Incredibile a Siracusa. Già il clima non è dei più sereni, viste le difficoltà incontrate dalla squadra in questo avvio di stagione. A questo aggiungiamo che i tifosi sono in contestazione perchè non gradiscono lo sponsor di maglia. Il motivo? Il colore rosso abbinato all’azzurro e l’immagine del Mongibello che ricordano Catania ed il Catania. Giovedì, al termine della gara persa in casa con il Rende, secondo quanto si legge su ilsiracusano.com tifosi aretusei dopo aver esposto uno striscione senza entrare allo stadio si sono piazzati davanti all’ingresso degli spogliatoi. Sono intervenute le forze dell’ordine per riportare la situazione alla normalità.
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Giovedì sera si è disputato il posticipo della 7/a giornata del girone C di Serie C tra Siracusa e Rende. Colpo esterno dei calabresi per 2-1. Vantaggio ospite al 22′ con l’autorete di Daffara, pareggio di Ott Vale al 45′ e seconda realizzazione biancorossa a firma di Viteritti al minuto 71. Questo risultato comporta il momentaneo sorpasso del Rende sul Catania. Ecco la classifica aggiornata:
Il Questore di Messina Mario Finocchiaro ha emesso un provvedimento DASPO della durata di anni 8 a carico di cinque ultras del Catania con un’età compresa tra i 33 e i 22 anni. L’11 febbraio scorso, in occasione della partita Catania-Cosenza, hanno inseguito ed accostato un furgone con a bordo tifosi del Cosenza lungo la A18, direzione Messina, nel territorio del comune di Roccalumera, cercando di bloccarne la marcia, colpendolo con oggetti di vario tipo. Secondo da quanto emerso da intercettazioni telefoniche ed ambientali, i cinque soggetti avrebbero pianificato l’assalto al furgone avendo già in programma di metterne a segno un ulteriore ai danni di altre tifoserie nelle domeniche successive. Obiettivo: depredare i furgoni di gadget e stendardi della compagine calcistica avversaria da conquistare come “trofeo”.
Il DASPO imporrà ai cinque individui raggiunti dal provvedimento di presentarsi in occasione degli incontri di calcio disputati dal Catania presso gli uffici di polizia al 10° ed al 40°minuto del I° e del II° tempo in caso di partite casalinghe, al 15° minuto se trattasi di dispute in trasferta. E sempre il Questore di Messina nella stessa giornata ha emesso ulteriori tre misure: 2 ammonimenti nei confronti di uomini resisi responsabili dei reati di stalking, violenza sessuale, lesioni personali e violenza privata; un avviso orale per un soggetto con precedenti per minacce, atti persecutori, furto, resistenza a pubblico ufficiale, truffa, porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.
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Ex portiere di Catania e Paganese, Roberto Sorrentino interviene ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com parlando dell’avvio stagionale del Catania e speranzoso che l’Elefante possa conquistare la Serie B sul campo. Spazio anche a qualche aneddoto, come sempre, conversando piacevolmente di calcio, una passione che continua ad accompagnarlo con grande senso del dovere e professionalità.
Avvio di campionato positivo per il Catania. Cosa ne pensi? “Peccato per il pareggio subito in pieno recupero a Caserta, però il Catania è partito alla grande e credo che quest’anno, facendo gli scongiuri, saremo protagonisti. Dico ‘saremo’ perchè io resto sempre un tifoso del Catania. Sperando di centrare un obiettivo che, per la verità, ero convinto arrivasse attraverso il ripescaggio ma sappiamo com’è andata a finire. Questo ha lasciato un alone di delusione e scoramento, però conoscendo Lo Monaco e la tifoseria catanese sono sicuro che si possa ambire alla promozione sul campo perchè è stata allestita una rosa molto competitiva. Me lo auguro da tifoso ed ex calciatore del Catania”.
La vittoria sul Trapani ha avvicinato il Catania alla vetta ed il prossimo avversario si chiama Paganese, che ha raccolto un solo punto finora… “C’è in previsione questo benedetto sorpasso. Io dico sempre che le partite vanno giocate. Tutte iniziano sullo 0-0, poi quando si gioca col Catania c’è sempre la rivalsa, la grande tradizione, una blasonata come il Catania richiama sempre anche a livello mentale qualcosa di più. Il pericolo è quello di pensare di avere già vinto, invece le gare sono tutte difficili. Io mi ricordo che da calciatore abbiamo vinto incontri impensabili perchè mentalmente dai sempre qualcosa in più quando affronti le big, per poi fare delle magre figure con squadre inferiori perchè mentalmente non avevamo preparato bene le partite. Noi allenatori dobbiamo sempre dare motivazioni e caricare al punto giusto i ragazzi, a prescindere dal discorso tecnico. Spesso sapendo che incontri squadre molto abbordabili, a livello inconscio tralasci qualcosa. Invece il pericolo è sempre dietro l’angolo. Sulla carta i tre punti ce li hai, ma poi conta la pratica. Attenzione a mantenere sempre alta la concentrazione”.
