CATANIA: la “magia” è rimasta a Messina, ma svegliarti dal torpore è ancora possibile

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Simbolo di Catania

(di Livio Giannotta)

Cattiveria, spirito di lotta, determinazione, tenacia. Quattro caratteristiche che rappresentano le basi per disputare una stagione di successo in Lega Pro, a prescindere dall’obiettivo da perseguire. Sono elementi raramente riscontrabili in questo Catania, soprattutto ora che attraversa la fase più delicata dell’intera annata. Il momento è di forte crisi. Nemmeno le cose semplici riescono. La componente sfortuna, poi, fa il resto. La fotografia è quella di una situazione nebulosa che non può fare dormire sonni tranquilli.

Il Catania formato “guerriero” è rimasto fermo a Messina. Lì, magari, la vittoria è stata accompagnata da una dose di fortuna ma era ben visibile la voglia della squadra di lottare su ogni pallone. Soprattutto nei contesti di difficoltà. L’Elefante ha giocato con tenacia e, al triplice fischio, ha ricevuto il premio della conquista dei tre punti. Solo un’illusione, però. I successivi impegni di campionato non hanno dato ragione agli etnei.

La “magia” è bloccata allo stadio “Franco Scoglio” e ne sta beneficiando proprio la squadra biancoscudata, la quale ha saputo riscattarsi in casa piegando la resistenza di Monopoli (1-0) e Taranto (3-1). Passando dalle parti dello Stretto lungo il percorso che porta dritto alla Calabria, il Catania potrebbe magari riacquistare l’effetto benefico del derby facendolo suo in vista del match di Catanzaro. E svegliandosi dal torpore pachidermico.

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