BONANNO: “Qui per amore di Catania. Azzeriamo il passato, ottimismo per il futuro. Problemi iniziati nel 2013…”

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Giuseppe Bonanno

Giuseppe Bonanno in conferenza stampa

Giuseppe Bonanno, Direttore Generale del Catania, ha parlato a 360 gradi della società rossoazzurra, delle strategie adottate in sede di calciomercato, del futuro del club e tanto altro. Riportiamo di seguito le dichiarazioni del dirigente etneo in conferenza stampa a Torre del Grifo Village:

“Nel calcio bisogna fare molta strada per tirare le somme. Ancora è presto, comunque la vittoria di Matera dimostra che il lavoro fatto ci ha dato i primi risultati. Siamo contenti ma non illudiamoci. Questo gruppo di lavoro era in netta difficoltà ma è stato bravo a dare la sensazione di essere una società forte ai giocatori venuti a Catania. Il passaggio è perfettamente riuscito perchè chiunque abbiamo chiamato per vestire la maglia rossoazzurra ha manifestato entusiasmo”.

“In ogni singolo calciatore abbiamo fortemente voluto la predisposizione ad indossare la maglia del Catania. Da questa predisposizione si è preteso un senso di appartenenza che andasse oltre il professionista. Gli obiettivi raggiunti in sede di mercato sono stati quasi tutti prime scelte. Pian pianino si sono incastrati quei tasselli che ci hanno portato ad allestire un organico importante per la terza serie. Soltanto tre giocatori non si sono trasferiti in Sicilia ma avrebbero dato la loro disponibilità. Guazzo, Evacuo e Stanco facevano parte della lista d’interesse. Abbiamo aspettato ma poi pensavamo che per avere un assetto diverso da quello attuale ci servisse tatticamente una torre lì davanti ed abbiamo scelto Plasmati. Somigliava a Sforzini per caratteristiche, ma abbiamo optato per Plasmati. “

“Con la Salernitana avevamo già da tempo discorsi molto avviati. Bisognava solo scegliere. I granata si sono messi a disposizione, come noi per loro. Successivamente, alla chiusura delle liste di Serie B, avevamo dato un’occhiata all’esperienza di alcuni giocatori. Così è arrivata anche gente esperta e che conoscesse bene la terza serie. Abbiamo attinto dalle neopromosse in B poichè sapevamo che ci avrebbero dato calciatori con esperienza in tal senso”.

“17-18 milioni di euro d’ingaggio sono stati abbattuti, ma abbiamo ancora situazioni delicate da risolvere come Monzon, Leto e Rolin. Abbattendo il monte ingaggi ed avendolo inferiore a squadre come Foggia e Benevento siamo ottimisti per il futuro, fermo restando che qualche debito c’è. Per intanto pensiamo di avere fatto il grossissimo che c’era da fare. Sono state rispettate scadenze importantissime. Non mi riferisco a stipendi non pagati ma ad altro. Penso che nel giro di 18 mesi la società si rimetterà completamente a posto. Vedremo cosa succederà da qui in avanti. L’80% dei problemi economici sono stati risolti”

“Parlando con la proprietà, l’intenzione è sempre quella di vendere la società. Adesso che il mercato è chiuso, forse questa settimana, il Calcio Catania può fare le prime valutazioni del club in termini economici. Erano troppe le incognite per valutare precedentemente, in primis l’incertezza legata alla categoria da cui ripartire. Ci sono dei gruppi interessati, qualcuno si è presentato. Poi servono delle credenziali ma penso che non siano complete. Quando uno vuole una cosa fortemente non ci tenta timidamente. Vorremmo delle risposte per impostare un programma futuro a lungo termine”.

“Quando Pulvirenti ha preso il Catania, si è presentato dai Gaucci e lo ha rilevato a scatola chiusa. Lo Monaco definì Pulvirenti un pazzo, avendo tanti debiti la società allora. In questo momento non vorrei che succedesse il contrario. La situazione è da definire al più presto. Partiamo da tre mesi che hanno fatto sì che il Catania, patrimonio di tutti, guardasse al futuro in maniera moderatamente tranquilla. Stiamo buttando giù un progetto che inizia da quel che è stato. Poi si tornerà a mettere le mani sul settore giovanile. Andiamo avanti per il bene del Catania e nel modo migliore”.

