ACCADDE OGGI: 6 luglio 2012, al Catania arriva Frison. Prima “vera” esperienza in A per lui

6 luglio 2012. Esattamente sei anni fa il Catania comunicava di essersi assicurato il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Alberto Frison, nato a Mirano il 22 gennaio 1988, proveniente dal Vicenza. Acquisito il diritto di tesseramento del portiere veneto in compartecipazione, cedendo ai biancorossi, a titolo definitivo, il giocatore Raffaele Imparato. Per Frison fu una notizia importante, speranzoso di dimostrare il proprio valore in Serie A dopo le zero presenze nella massima categoria con il Genoa e, soprattutto, alla luce di quanto di eccellente fatto in B (quasi 100 match disputati tra i cadetti, ndr). In casacca rossoazzurra Frison giocò complessivamente 36 partite. Nonostante la sconfitta, memorabile il suo esordio a San Siro con il Milan effettuando molteplici parate di pregevole fattura.

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CATANIA REWIND 2017-18: il girone di ritorno inizia con un tris al Fondi e tre punti in tasca

Continuiamo a ripercorrere il cammino rossoazzurro nella stagione 2017-2018. 23 dicembre 2017, match valido per la prima giornata del girone di ritorno in Serie C. Catania ospite del Racing Fondi. In terra laziale è la formazione di Cristiano Lucarelli a festeggiare la conquista dei tre punti. Etnei che premono subito sull’acceleratore trovando la via del gol al 16′ con Fornito su assist di Mazzarani.

L’Elefante continua a spingere e trova la via del raddoppio con Curiale. Nella ripresa il Fondi sfiora il 2-1 con Corvia, ma dopo appena un minuto a centrare il bersaglio è ancora il Catania grazie al tap in di Ripa su assist di Curiale. I padroni di casa accorciano le distanze a dieci minuti dal termine, sfruttando una disattenzione difensiva. A segno Galasso. Aumenta la pressione laziale ma i rossoazzurri gestiscono senza troppi affanni il prezioso risultato fino al triplice fischio.

TABELLINO E STATISTICHE PARTITA

MARCATORI: 16′ Fornito, 32′ Curiale, 62′ Ripa, 80′ Galasso

FORMAZIONE RACING FONDI (4-3-1-2): Elezaj; Galasso, Vastola, Ghinassi, Paparusso; Corticchia (56′ De Martino), Quaini (77′ Vasco), Ricciardi (75′ Ciotola); Lazzari (75′ De Sousa); Corvia (78′ Mastropietro), Nolè.
A disp. di Mattei: Cojocaru, De Leidi, Maldini, Pompei, Sakaj, Pezone.

FORMAZIONE CATANIA (3-5-2): Pisseri; Aya, Tedeschi, Marchese; Esposito, Mazzarani (89′ Lovric), Biagianti (67′ Bucolo), Fornito (67′ Caccetta), Semenzato; Ripa, Curiale (74′ Correia).
A disp. di Lucarelli: Martinez, Bogdan, Djordjevic, Manneh.

NOTE: 1′ di recupero primo tempo; 5′ di recupero secondo tempo.

AMMONITI: Marchese, Vastola, Lazzari, Biagianti, Vasco

ESPULSI: –

CALCI D’ANGOLO: 4 – 3

CROSS: 35 – 11

CROSS GIUNTI A DESTINAZIONE: 5 – 3

TIRI IN PORTA: 3 – 6

TIRI DENTRO L’AREA: 5 – 5

TIRI DA FUORI AREA: 7 – 1

TIRI FUORI: 9 – 0

TIRI DA CALCIO DI PUNIZIONE: –

OCCASIONI NITIDE NON SFRUTTATE: (De Martino, Corvia) 2 – 1 (Semenzato)

TIRI RESPINTI DAL PORTIERE: 3 – 0

TIRI BLOCCATI DAL PORTIERE: 0 – 2

PALI/TRAVERSE: –

PALLE RACCOLTE DAL PORTIERE: 3 – 8

RIMESSE DAL FONDO: 4 – 11

RIMESSE LATERALI: 21 – 14

FUORIGIOCO: 1 – 2

FALLI COMMESSI: 14 – 16

POSSESSO PALLA: 50% – 50%

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CAMPAGNA ABBONAMENTI: presentazione martedì mattina a Torre del Grifo

Martedì 10 luglio alle 12.00 in Sala Congressi, a Torre del Grifo Village, il Calcio Catania presenterà ufficialmente ai giornalisti ed agli operatori dell’informazione la Campagna Abbonamenti per la stagione 2018/2019.

