etnei

Sette volte nella carriera di tecnico Walter Alfredo Novellino si è trovato sulla sua strada il Catania. Precedenti quasi tutti favorevoli all’allenatore irpino, sconfitto una sola volta dai rossazzurri nel campionato di Serie A 2006-2007 quando sedeva sulla panchina della Sampdoria. Allora l’Elefante s’impose per 4-2 in Sicilia: tripletta di Gionatha Spinesi e rete di Fabio Caserta per il Catania; a segno Angelo Palombo e Daniele Franceschini per i blucerchiati. Poi Novellino ha collezionato tre vittorie ed altrettanti pareggi allenando anche Torino e Modena. L’ultima volta fu 0-0 in un Catania-Modena del 2014, torneo di B.

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CONDO’: “Catania, mi aspettavo di più”

“Il Trapani può dare filo da torcere, occhio al Catanzaro”

Luigi Condò, Direttore Sportivo ed attento osservatore del campionato di Serie C, analizza la situazione del girone C ai microfoni di tuttomercatoweb.com:

“C’è una Juve Stabia lanciatissima, ma il Trapani può darle filo da torcere fino alla fine. Stanno andando entrambe oltre le proprie possibilità, ma meritano le primissime posizioni. Il Catania era la candidata principale a salire: mi aspettavo di più perché era stata costruita per vincere. Occhio poi al Catanzaro, società molto solida e con calciatori di alto livello. Come outsider invece spendo il nome della Vibonese, con una presidente appassionato come Caffo in grado di fare anche categorie superiori”.

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POCHESCI: “Catania? Certi ambienti logorati da caso ripescaggi…”

“Solo l’Entella ha dato la giusta risposta psicologica”

C’era anche Sandro Pochesci in lizza per allenare il Catania. Dopo Carmine Gautieri sembrava il nome più caldo, invece a sorpresa la società rossazzurra ha virato su Walter Alfredo Novellino. Lo stesso Pochesci torna a soffermarsi sulle vicende di campionato riferite ai piani alti della classifica di Serie C. Queste le sue parole ai microfoni di tuttoc.com:

“Il Girone A è il più difficile di tutti, ma credo che l’Entella, che partiva con Catania e Ternana per vincere il campionato, sia troppo più forte delle altre. Il presidente la sa lunga, hanno saputo unire motivazioni e tecnica, e il DS ha fatto un ottimo mercato: solo la Pro Vercelli può darle fastidio, ma credo comunque che i liguri ce la faranno. Le grandi piazze come Novara, Pisa e Robur Siena saranno avvantaggiate nella lotta playoff. Nel Girone C, invece, erano partite in tre per vincere, ma l’outsider adesso è in testa. Probabilmente certi ambienti sono stati logorati anche dalla rincorsa che hanno dovuto fare quando hanno visto sospendersi le partite per la vicenda ripescaggi, solo l’Entella ha dato la giusta risposta psicologica alla situazione”.

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GAUTIERI: doppia beffa a distanza di meno di un mese

Prima il no della Reggina, adesso quello del Catania

Niente da fare per Carmine Gautieri. L’allenatore napoletano ha tanta voglia di riscattare le ultime esperienze e pensava che Catania potesse rappresentare il progetto giusto per il rilancio. L’accordo per il trasferimento alle pendici dell’Etna, invece, non è stato ratificato. Gautieri è rimasto fermo nella sua posizione proponendo al club rossazzurro un contratto con scadenza a giugno 2020. Richiesta non accolta dal Catania che cercava un’intesa di breve durata con possibilità di rinnovo a fine stagione.

Da almeno due anni Gautieri viene accostato al Catania ma questo matrimonio non s’ha da fare. Tra l’altro, a distanza di meno di un mese, si presenta una doppia beffa per l’ex tecnico del Pisa. Ancora un due di picche dopo che agli inizi di febbraio sembrava ad un passo dalla firma con la Reggina. Anche in quel caso, però, a sorpresa lo scenario mutò nel giro di poche ore con gli amaranto che ingaggiarono Massimo Drago. Dopo il no della Reggina, dunque, ecco quello del Catania che riparte dall’esperienza di Walter Alfredo Novellino.

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CATANIA – POTENZA: arbitra Miele, i precedenti coi rossazzurri

Un pareggio ed una vittoria per la squadra etnea

Sono stati designati gli arbitri per la 29/a giornata di Serie C. La partita Catania-Potenza, valida per il girone C, sarà diretta da Davide Miele (Torino), coadiuvato dagli assistenti Aristide Rabotti (Roma 2) e Michele Dell’Università (Aprilia). Due precedenti per il Catania con il “fischietto” piemontese. Il primo risale al campionato di Lega Pro 2016/2017, Vibonese 1-1 Catania: Maks Barisic rispose al momentaneo vantaggio calabrese di Luigi Viola. In questa stagione, invece, Miele ha diretto la vittoria del Catania a Rieti firmata Luca Calapai.