“Si può sognare qualcosa di più della salvezza se azzerassimo in tempi brevissimi i punti di penalizzazione? Io penso che il passaggio obbligato, prima del risultato sportivo, sia azzerare il passato. Parlo economicamente ed in termini di credibilità strutturandosi il Catania in una categoria che la squadra non conosceva da anni. Magari il prossimo anno, conoscendo tutte le dinamiche, tenteremo di fare qualcosa di più. I buoni giocatori ci sono, ne siamo convinti. Questi devo diventare gruppo, squadra. Noi in poco tempo, intanto, abbiamo visto un gruppo. Valutando in maniera ottimistica siamo contenti, ma il calcio insegna che non si possono fare troppi voli pindarici. Più avanti vedremo”.

“Frattura insanabile con i tifosi? Nella storia del calcio ci sono moltissimi cicli. Tante squadre hanno vissuto un momento simile al nostro. Il campo, il tempo, i risultati faranno il loro corso. Poi ritengo che la città di Catania abbia amore per la maglia rossoazzurra, come ha dimostrato a Matera vedendo gente in Curva ed in Tribuna, gente esaltarsi dopo il gol. Questo amore per la maglia può ridurre le distanze tra tifosi e società”. 

“I motivi del mio addio e ritorno? Per il progetto venivo considerato come un fastidio negli ultimi due anni. Per me il calcio è molto più semplice di quello che si vuole dimostrare. Conveniva al sottoscritto farsi da parte, lo stesso a chi gestiva precedentemente. Io ho mostrato tutte le mie perplessità. Essere stato richiamato significa tutto e niente. Con questo club abbiamo contribuito a dieci anni magnifici. Quando ho ricevuto la chiamata per il ritorno in sella mi sembrava il minimo dare una mano per amore di questa città. Il rapporto professionale è una cosa, un altro quello umano”.

Partite del Catania trasmette su Sky? La possibilità che questo si concretizzi esiste, ma non dipende da noi. Tutti i diritti delle società vanno trattati dalla Lega Pro.  Parisi capitano? E’ l’unico “superstite” del vecchio gruppo. Questo rende l’idea del fatto che sia cambiato un pò tutto rispetto alla scorsa stagione. Allenamenti al Massimino? Presumibilmente di giovedì. Vediamo di trovare il giorno ideale per fare disputare gli allenamenti a porte aperte a Torre del Grifo venendo incontro alle esigenze della gente. Al rientro a Catania della squadra faremo questi passi sicuramente”.

“De Rossi e Ramos fuori lista? Sono rimasti due ragazzi di prospettiva che non bocciamo per questo. Dobbiamo trovare il modo giusto per non bruciarli. Questo è successo perchè noi a quattro giorni dalla partita avevamo una carenza ben definita nei centrali di difesa. Nonostante Bastrini rappresenti una certezza, era indietro con la preparazione. Lo  stesso discorso vale per Bergamelli. In fretta e furia abbiamo preso Pelagatti, non era molto semplice strapparlo all’Ascoli. Il ruolo di terzino destro lo può anche ricoprire Pelagatti, come Bastrini quello mancino”.

“Le vicende Windjet possono influire sul Catania? Non penso perchè finora siamo andati avanti nella drammaticità dei fatti. La proprietà ha risolto tutti i problemi con la società etnea fino a questo momento. Com’è stato utilizzato il paracadute dopo la retrocessione dalla A alla B? Per quello che avevamo in mente di fare, il paracadute non ha coperto tutto. Si pensava di tornare prontamente nella massima serie ma, per una serie di errori tecnici, ci siamo ritrovati in questa situazione”. 

“Dove nasce la rottura del giocattolo? Due stagioni addietro Maran, reduce dal record di punti in Serie A, venne messo subito in discussione per rimodulare una squadra con calciatori nuovi, con caratteristiche diverse rispetto ai precedenti. Lì siamo andati un pò in confusione. Quello è stato un passo fondamentale. De Canio doveva servire ad isolarsi con la squadra e fare di testa sua, non c’è riuscito molto bene. Ventrone? E’ ancora a libro paga ma abbiamo trovato una soluzione. Io ho un contratto di tre anni con il Catania, l’ho rifatto dopo avere rescisso il precedente”.