ANTONIO CARACCIOLO (Brescia): “Numero 3. E allora? Non potete calpestare il mio onore!”

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Caso Catania? Il difensore del Brescia si difende a spada tratta

Antonio Caracciolo, difensore del Brescia, non ci sta a leggere il proprio nome accostato al caso Catania. Attraverso un’intervista rilasciata ai microfoni di bresciaoggi.it, Caracciolo non fa nulla per nascondere il proprio disappunto difendendo l’onore personale e della famiglia:

“Numero 3, sì. E per il fatto che indossavo quella maglia mi trovo chiamato in causa in una vicenda in cui non c’entro davvero nulla. Sono pronto a tutto per dimostrare la mia totale estraneità. Mi sono svegliato, ho letto quello che si diceva su di me e sono rimasto di sasso. Non conosco quelle persone. Non sono mai stato contattato. E vedo infangata la mia persona, anche se non sono indagato”.

“Senza aver ricevuto mail né avvisi di alcun tipo. Non ero mai stato tirato in ballo, l’ho scoperto dai giornali. Non so il motivo. Non mi è stato presentato nessuno. Mai conosciuto nessuno, nemmeno del Catania. L’incazzatura è grande. Ma nemmeno so di cosa si sta parlando. E adesso devo togliermi io il fango di dosso. Se la procura manda qualcuno, benissimo. Sennò vado io in procura. Va bene tutto”.

“Mi basta prendere le distanze da questa cosa. Sono pronto a consegnare il telefono cellulare mio e dei genitori. Controllino pure la mia mail, Facebook tutto. I conti correnti, il mio e quello dei miei parenti. Non ho paura di niente. Diversi amici mi hanno chiamato. Chi mi conosce ride, perché tutto questo è incredibile. Stiamo parlando del nulla”.

“Non possono fare questo, calpestare la mia dignità in un modo del genere. Sulla persona non transigo. Ne va dell’onore mio e della mia famiglia. Il Brescia mi ha confermato, sì. E per me è una grandissima cosa. Sono tranquillo e sereno perché sono pulitissimo. Voglio soltanto giustizia. I controlli li devono fare prima di infangare il mio nome”.