CATANIA: tanti saluti con molti rimpianti, una storia da riscrivere

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Catania esultanza

Molti giocatori hanno lasciato Catania con non pochi rimpianti

Quanto è difficile lasciare Catania? Lo è per molti cittadini che, magari, per motivi di lavoro o altro sono costretti a farlo. Lo è anche per tanti di quei calciatori che, seppure per pochi mesi, si trasferiscono ai piedi dell’Etna e, successivamente, preparano le valigie muovendosi verso altri lidi.

Retrocedere in terza serie ha significato per la dirigenza stravolgere tutto, specialmente in termini di organico. La squadra è stata profondamente rivoluzionata. Salvo rarissime eccezioni, nessun componente della rosa della passata stagione è rimasto sotto il vulcano. Nella maggioranza dei casi la cessione di quasi tutti gli elementi si è resa necessaria al fine di abbattere drasticamente i costi di gestione.

Va anche aggiunta la volontà dei diretti interessati di non ripartire dalla terza serie, avendo originariamente sposato il progetto Catania per mirare a ben altri palcoscenici. Possiamo, tuttavia, sottolineare che parecchi giocatori trasferitisi altrove lo hanno fatto con non pochi rimpianti. Lasciando la Sicilia con il rammarico di non avere contribuito a portare in alto la squadra dell’Elefante, abbandonando una città che offriva loro il sole, il mare, la montagna, un Centro Sportivo di primo livello ed una tifoseria super.

Insomma, non gli mancava proprio nulla. Per il futuro, con programmi societari meglio definiti e strategie ben delineate per il riposizionamento del Catania nel calcio che veramente conta e merita la piazza, si sarebbe potuto costruire qualcosa d’importante. Almeno in parte con giocatori militanti in rossoazzurro nello scorso campionato.

Invece adesso si riparte da zero. Chi è andato via si porta con sé rimpianti e, ora, spera di rilanciare le proprie ambizioni personali. L’emblema di tutto questo è Alessandro Rosina. Lui per primo non si sarebbe mosso da Catania trovandosi magnificamente bene. Ha sperato fino all’ultimo nella permanenza della squadra in B, ma così non è stato. Spetta ai nuovi, pertanto, il compito di riscrivere la storia di questo club e ripristinare il sorriso ad una tifoseria depressa ma eternamente innamorata dei colori rossoazzurri.