LLAMA: libero da vincoli, prossima settimana firmerà con il Catania

Cristian Llama di ritorno al Catania. Tutto vero. Il laterale sinistro argentino si è liberato dal Gimnasia y Esgrima de Mendoza e, nel corso della prossima settimana, sarà alle pendici dell’Etna per sottoscrivere il contratto che lo legherà alla società rossoazzurra. Dovrebbe firmare un accordo di durata biennale.

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CONSIGLI PER GLI ACQUISTI: Luca Calapai, terzino di corsa e personalità made in Sicily ed ex Catania

Terzino destro messinese classe 1993 cresciuto anche nelle giovanili del Catania. Parliamo di Luca Calapai, che in rossoazzurro ha coronato il sogno dell’esordio in Serie A il 13 maggio 2012, in occasione dell’ultima partita di campionato persa per 0-2 contro l’Udinese, sostituendo al 79′ Giuseppe Bellusci. Sedeva in panchina Vincenzo Montella. Un ricordo indelebile nella mente del ragazzo che, al termine della stagione, venne ceduto in prestito al Barletta facendo abbastanza bene.

Tanto da meritare il successivo passaggio al Modena, mettendosi in evidenza nel campionato cadetto. Poi l’inferno della retrocessione in C, lo svincolo d’ufficio per i problemi societari che investirono i gialloblu e l’importante chiamata del Carpi che gli permise di riconquistare la Serie B. Adesso è legato alla società biancorossa fino a giugno 2020 con opzione per altri due anni di contratto. Dotato di grande corsa e personalità, al punto da ispirarsi al brasiliano ex Inter Maicon, lo inseriamo nella speciale rubrica “Consigli per gli acquisti”. Chissà che il Catania non ci faccia un pensierino…

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RUSSOTTO – CATANIA: titoli di coda. L’anno scorso “salvato” da Lucarelli, ora “silurato” da Lo Monaco

E’ arrivata la notizia che forse, in cuor suo, non si aspettava. Il Catania lo considera in uscita, per stessa ammissione dell’Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco. Andrea Russotto sarebbe rimasto ben volentieri a Catania per provare a conquistare quella promozione in Serie B da lui tanto ricercata. Negli ultimi anni la società gli aveva sempre rinnovato la fiducia, auspicando un contributo importante alla causa ma anche nutrendo più di qualche dubbio in tal senso.

La scorsa estate fu mister Cristiano Lucarelli a togliere dal mercato Russotto, chiedendo a gran voce al Catania di puntare su di lui. Adesso che il tecnico livornese è andato via, la volontà della dirigenza ha preso il sopravvento. Ritenendo che il giocatore non fosse riuscito ad esprimersi compiutamente e che, quindi, non sarebbe deleterio per lui ed il Catania un cambio di casacca in questa sessione di calciomercato.

Con queste parole il ragazzo ha concluso la stagione: “Catania tornerà dove merita e nessuno potrà impedire che questo accada…perché non c’è notte così lunga da poter impedire al sole di sorgere…e spero che nel momento in cui questo sole tornerà a splendere io possa essere qui a godermi il panorama…spero di poter continuare a combattere con questa maglia e per questa maglia…forza Catania”. Speranze però vanificate dalla decisione di Lo Monaco di non fare rientrare Russotto nei piani tecnici. Una scelta che si rivelerà azzeccata?

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MARCHESE: addio dopo sette stagioni in rossoazzurro, lascia un “figlio di questa città”

Se ne va uno dei giocatori-simbolo della storia del Catania. Giovanni Marchese ha vissuto anche le emozioni di calcare da protagonista l’importante palcoscenico della Serie A in casacca rossoazzurra. La maglia rappresentativa della città dell’Elefante racchiude un’importanza notevole per il ragazzo di Delia che ha sviluppato un rapporto di pelle con il Catania. Qui è cresciuto dal punto di vista calcistico ed umano, vivendo le emozioni più intense della propria carriera. Per lo più da siciliano, quindi con una soddisfazione doppia.

Marchese porterà sempre con sè il pensiero dei momenti esaltanti vissuti alle pendici dell’Etna. Uno su tutti, datato 28 maggio 2006. Catania-Albinoleffe, un evento autentico per la città di Catania con gli spalti dello stadio “Angelo Massimino” gremiti in ogni ordine di posto per spingere la squadra verso la tanto attesa promozione in Serie A. Marchese era lì, scese in campo dal 1′ venendo sostituito da Rocco Sabato al minuto 84. Adrenalina a mille, tensione elevatissima scaricata per intero quando, al triplice fischio dell’arbitro, il Catania festeggiò la conquista dei tre punti spiccando il volo verso il paradiso calcistico.

