ALVISI: “Class action contro chi bara. Lega, tifosi vanno tutelati”

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Chiara Alvisi commenta il caso Catania

Chiara Alvisi, professoressa di Diritto privato all’Università di Bologna ed esperta in Diritto sportivo, parla del caso Catania e dell’importanza di tutelare i tifosi. Queste le sue parole più significative attraverso le pagine di TuttoSport:

“Quello ipotizzato nel caso dei vertici del Catania è un caso di frode sportiva. Si tratta di un illecito particolarmente grave perché lo sport è “agonismo programmatico” e la violazione delle regole del gioco impedisce la valida comparazione dei risultati delle competizioni. In questo senso i principi di lealtà, correttezza e probità sono costitutivi dell’ordinamento dello sport. Chi li viola attenta alla sopravvivenza stessa del fenomeno sportivo e non dovrebbe più trovare cittadinanza in questo ordinamento. Il problema sarebbe così risolto alla radice”.

“Come tutelare i tifosi? La Lega dovrebbe porsi questo problema visto che “i consumatori di spettacoli sportivi” sono i principali azionisti del calcio. Da parte loro, i consumatori possono tutelarsi autonomamente denunciando all’autorità anti-trust la pratica commerciale sleale, prevista dall’articolo 21 comma 2 lettera B del Codice del consumo (“il mancato rispetto da parte del professionista degli impegni contemplati nei codici di condotta che il medesimo si è impegnato a rispettare”). La denuncia non costa niente”.

“Inoltre, i consumatori danneggiati dalle pratiche commerciali sleali di club non rispettosi delle regole del gioco possono intentare una class action. Il club è un’impresa che si presenta sul mercato vendendo spettacolo e sbandierando l’osservanza di codici etici. Se essi non vengono rispettati, il prodotto non é conforme alle qualità promesse e il consumatore può agire per il risarcimento dei danni contro il club che ne ha la responsabilità diretta. La federazione ha ora una grande responsabilità: quella di definire la fondatezza o meno di queste ipotesi accusatorie entro il 22 agosto. Il campionato non può essere inquinato da questi scandali”.