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LIVORNO: “CR7? Esiste un solo Cristiano… ce l’abbiamo noi!”

“CR7?!?!? Naaaaa… Esiste un solo Cristiano… e ce l’abbiamo noi! #CL99 #BentornatoCristiano”. Così su Twitter il Livorno Calcio accoglie simpaticamente la notizia ufficiale del perfezionamento dell’ingaggio di mister Cristiano Lucarelli. Per l’ex allenatore del Catania si tratta di un ritorno nella sua città dopo avere contribuito a scrivere importanti pagine di storia da calciatore in casacca amaranto.

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RUSSOTTO: “Non sempre meriti e riconoscenze vanno di pari passo…”

“Scelte. Meriti e riconoscenze non sempre camminano di pari passo”. Così, su Instagram, evidentemente l’attaccante del Catania Andrea Russotto commenta le parole dell’Amministratore Delegato rossoazzurro Pietro Lo Monaco che, nella Sala Congressi di Torre del Grifo, nel corso della presentazione di Sottil ha ufficializzato la volontà di piazzare altrove il giocatore in questa sessione di calciomercato. Russotto ha poi aggiunto “Tempo al tempo. Uomini… uominicchi… e quaquaraquà”.

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DOUMBIA (Lecce): Catania, c’è la concorrenza del Catanzaro

Da fonti leccesi apprendiamo di un concreto interessamento del Catanzaro per l’esterno offensivo francese Abdou Doumbia, nella passata stagione in forza al Livorno. La società giallorossa vuole consentire a mister Gaetano Auteri un organico competitivo nella prossima stagione, puntando su profili importanti come il citato Doumbia che, lo ricordiamo, piace però molto anche al tecnico del Catania Andrea Sottil.

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ZE’ TURBO: niente Matera per l’ex Catania, va in Argentina

Si era aperta la pista Matera, ma la prossima destinazione sarà un’altra. L’attaccante ex Catania Josè Correia, meglio conosciuto come Zè Turbo, dopo la doppia esperienza in prestito alle pendici dell’Etna ed all’Ohanense, lascia l’Europa ricominciando dal Sudamerica. Avventura in Argentina per il giocatore di proprietà dell’Inter, rinforzo del Newell’s Old Boys pronto a prelevare il ragazzo a titolo definitivo.

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ANDREA SOTTIL: il profilo calcistico presentato dal Calcio Catania

Nota del Calcio Catania su Sottil, da forte difensore ad allenatore vincente

Un difensore forte, intelligente e… vincente

Nella stagione 1991/92 il Torino Primavera fu campione d’Italia; Andrea Sottil figurava nel vittorioso gruppo granata, brillando grazie alle caratteristiche che avrebbe mantenuto nel corso della lunga e straordinaria esperienza da calciatore professionista: senso della posizione, tenacia in marcatura, precisione nei contrasti, tempismo e straordinaria efficacia nel gioco aereo. Dopo il debutto in prima squadra con la squadra piemontese nel 1992 e l’esordio con la Nazionale Under 21, il centrale di Venaria Reale giocò ininterrottamente in Serie A fino al 2004, indossando anche le maglie della Fiorentina, dell’Atalanta, dell’Udinese e della Reggina. Vinse due volte la Coppa Italia (Torino 1992/93 e Fiorentina 1995/96) ed una Coppa Intertoto (Udinese 1999/2000, stagione che lo vide fissare il record personale di reti in un campionato, 5). In B, dopo l’esperienza al Genoa vincente in campo ma condannato dalla giustizia sportiva, giunse al Catania: con 30 presenze ed un gol, contribuì alla promozione divenendo un eroe rossazzurro, splendido titolare nel match decisivo contro l’Albinoleffe. Era il 28 maggio 2006, l’Elefante tornava nell’Olimpo del calcio italiano dopo 22 anni. Nella massima serie, con noi, Sottil disputò poi 36 gare, nell’arco di due stagioni, firmando una rete e garantendo il suo apporto in termini di affidabilità ed esperienza, prezioso per le prime due salvezze consecutive. Concluse la straordinaria carriera da calciatore militando nel Rimini in B e nell’Alessandria in C1: 410, al tirar delle somme, le sue presenze nei campionati professionistici nazionali.