E’ iniziato il tour de force, tantissime partite da disputare sono un ostacolo importante per il Catania? “Inizialmente può essere un problema perchè, magari, devi ancora assemblare la squadra ma durante l’anno avendo giocatori di un certo spessore hai la possibilità di farla ruotare con efficacia, in questo caso viaggiando sulle ali dell’entusiasmo. Se dovesse mancare qualcosa all’interno dell’organico, comunque, sono convinto che Lo Monaco non si tirerà indietro a gennaio portando giocatori con caratteristiche diverse pronti a dare una mano al Catania”.
Il Catania è stato vicino a conquistare la B sul campo nella passata stagione. Cosa non è andato per il verso giusto secondo te? “I demeriti nel calcio arrivano e vanno via. E’ mancata forse un pò di tranquillità. Ricordo quando il Catania prese 5 gol a Monopoli. Si è creata una situazione di stallo e di imbarazzo con dubbi sul futuro dell’allenatore ed i giocatori hanno accusato in minima parte la tensione. Questa è la mia sensazione. Poi magari il Lecce si è dimostrato superiore dimostrando di avere qualcosa di più. Io non dimentico mai la nostra promozione in A nel 1984. Andammo a fare gli spareggi in un campionato che vedeva Lazio e Milan salire direttamente in B, ma anche squadre dove militava gente come Vialli alla Cremonese. C’erano squadre più forti di noi, ma con i 40mila dell’Olimpico realizzammo un’impresa storica. A tre domeniche dalla fine perdemmo con la Lazio 1-0 su rigore inesistente di Giordano. Sembrava che ormai i giochi fossero fatti, invece dopo riuscimmo a conseguire dei risultati importanti per poi vincere gli spareggi. Non c’è nulla di scontato nel calcio e non sempre il più forte sulla carta vince. Catania e Lecce sono state ottime squadre, anche i salentini hanno una tradizione importante ma meno male che quest’anno la società più importante calcisticamente nel girone C sia solo il Catania, con tutto il rispetto per gli altri club. Al di là del cuore, parlando da allenatore devo analizzare anche le altre compagini. E’ chiaro che lo faccio in modo marginale perchè lavoro anch’io e non posso seguire bene le vicende delle altre, ma io credo che quest’anno il Catania sia la Juve della Serie C”.
Spesso mi parli della tua stima nei confronti di Lo Monaco… “Siamo amici da tantissimi anni. Siamo più o meno della stessa zona. Forse nessuno lo sa ma per un anno ho abitato a fianco della zia di Pietro. C’è una stima reciproca. Gli auguro veramente di coronare questi sacrifici che fa, lui si è preso questa gatta da pelare tornando alle pendici dell’Etna dopo essere andato via. Spero che vinca questa battaglia riportando il Catania in alto perchè se lo merita”.
So che hai sempre avuto il sogno di lavorare nello staff del Catania, ci credi ancora? “Per anni l’ho sperato. Quasi tutti i calciatori che hanno fatto discretamente bene in tante società sono rientrati. Dopo 30 anni e oltre sono ancora un idolo per i tifosi etnei, forse il mio unico dispiacere è che mai nessuna dirigenza ha pensato a me. Magari non sono all’altezza della Lega Pro, ma ho allenato anche in A e B all’estero (Albania, Ucraina, Guatemala, Serbia) e non credo di essere l’ultimo arrivato. Ho sbagliato probabilmente le public relation. Nelle società con una certa organizzazione i ruoli ci sono, farebbe piacere se dovesse capitare una situazione del genere. Mai dire mai, sono 35 anni che lo dico e continuo a dirlo (ride, ndr). Lo spero. Quest’anno potevo allenare nella B serba ma per una mia scelta non ho voluto farla perchè speravo di accasarmi in Italia contribuendo a mettere al servizio di qualcuno la mia esperienza che non mi manca di certo, essendo nel calcio da 50 anni”.