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NOVELLINO: “Penso sempre a lavorare. Sono un aziendalista. Carattere e creazione di un grande gruppo base del mio successo”

Dal sito ufficiale di Walter Alfredo Novellino riportiamo alcune dichiarazioni rilasciate dal neo tecnico del Catania con riferimento alla sua vita e professione:

Il suo modulo tattico?
“Il 4-4-2. Davanti una punta di peso e una più di qualità (Recoba-Maniero al Venezia, Flachi-Bazzani, Bonazzoli-Quagliarella alla Samp tanto per fare un esempio). In mezzo al campo un regista dai piedi buoni. Dietro difesa alta e in linea”.

Quali sono i suoi più grandi valori, nel fare la propria attività?
“La lealtà innanzitutto. Lealtà verso il prossimo, verso la squadra. E credo sia un valore che mi è stato sempre riconosciuto. Poi la disciplina, e l’organizzazione. Ognuno deve conoscere il proprio compito, ognuno deve sapere quello che deve fare. Devono conoscere il proprio avversario diretto sul campo, tutti, sapere come affrontarlo…”.

Quanto tempo pensa al lavoro, quando non lavora?
“Alla fine il pensiero cade sempre lì. Io non credo a chi dice che, finito di lavorare, stacca e non ci pensa più. Non credo che uno riesca a fare questo. Io finisco sempre per pensare a dove ho sbagliato, a dove posso migliorare; ripeto, non credo a chi, finito l’allenamento, va a casa e stop. Io, quando finisco, devo studiare, devo riflettere sullo stato d’animo di un giocatore, pensare all’ultimo allenamento, pensare a chi non gioca e a come aiutarlo… Penso che siamo tutti uguali alla fine, e che tutti pensiamo sempre al nostro lavoro. Solo se lo si ama? Beh sì, se lo si ama. L’importante è farlo con grande serietà, sempre”.

In famiglia non mugugnano mai per questo?
“No, sono contenti quando le cose sul lavoro mi vanno bene; ne guadagnano in serenità e in tutto il resto. E’ tutto collegato, sì”.

Viene spesso definito un “aziendalista”.
“Faccio parte di una categoria di allenatori di un certo tipo, noi siamo aziendalisti: cerchiamo di fare gli interessi del nostro datore di lavoro, tutto qua. Ma se ho da dire al mio presidente ‘mi prenda questo’, lo faccio. Se però posso farlo risparmiare, perché non farlo? In fondo, il datore di lavoro mette tantissimi soldi, io cerco di ottimizzare i suoi investimenti”.

Titolo di studio?
“Quarta ragioneria”.

Religione?
“Cattolica”.

Il carattere?
“Testardo, sincero, impulsivo, forte”.

Un sogno nel cassetto
“Tornare ad allenare, vincere uno scudetto e se possibile la coppa dei campioni”.

La mia famiglia?
“E’ un punto fermo nella mia vita, è la mia forza”.

Dove vivo?
“In una citta’ meravigliosa chiamata Perugia”.

A tavola?
“Sono un buongustaio preferisco i primi piatti fatti a mano da mia suocera”.

Bibita?
“Coca cola”.

Attore?
“Robert de Niro, Al Pacino e il mitico Toto’”.

Attrice?
“Sofia Loren”.

Film?
“Il Cacciatore”.

Libri?
“Quelli che trattano la tattica sportiva”.

Cantante?
“Robbie Williams”.

Genere musicale?
“Musica leggera, pop”.

Colore?
“Azzurro, come la Nazionale”.

Dolci?
“Millefoglie”.

Hobby?
“Corsa, nuoto”.

Sport (oltre il calcio)?
“Tennis”.

Auto?
“BMW serie X6”.

Vacanza?
“Mare”.

Calcio: Il modulo preferito?
“4-4-2 o 4-4-1-1”

La vittoria più bella da giocatore?
“Scudetto della stella con il Milan”.

La vittoria più bella da allenatore?
“Tutti i campionati vinti con le squadre che ho allenato perché ognuna e’ particolare e mi è rimasta nel cuore”.

Il compagno più forte?
“Rivera”.

Il giocatore più forte che ho avuto?
“Ne ho avuti tanti Flachi, Schwoch,Pedone Maniero, Bazzani, Hubner, Recoba, Palombo, Quagliarella, Caccia, Gautieri, Volpi, Tramezzani, Poggi,I achini Di Napoli e tanti altri bravissimi ragazzi che mi hanno aiutato a conseguire i successi dalla C2 alla Serie A,ma x le mie figlie e’ Flachi”.

Lo stadio preferito?
“Marassi da allenatore, ma da giocatore il Curi”.

Meglio il calcolo o il rischio?
“Rischio”.

I giocatori lanciati da allenatore?
“Tantissimi, che adesso sono diventati campioni nei loro club e pure in Nazionale”.