Gioia difficile da descrivere a parole nell’anno in cui Marchese militò per la prima stagione in rossoazzurro. Tra il 2011 ed il 2013, gli anni della consacrazione divenendo uno dei terzini più interessanti del palcoscenico nazionale sotto la gestione Vincenzo Montella e Rolando Maran. Successivamente, a distanza di quattro anni, eccolo tornare sotto il vulcano accettando una nuova sfida: provare ad abbandonare l’inferno della C. Così non è stato, perdendo l’accesso alla finalissima nella temibile lotteria dei calci di rigore contro il Siena.

Arrivando ad oggi, giorno in cui la società ha ufficialmente manifestato la volontà di non proseguire il rapporto professionale con Marchese per bocca dell’Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco, colui che per primo lo ha fortemente rivoluto indossare la maglia rossoazzurra considerandolo come un “figlio di questa città”. Va così in archivio la settima stagione vissuta nella città dell’Elefante, consapevole di avere sempre assicurato il massimo impegno per il Catania.

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TERLIZZI: “Sottil grande persona e buon allenatore”

Ex difensore, tra le altre squadre, del Catania il difensore Christian Terlizzi si esprime in merito alla decisione del club rossoazzurro di affidare la guida tecnica della squadra ad Andrea Sottil. Ecco quanto si legge su pianetaserieb.it:

“Andrea lo conosco personalmente, è una grande persona e anche un buon allenatore che conosce molto bene l’ambiente Catania, quindi potrebbe essere una buona soluzione”.

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BIZZARRI, a 40 anni pronto a rimettersi in gioco: “Aperto a tutte le possibilità”

L’ex portiere del Catania Albano Bizzarri in cerca di nuova sistemazione, determinato a vivere ancora un’esperienza da protagonista, all’età di 40 anni. A proposito di futuro, l’estremo difensore argentino ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di Radiosei:

“Fino a quando il fisico reggerà e la voglia rimarrà la stessa, farò di tutto per rimanere a certi livelli. Ho finito il contratto con l’Udinese e sono aperto a tutte le possibilità, in questo periodo il mercato può anche allungare i tempi a causa del Mondiale. Sono disponibile a tutto, non pretendo la titolarità, potrei rimanere in Italia o andare anche all’estero. Sono convinto di far bene nel calcio di un certo livello”.

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ESPOSITO (Crotone): no alla Reggina, sì al ritorno a Catania

Idea di mercato della Reggina per un’eventuale acquisizione del cartellino dal Crotone a titolo temporaneo, il terzino destro Mirko Esposito dovrebbe fare ritorno a Catania. La società rossoazzurra è vicina al perfezionamento di un nuovo accordo di prestito con il club calabrese, con il giocatore felice di dare il proprio contributo alla causa etnea nella prossima stagione.

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LLAMA: se ne parla da qualche anno, adesso è pronto per il ritorno a Catania

Cristian Ezequiel Llama ed il Catania, un legame mai finito, la possibilità di un ritorno che esiste già da un paio d’anni. Non si erano verificate le condizioni ideali affinchè l’esterno sinistro argentino classe 1986 di Lomas de Zamora tornasse in rossoazzurro, adesso invece il trasferimento è fattibile in vista di una stagione che dovrà per forza di cose vedere il Catania grande protagonista. Llama, che in Italia ha militato anche tra le fila della Fiorentina, può ricoprire tutti i ruoli della fascia mancina. Quest’anno ha militato nel Club Atlético Gimnasia y Esgrima de Mendoza. Ai piedi dell’Etna il giocatore ha totalizzato un’ottantina di presenze con 3 gol all’attivo.