Adesso di cosa ti stai occupando? “Sto collaborando a Como come Responsabile Tecnico con la speranza che si riesca a trovare l’accordo definitivo tra settore giovanile e Prima Squadra perchè ci sono dei contrasti ed il club proviene da un fallimento. Vediamo se sono bravo a misurarmi in questo ruolo, spero sempre di migliorarmi e dare qualcosa di positivo. In pratica dovrei occuparmi anche di consigliare gli istruttori sviluppando la loro crescita. Dopo tanti anni di esperienza da tecnico ed allenatore, credo di essere in grado di poterlo dare qualche consiglio. In un calcio dove ci sono anche tanti millantatori ed è un’attività dove i soldi non ci sono mai, ma poi ci sono per tutti. E tutti cercano in un modo o nell’altro di andare avanti”.
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Si ringrazia Roberto Sorrentino per la gentile concessione dell’intervista.
La domenica allo stadio, pagina Facebook riservata al tifo rossoazzurro e vicina agli ultras della Curva Nord Catania, commenta la preziosa vittoria ottenuta ai danni del Trapani ricordando che è ancora l’inizio di un lungo percorso:
“Di ieri sera (martedì, ndr) ci rimane dentro un primo tempo di sofferenza, onore al Trapani, ed una seconda parte fatta di emozioni, di urla e canti, che hanno colorato di rossazzurro la notte di Catania… Lo sfondo della Nord, come sempre, una Curva che è spettacolo, anima e cuore di una Comunità, di una Città, che vuole tornare dove merita, a tutti i costi… É il motivo per cui non abbiamo tempo di cullarci sugli allori…abbiamo appena iniziato, ma ieri è già passato, pensiamo alla prossima, guai mollare! Avanti Catania, avanti Curva nord!”.
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Curiosa analisi realizzata da calcioefinanza.it avente lo scopo di dare uno spunto su quanto gli stipendi possano incidere sul risultato sportivo in Serie A. E’ stata presa in esame anche l’annata 2012-2013. Nello specifico si legge, in particolare, che “le squadre della parte bassa della classifica guadagnarono dei punti che furono direttamente riconducibili al proprio impegno economico, mentre altre squadre, come Catania e Udinese, condussero una stagione senza eguali: il team allenato da Rolando Maran e guidato in attacco da Alejandro Gomez spese 18 milioni di ingaggi per conquistare 56 punti – 0,32 milioni per punto -, mentre l’Udinese di mister Guidolin si posizionò in quinta posizione grazie ai 66 punti conquistati da una squadra di 21,20 milioni di euro di stipendi”. Poi ci furono società che spesero milioni e milioni di euro per dei giocatori che non ebbero il rendimento sperato: Milan, Roma e Inter in primis. Ricordi di un Catania che, nella massima categoria, sapeva coniugare con estrema efficacia risultati sportivi ed impegno economico.
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L’ex portiere del Catania Albano Bizzarri commenta alcune critiche ricevute e parla dei progressi evidenziati dal Foggia nel campionato cadetto. Ecco quanto si legge su foggiatoday.it:
“Non leggo i giornali e non so la gente che cosa dice. Non so se la gente che parla di me ha delle competenze specifiche, quindi non so se se sia il caso di rispondere. In ogni caso non penso di aver fatto così male, a parte Crotone. Di certo criticare un giocatore in un momento positivo per la squadra a me sembra eccessivo. Sappiamo che questa è una piazza particolare, ma dobbiamo essere bravi a restare fuori dalle critiche e dalle pressioni”.
“Se uno guarda la partita di Coppa col Catania e le ultime capisce quanto la squadra sia migliorata. Ci sono degli automatismi da acquisire e per questo serviva del tempo. In ogni caso serve equilibrio nei giudizi, perché non eravamo scarsi dopo le tre sconfitte di fila e adesso non siamo il Barcellona. Siamo una squadra con ampi margini di miglioramento e un presente positivo che dobbiamo difendere. Campionato a 19 squadre? Anomalo senz’altro. Non sappiamo ancora se si aggiungerà una squadra. L’unica soluzione che abbiamo è quella di lavorare partita dopo partita per fare punti, anche se la sosta ha interrotto la nostra corsa”.
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L’ex giocatore del Catania Federico Scoppa, perno del centrocampo del Monopoli, comprensibile felice dopo il 3-0 rifilato alla Paganese. Queste le parole di Scoppa evidenziate da tuttocalciopuglia.com in vista delle prossime gare: “È il frutto di una squadra che cresce di giornata in giornata, anche i nuovi arrivati si stanno integrando al meglio. Impegni ravvicinati? Non ci fanno paura. Pronti ad uscire gli artigli”.
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In vista di Paganese-Catania, abbiamo contattato telefonicamente il collega Danilo Sorrentino de ‘Il Mattino’ per analizzare la situazione degli azzurrostellati quando si avvicina il confronto tra le due formazioni.