Quale è stato l’ingrediente principale del tuo successo?
“Il mio carattere e l’aver creato sempre un grande gruppo”.

Le scaramanzie
“Tante ma non posso svelarle”.

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NOVELLINO: tutto sul piano personale e caratteriale. Tra calcio, religione e famiglia

Perfezionista in campo, persona schietta e sincera

Direttamente dal sito ufficiale di Walter Alfredo Novellino, riportiamo alcune informazioni che tratteggiano gli aspetti più significativi della sua professionalità ed umanità. In particolare leggiamo che Novellino, nato a Montemarano (AV) sotto il segno dei Gemelli, non è un tipo da facili entusiasmi. Ama le sfide. Con gli altri e con se stesso. E’ concreto, per alcuni scontroso e quasi indisponente. Di certo è un vincente. Dietro l’espressione spesso sorniona si cela un carattere forte. E’ una persona di grande umanità.

Basta superare la corteccia esteriore (timidezza che si trasforma in un velo di aggressività forse per una forma di autodifesa) per accorgersi che custodisce una spiccata sensibilità. Quella che porta a dare molto sul piano dei rapporti interpersonali, quella che permette di immedesimarti nella persona che ti sta di fronte e cogliere d’acchito il dovere di dire sempre la verità. Con coerenza e lealtà. E in un contesto aleatorio come lo spogliatoio di una squadra di calcio trovare una guida sincera, a volte burbera e ispida, ma comunque onesta e schietta, è fondamentale.

Come allenatore è un perfezionista in campo, un punto di riferimento usciti dal rettangolo verde. E’ vero alza la voce, un modo per esprimersi, ma guarda sempre negli occhi il suo interlocutore. E sa riconoscere di avere sbagliato perchè agisce e decide in buona fede. Infine possiede una grande dote, dice sempre quello che pensa. Il suo sorriso è senza pubblicità: autonomo, unico, innamorato della vita. Esprime una grande ricchezza di emozioni e sentimenti. L’equilibrio di ogni persona è fatto d’impercettibili alchimie, di poche parole chiave. La sua rinascita è una combinazione di speranza, coraggio, dignità, passione, forza morale, grinta e fermezza.

E’ innamorato della sua famiglia. E’ il suo rifugio impermeabile a tutto. Si nutre del sorriso di sua moglie Graziella, delle sue figlie Michela e Valentina: «Quando torno a casa riesco a staccare, a ricaricare le batterie. Osservo la mia famiglia e si sviluppa in me energia positiva».

Un suono potente e dolce che per lui è semplicemente una ragione di vita. Lo percepisce nitidamente anche negli istanti convulsi di una partita, nell’attimo furente di un gol. Novellino assomiglia tanto ad un alieno in questo calcio plasmato di compromessi e ipocrisie, permeato di un dilagante materialismo. «Credo in Dio e a lui mi affido perché mi aiuti e mi sostenga in ogni istante della mia giornata. Credo nella fede, in quella religione che si chiama vita. Mi considero un privilegiato».

Walter sceglie le parole giuste: «Perché ogni uomo quando il successo lo ubriaca come quando si sente cadere il mondo addosso, è comunque solo. Per questo mi sento fortunato nel credere che lassù si decida tutto e ci sia qualcuno che ci ami e ci guidi sempre. Sono molto devoto a Padre Pio e a Santa Rita da Cascia. Alla sera, prima di dormire, dico sempre una preghiera e lo fanno anche le mie figlie. Una Ave Maria per dire grazie. Dopo riesco a dormire meglio».

Pulsazioni di felicità, battiti di angoscia, tutto condensato in quel suono che sa riportarti in quota di sopravvivenza: «Sono insegnamenti che mi hanno trasmesso i miei genitori. Persone semplici che hanno avuto il grande merito di trasmettermi valori importanti». Sensazioni che regalano una grande serenità, quella che si percepisce nella casa a pochi chilometri da Perugia. «La famiglia è il mio punto cardinale più importante. Quando vado a casa, entro in un porto sicuro e getto l’àncora. La mia famiglia mi trasmette una grande forza. Sono tutti coinvolti, anche mia suocera e mia mamma. Mia moglie, poi, spesso viene allo stadio ed è molto critica…».

Un grande amore nato quando Novellino nella stagione 1975-76 fu acquistato dal Perugia: «L’ho conosciuta la prima volta che ho messo piede nella città umbra. In mattinata ci fu la presentazione nella sede della società, poi Aldo Agroppi mi invitò a mangiare a casa sua. Di fronte al suo portone, abitava una ragazza di nome Graziella che aveva sedici anni. Ci incontrammo per caso dopo il pranzo. Due parole e via. Dopo qualche settimana trovai un appartamento sotto quello di Agroppi. In un paio di anni la convinsi a dirmi sì. E’ tutto per me».

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