L’antico carattere rossazzurro (tratto dal volume “Clamoroso Catania”, 2006)

“Il guerriero più fiero del Catania è stato proprio Andrea Sottil, occhi chiari come le sue parole. Dalla parabola di Sottil emerge un insegnamento di vita per chi vuol bruciare le tappe perché giustamente consapevole del proprio valore: venne il momento del campionato e Sottil era squalificato; poi, in ritardo di condizione, si accomodò in panchina. Quelle centinaia di gare in Serie A furono soffocate nell’armadietto, insieme all’orgoglio ferito ma temperato da una sincera autocritica. Fu il momento decisivo, prima che il suo contributo divenisse essenziale: un’esplosione d’indispensabilità. La pazienza vale, l’amore conta. Andrea ha saputo amare il Catania più dei suoi antichi successi personali e almeno quanto quel suo ciuffo di capelli tormentato”.

Un allenatore carismatico, giovane e subito vincente a Siracusa

Nel 2011, Andrea Sottil intraprende la carriera da tecnico. Archiviata l’esperienza con i Giovanissimi del Lucento, l’allora trentasettenne mister approda al Siracusa, in Prima Divisione: il cammino da esordiente è straordinario, con 18 vittorie in 34 giornate e il primo posto sul campo, ma la promozione in B è negata, infine, per effetto della penalizzazione legata ad inadempienze della società; così, gli azzurri si ritrovano costretti a disputare i playoff, subendo l’eliminazione.

Gubbio, Cuneo e Paganese: esperienze formative

Nel 2012/13, ancora in Prima Divisione, Sottil conduce il Gubbio all’ottavo posto. Chiusa la positiva parentesi umbra, nel 2013/14 l’ex rossazzurro guida in Seconda Divisione il Cuneo, che rinuncia alle sue prestazioni dopo diciotto giornate, nonostante la squadra si trovi ad appena tre punti dall’ottavo posto, utile a garantire la partecipazione al successivo torneo di Lega Pro – Divisione Unica. Nell’ottobre 2014, l’ex difensore centrale risponde alla chiamata della Paganese e guida la formazione campana alla salvezza in terza serie.

A Siracusa, biennio felice: vittoria da incorniciare in D e playoff in Lega Pro

Nel settembre 2015, il Siracusa è impelagato nei bassifondi della classifica in Serie D: Sottil accetta la sfida e trasforma una posizione critica ed una situazione problematica in una meritata ed esaltante prima posizione finale, che vale la trionfale promozione in Lega Pro. Nella stagione successiva, nuovamente “targata AS”, la matricola aretusea si rende protagonista di una stagione brillante e conquista il 5° posto, utile in chiave playoff.

Livorno in B, la grande impresa

Storia recente, la promozione in Serie B centrata da Andrea Sottil alla guida del Livorno, una conquista che mette in evidenza le caratteristiche da vincente dell’ancora giovane allenatore anche nel girone settentrionale di terza serie, dopo i positivi risultati nel raggruppamento meridionale. Al “giro di boa”, gli amaranto vantano addirittura dieci punti di vantaggio sulla seconda; nel corso del girone di ritorno, la società toscana sceglie di risolvere una flessione di risultati sollevando Sottil dall’incarico ma, dopo una breve ed infruttuosa parentesi, richiama urgentemente il tecnico, che ritorna in sella e conquista matematicamente il primo posto finale con una giornata d’anticipo. Per l’allenatore piemontese è la terza stagione conclusa sul gradino più alto del podio, non considerando la penalizzazione che riscrisse la classifica del 2012.

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SOTTIL: “Richiamo troppo forte, sono orgoglioso ed emozionato. Solo gente di qualità e personalità in squadra. Ecco come scenderà in campo il mio Catania”

Prime parole da allenatore del Catania per Andrea Sottil a Torre del Grifo. Queste le dichiarazioni del tecnico di Venaria Reale evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

Buongiorno a tutti. Innanzitutto ringrazio la proprietà, i Direttori Lo Monaco ed Argurio per avermi scelto per questa prestigiosa panchina. Catania per me significa tanto. Ci ho giocato, vinto e sofferto da calciatore. Purtroppo è in Lega Pro, ma di Lega Pro non ha nulla a livello dirigenziale, aree lavorative, tifoseria, blasone, storia e con un Centro Sportivo che ci invidiano tutti. Questa è una piazza da Serie A. Ho tantissimo coinvolgimento, mi riempie d’orgoglio essere qui, non sapete quando mi soddisfi professionalmente allenare il Catania. A livello motivazionale ancora di più. Ho lasciato la B, ma il richiamo del Catania è stato troppo forte. I tre anni di contratto contano tantissimo per me, hanno fatto la differenza. Senza pensarci tanto ho firmato e non vedo l’ora d’incominciare questo percorso”.