Danilo, che Paganese deve attendersi il Catania sabato? “La classifica parla chiaro. La squadra ha avuto tante difficoltà in questo avvio di stagione. Calendario non facile ma i limiti e le lacune sono talmente tanti che appellarsi ad un’unica situazione non serve a niente. Squadra costruita male, fatta da giovani per il momento non pronti per la C. Molti non hanno mai giocato in questa categoria. Chi ha fatto le giovanili, chi arriva da esperienze in Primavere neanche così importanti. Ci sono limiti caratteriali e di età, oltre a tanti errori individuali. Non a caso la Paganese ha la peggiore difesa del campionato. Inoltre si presentano problemi in fase di costruzione della manovra. Nessuno aveva chiesto alla Paganese di fare un campionato di vertice ma quest’anno le premesse erano quelle di una salvezza tranquilla. Invece l’inizio di campionato dice altro. Sarà un avversario molto abbordabile per il Catania”.
Pesano anche le assenze in casa azzurrostellata? “Cesaretti è stato fuori nelle ultime due partite e salterà anche la gara col Catania. E’ l’uomo in più, però un solo giocatore non ti può cambiare il corso delle cose. E’ mancato lui, Fornito, però in generale è proprio la tenuta della squadra che è venuta meno e si è sgretolata spesso e volentieri. Col Catanzaro sono mancanti anche Diop e Scarpa, ma in generale c’è più di qualcosa che non va”.
Fiducia rinnovata al tecnico? “Mister Fusco in questo momento non è il principale responsabile. Si è trovato ad allenare una squadra giovane. Forse gli erano stati forniti altri tipi di garanzie, non lo so. Lui stesso ha sottolineato che la rosa presenta dei limiti chiari”.
Il Catania dovrà prestare attenzione a non sottovalutare l’incontro… “Se il Catania vuole chiudere al primo posto, queste sono partite che deve vincere a tutti i costi perchè poi i punti eventualmente persi con le ‘piccole’ del campionato potrebbero risultare pesanti in futuro. Vedi la Casertana sconfitta a Rieti o Bisceglie. Il Catania non deve sbagliare queste gare facendo in modo di conservare i bonus negli scontri diretti. Una squadra che vuole vincere non deve sbagliare con l’ultima della classe. La Paganese non ha niente da perdere, tutto di guadagnato, ma è veramente difficile che possa fermare il Catania”.
Che ricordi ha lasciato Andrea Sottil sulla panchina della Paganese? “Sottil a Pagani ha lasciato un ottimo ricordo. Lui subentrò in una situazione difficile. Fece due pareggi di fila, poi ottenne dei risultati positivi, tre vittorie consecutive e rischiò anche di fermare Benevento e Salernitana, che erano le regine del campionato. Nel girone d’andata la Paganese era quasi in zona Play Off. Poi a gennaio la squadra fu fortemente ridimensionata e ottenne una sola vittoria nel girone di ritorno ma Sottil la salvò senza affanni. E’ un allenatore che anche nelle difficoltà è riuscito a tirare fuori qualcosa di positivo. Poi i risultati ottenuti lo scorso anno, prima ancora a Siracusa, dimostrano la sua valenza. E’ uno dei migliori tecnici su piazza, ha fatto molto bene il Catania a prenderlo anche perchè conosce la categoria”.
Catania competitivo, ma ci sarà da lottare almeno con altre 3-4 compagini per la vetta… “Ci sono tante formazioni attrezzate però il Catania ha due squadre, può gestire bene tutti gli impegni e poi Sottil è un allenatore che sa il fatto suo, oltre ad avere in organico giocatori di esperienza. Può essere l’anno buono per i rossoazzurri questo”.
Paganese avanti con il 3-5-2 anche sabato? “Nelle battute iniziali della stagione la Paganese è scesa in campo con la linea difensiva a quattro, prima di cambiare modulo. Penso che continuerà a giocare con la difesa a tre. Scelte di formazione abbastanza obbligate per gli azzurrostellati, l’undici titolare non si discosterà molto da quello delle ultime partite. Forse cambierà qualcosa in attacco con Cappiello titolare”.
Si ringrazia Danilo Sorrentino per la gentile concessione dell’intervista.
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La Berretti del Catania allenata da Orazio Russo e capolista imbattuta a punteggio pieno, pronta a disputare la seconda gara interna nel girone E del campionato: sabato alle 11.00 a Torre del Grifo Village, sul campo 3, sfida al Monopoli. I biglietti per l’accesso alla tribuna saranno in vendita nella guardiola d’ingresso al centro sportivo, nel giorno della gara, dalle ore 10.30 (prezzo € 5).
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