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SOTTIL e la nostalgia di un calcio che non c’è più. Difensori in crisi, dove sono i Maldini e Gentile? In attacco nessuno come il “Fenomeno”…

Curiosa intervista, ancora attuale anche se rilasciata qualche anno fa da Andrea Sottil, neo tecnico del Catania, ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Ci piace riproporla perchè focalizza l’attenzione in un contesto dove il calcio italiano era leader in Europa con metodologie di lavoro differenti, giocatori diversi con un livello tecnico decisamente elevato. Era la Serie A degli anni ’90 e dei primi 2000. Un calcio che adesso non c’è più:

“Ai miei tempi eravamo abituati ad allenamenti diversi, si partiva dalla marcatura a uomo e c’era una struttura completamente differente. Non c’era tutta questa tecnologia, questi grandi numeri, non esistevano tutti questi fattori non di campo. A mio parere questo ha un po’ rovinato il calcio – le parole di Sottil – Noi pensavamo alla tecnica individuale, ci allenavamo saltando la corda e palleggiando con le palline da tennis. Come tutte le cose, è giusto che anche il calcio vada avanti e si sia modernizzato, però secondo me i principi da seguire sono sempre gli stessi, purtroppo adesso sono parecchio trascurati. Ormai troviamo ragazzi dotati di inventiva e tecnica estrosa ai quali, però, mancano le basi. E’ molto grave, si è orientati solo al risultato e si pensa solo a fare l’allenatore, non l’istruttore che è ben diverso”.

“Già da giovane, al Torino, mi sono trovato catapultato in una squadra formata da giocatori straordinari: Vincenzo Scifo, Pato Aguilera, Walter Casagrande, Enzo Francescoli. Ho avuto maestri di vita e di calcio come Luca Fusi, poi ho avuto la fortuna di giocare con campioni eccezionali e di capire che si è campioni soprattutto nel quotidiano, con l’esempio che si dà agli altri, con l’essere leader all’interno di uno spogliatoio, con l’avere una grande cultura del lavoro, proprio quello che cerco di insegnare ai miei ragazzi. In questo senso penso a Gabriel Omar Batistuta, una forza della natura che a ogni fine allenamento si fermava sempre più degli altri per tirare le punizioni. Penso anche a Diego Alberto Milito (compagno al Genoa, ndr), un grandissimo uomo oltre ad essere un grande calciatore. Ho giocato con tanti giocatori che avrebbero potuto fare molto di più, penso a Roberto Muzzi e Roberto Stellone, un vero talento”.

“Erano tanti quelli che ti mettevano in difficoltà, da Paul Gascoigne a Jurgen Klinsmann, da Zinedine Zidane a George Weah, fino a Del Piero e Roberto Baggio, ma quello che mi impressionava di più era Ronaldo, un vero Fenomeno. Credo che un giocatore così non si sia mai visto, nemmeno adesso che il calcio è cambiato. Il Fenomeno era qualcosa di assolutamente fantastico, abbinava tecnica e velocità che non avevo mai visto prima e che continuo a non vedere. Ibrahimovic? Ibra è un giocatore scontroso, uno di quelli che cerca spesso la battaglia perchè sa di avere questa predominanza fisica. Io dico che il calcio deve essere maschio, fatto di scontri purchè siano leali. Quando giocavo non guardavo in faccia neanche ai miei compagni, ma nonostante ciò non ho mai fatto male a nessuno”.

“Il difensore deve avere la giusta cattiveria, questo adesso non succede e la crisi che stiamo vivendo ne è una conseguenza. Ai miei tempi avevamo l’esempio di Gentile che strappava la maglia a Maradona, guardavamo giocare il grande Gaetano Scirea e abbiamo avuto una serie di ottimi giocatori come Bergomi, Baresi, Vierchowod e Ferrara, istituzioni per il nostro ruolo. Gli ultimi esponenti della grande scuola sono stati Nesta e Cannavaro, mentre per Paolo Maldini faccio un discorso a parte: un mostro del calcio mondiale, avrebbe assolutamente meritato di vincere il Pallone d’oro per tutto quello che ha fatto nel corso della sua straordinaria carriera”.

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CANOTTO (Juve Stabia): contatti col Catania tempo fa, per adesso non ci sono sviluppi

Esterno offensivo classe 1994 attualmente in forza alla Juve Stabia, calabrese di nascita ed autore di 11 gol e 13 assist nella scorsa stagione tra campionato, Coppa Italia e Play Off con una parentesi al Trapani. Luigi Canotto è un profilo concretamente valutato dal Catania che, tempo fa, ha avviato contatti con l’entourage del giocatore. Al momento non ci sono sviluppi da segnalare, ma per Canotto anche altri club di prima fascia di Serie C hanno chiesto informazioni.

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