“Questa è una categoria difficile che io penso di conoscere abbastanza bene. Posso contare sulla grandissima esperienza dei miei dirigenti e su una squadra che sarà competitiva. Sono molto contento ed emozionato perchè per me Catania rappresenta molto, il massimo. Darò ancora di più, tutto me stesso in termini di serietà, abnegazione e sacrificio per cercare di portare questo club dove merita. Qui abbiamo vinto un campionato storico, sofferto fino alla fine, conquistato salvezze incredibili. Tornare ai piedi dell’Etna ha fatto scaturire in me emozioni forte. Non sono frasi fatte le mie. E’ stata una scelta personale, quella di rinunciare al campionato cadetto”.

“Il Catania in Lega Pro deve essere la squadra protagonista, difficile da battere. Ho in testa di costruire una formazione avente una precisa identità, capace d’imporre il gioco, di essere intensa, propositiva, vincente. Ci sarà tanto lavoro da fare, le idee sono chiare e condivise con la dirigenza cercando i profili giusti per Catania. Perchè giocare qui ed in una cornice di pubblico come quella del ‘Massimino’ è completamente diverso che farlo in altri posti. Qualità tecniche ma soprattutto carattere e personalità, carisma, capacità di osare. Questo conta. Perchè a Catania non basta impegnarsi, ma bisogna giocare con anima e cuore. Non è sufficiente la bravura. Chi sceglieremo sarà chiamato solo per vincere. E dovrò, quindi, creare in primis una precisa identità di squadra sia in casa che fuori. Giocando sempre per vincere con determinate caratteristiche”.

“Un pò di gavetta mi è servita. Pagani per me è stata un’annata che mi ha insegnato e dato tanto per vari motivi, questioni societarie pesanti ed ho dovuto arrangiarmi con quello che avevo. Ho affrontato la realtà dei fatti cercando di portare a termine l’obiettivo salvezza e ci siamo riusciti tra mille difficoltà. A Catania quando giochi per vincere c’è molto dispendio a livello psicologico. La mia esperienza rossoazzurra è stata una cavalcata tortuosa fino alla fine, intensa e molto faticosa. Altrettanto la prima salvezza in A, come vincere uno scudetto, qualcosa di grandioso per tutte le vicissitudini che conoscete”.

“La gestione degli episodi? E’ importante. All’interno di una partita si giocano tante mini partite che l’allenatore durante la settimana deve sapere far vivere alla squadra. Il calcio è cambiato. Io ero un difensore vecchio stampo però amo la tecnica negli uno contro uno, la fantasia, i dribbling. Invece si parla troppo di sistemi di gioco, tatticismi che hanno un pò offuscato il bello del calcio. Penso che col materiale umano a disposizione ed il resto che andremo a reperire sul mercato, si potrà svolgere un grande lavoro”.

“Livorno? E’ stata una situazione un pò ibrida, confusa. Il motivo dell’addio non è da ricercare nella necessità di giocare con il 3-5-2. Al di là del sistema di gioco che, per quanto mi riguarda sono solo dei numeri, a me piace di più parlare di principi di gioco, spazi ed equilibri. E’ stato un pò un insieme di cose ad avermi spinto a lasciare. Cercavo un progetto importante, determinante, al di là del modulo. Il Catania mi ha prospettato questa possibilità, firmando un contratto di tre anni che, lo ribadisco, è un fatto molto significativo per me”.

“Tifavo Catania ai Play Off, ho cercato di dare delle mie relazioni tecniche a Cristiano Lucarelli sul Siena, avversario nel mio girone. Per il resto non mi sono sentito con lui. Mi è dispiaciuto molto che il Catania non ce l’abbia fatta. Quali le dirette rivali in ottica primo posto? Traspare che il Catanzaro voglia fare allestire un organico di rilievo, ha scelto un allenatore esperto per la categoria. Non so se ci sarà anche il Trapani, credo dipenda dalle garanzie a livello societario. La Casertana sembra intenzionata a fare una buona squadra, poi possono sempre esserci delle outsider che lavorano bene negli anni come Siracusa e Monopoli che, mantenendo l’ossatura di base, possono essere insidiose”.

“Lodi? Quando hai a disposizione calciatori di così grande qualità non è un problema andarli a collocare. Lodi possiede determinate caratteristiche, non è più un giovanotto ma l’ho visto bene, corre, produce assist, e sui calci piazzati, componente fondamentale nel calcio, lui è uno degli specialisti. Chi affronterà il Catania lo farà, immagino, con tanti giocatori dietro la linea della palla. Quindi sarà importante sfruttare efficacemente i piazzati. Lodi può fare bene sia da centrocampista che giostrando un pò più avanti, anche se con l’età ha indietreggiato la posizione. Penso rappresenti un valore aggiunto, un top per la categoria. Biagianti? Quando ritrovi calciatori sono diventati degli amici condividendo dei momenti belli trascorsi insieme fa sempre piacere. Oggi io faccio l’allenatore, loro sono i miei giocatori quindi il rapporto è diverso. Ma non ci sono problemi nel rispetto del ruolo”.

“Noi quando siamo saliti in A avevamo tutti giocatori di grande personalità. De Zerbi, Mascara, Spinesi, Baiocco, Christian Silvestri… ne ho citati cinque. Gente di spessore, carisma, profili che anche con il mugugno dello stadio o qualche fischio si caricavano. Ecco, questi sono giocatori giusti per Catania, cerchiamo elementi con queste caratteristiche. Conosco bene il ‘Massimino’, con numeri sugli spalti che anche qualche squadra di A non fa. A Livorno mi è capitato d’incontrare spesso avversari che praticassero esclusivamente il contropiede, sopperendo alla mancanza di qualità rimanendo corti, stretti, limitando le fonti di gioco amaranto e puntando sull’organizzazione. Pensi che quando giochi davanti a 20mila spettatori questi ti carichino automaticamente, invece a qualche giocatore possono produrre effetto contrario”. 

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LO MONACO: “Vogliamo? No, dobbiamo vincere il campionato! Sottil come un figlio, allestiremo un grande Catania. Lucarelli ha fatto bene ma…”

Conferenza stampa di presentazione di Andrea Sottil alla guida tecnica del Catania. Riportiamo le parole dell’Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco a Torre del Grifo evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Sottil è stato parte integrante di questa struttura riuscendo a fare tante belle cose con noi. E’ calcisticamente un figlio di questa terra, anche se è nato al nord. Non necessita di presentazioni. Lo accogliamo con grandi speranze e piacere. E’ un’annata particolare. Come non ci siamo nascosti lo scorso anno, non ci nascondiamo nemmeno adesso. Avevo detto che si presentavano diversi problemi non di natura tecnica, combattendo anche il campionato dei conti, ma VOLEVAMO vincere. Quest’anno invece DOBBIAMO vincere. Abbiamo tutto per poterlo fare, scegliendo uno dei nostri. Ho sempre ritenuto che Sottil avesse tutto per fare il tecnico. Il fatto che dopo qualche giretto torni a casa sua, mi fa molto piacere e chiaramente la scelta di puntare su Andrea è legittimata dalla durata contrattuale di tre anni. Contratto triennale perchè speriamo e pensiamo di poter andare avanti con lui nel tempo. So perfettamente che sarà un’annata dura ma noi avremo i mezzi per poterci confrontare con tutti. Ci stiamo già muovendo sul mercato per definire l’organico 2018-2019, non escludo che nel giro di pochi giorni si possano avere diverse trattative imbastite. Aspettiamo di concretizzare il lavoro fatto per tempo ed in anticipo. 3-4 cosette nei prossimi giorni possono diventare certezze”.

“Fra giocatori che hanno avuto la disavventura di non rendere al massimo, e quindi è giusto che vadano a confrontarsi altrove, altri che magari si rischia di cedere perchè si sono imposti ed il mercato ti mette nella condizione di poterli vendere, prestiti e contratti in scadenza avremo il nostro bel da fare anche in uscita. Quando c’è da vendere lo dobbiamo fare. Non lo feci con Maxi Lopez perdendo tanti milioni di euro. Poi deve essere brava la società a rimpiazzare al meglio i partenti. Noi siamo operativi già dall’indomani di Catania-Siena”. 

“L’anno scorso secondo gli addetti ai lavori il Catania aveva la rosa migliore della Serie C con 24 titolari. Ha collezionato 70 punti vantando il migliore attacco, una delle migliori difese, il capocannoniere del girone C. Il campionato lo ha perso perchè è stato incapace di gestire gli episodi. Purtroppo sono sempre più numerosi gli episodi che indirizzano una partita. Noi abbiamo fatto un buon lavoro nella passata stagione. Curiale veniva da annate particolari, il Catania lo ha gestito nel migliore dei modi. Abbiamo lanciato giovani interessanti come Barisic e Bogdan. Mi auguro che quest’anno la gestione degli episodi possa essere da squadra vincente, non titubante. I riconfermati hanno fatto un buon lavoro. Pisseri si è messo molto più in evidenza in una squadra con maggiori difficoltà, ha avuto anche qualche ombra ma è pur sempre uno dei migliori portieri della categoria, Biagianti ha giocato come un ragazzino, Lodi nelle chiacchiere ha fatto 7 gol, Curiale è stato il capocannoniere, Di Grazia rappresenta un talento nostrano, come talentuoso è Manneh”. 

“Il ‘grazie’ del Giappone che ha ripulito lo spogliatoio ai Mondiali? Gesto da libro cuore, quello di pulire lo spogliatoio come i tifosi che hanno pulito lo stadio. I giapponesi hanno una disponibilità al sacrificio pazzesca. Morimoto faceva tutto quello che gli chiedevi di fare, aveva una soglia del dolore altissima. Pur rompendosi i legamenti, ricordo che continuava a lavorare. Il popolo giappponese è civile, ordinato, che per tanti versi va preso ad esempio. Casi Foggia e Frosinone? Il problema nasce quando viene equivocata la legge. Penso anche al Chievo Verona. Una volta c’era la retrocessione automatica per falso in bilancio. Poi evidentemente sono nati tanti accorgimenti che permettono agli avvocati che un falso in bilancio evidente si trasformi in 15 punti da scontare nel prossimo campionato. E’ sempre un torneo falsato quando tutti non partono allo stesso livello. Hanno trovato il pannuccio caldo che io non condivido. Vedi il Chievo. Quando c’è un accertamento così evidente di cosa stiamo parlando? Poi ci inventiamo tanti organi di controllo e controllini. La Covisoc cosa faceva, oltre a stare col bilancino in C? Il caso del Foggia forse è una vicenda un pò diversa, ma sempre di falso in bilancio si tratta perchè non sono state dichiarate delle somme pagate in altro modo. Per me chi sbaglia è giusto che paghi”.

“Il caso Catania? Il Catania è stato retrocesso per un illecito, illecito di cosa? Ancora oggi deve essere definito. Il Catania è stato condannato per un omicidio senza cadavere. Questo illecito quale sarebbe stato? Allora perchè non hanno pagato anche le altre squadre? Ti porti degli strascichi dietro pazzeschi pure, c’è il dagli all’untore. A quel tempo il Presidente della Serie B fece il massimo giustizialista. Il Catania ha pagato per qualcosa di non definito. Il tentativo d’illecito non c’è stato. Semmai l’imperizia del Presidente che ha dato i soldi a tizio, il quale li ha presi senza consumare alcun illecito. Il Cesena da 5 anni ha i libri in tribunale, come fa ad essere iscritto ogni anno? Si chiude un occhio, ma l’occhio in queste cose non va chiuso”. 

“Lucarelli? Ha fatto bene. Si è ben comportato, io non ho assolutamente nessuna recriminazione da fare sotto questo aspetto. Mi piace che si possa affermare altrove, l’augurio mio è che lo faccia. E’ chiaro che l’allenatore incide sulla gestione degli episodi, ma purtroppo non è un dogma assoluto questo. La gestione degli episodi non è bagaglio primario del tecnico. E’ estemporanea, ma conta molto la testa dell’allenatore. Poi ognuno ha un determinato modo di concepire il calcio. Il tecnico incide pesantemente durante la settimana ma la domenica deve avere la capacità di capire certi episodi. Faccio un esempio. Catania-Siena, rossoazzurri ad un certo punto in superiorità numerica. Bianconeri con il 4-4-1 e l’unico attaccante Marotta che non penso avesse più tante energie per gli sforzi prodotti. Aya, difensore centrale nostro, alza la mano perchè non ce la fa più. Con 40 minuti ancora da giocare l’allenatore lo sostituisce con un altro difensore. Ecco, questo è un episodio. Contro una squadra che spera di arrivare ai rigori, dai un certo tipo di messaggio inconscio alla squadra. Non è una critica nei confronti di Lucarelli, ma un esempio di come la gestione di un episodio possa influire anche a livello inconscio”.

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