La divulgazione della notizia della convocazione di Michele Paolucci in Procura Federale non è stata gradita dal diretto interessato. L’ex attaccante del Catania, attualmente in forza all’Ancona, riporta con una nota ufficiale quanto segue:
“Non sono stato il primo e ritengo non sarò l’ultimo ad essere ascoltato dalla Procura. L’incontro avvenuto in maniera molto cordiale e molto collaborativa, si è reso necessario in quanto la Procura Federale stessa ha ritenuto che io, così come altri miei compagni, potremmo avere informazioni utili in merito a un’indagine relativa a questa stagione sportiva. Non c’è niente di strano in quanto ogni mese decine di giocatori vengono ascoltati. Al contrario, la società U.S. Ancona 1905 e chi la rappresenta divulgando tali informazioni sui propri tesserati ha tenuto una condotta quantomeno inopportuna rispetto al codice di giustizia sportiva che impone il segreto su tutto ciò che riguarda un’indagine federale. E questo accade in una settimana così importante per le sorti sportive del Club. Questo a mio giudizio fa comprendere che a chi ha divulgato la notizia non interessano le regole del sistema; piuttosto vuol far passare in secondo piano la penalità di 1 punto appena subita. Come mio dovere spero di avere offerto un contributo alle indagini in corso e ne sono fiero. Domenica ci giochiamo tutto e non è certo la settimana migliore per affrontare certe tematiche, ma la mia professionalità e la mia dignità di uomo prima e di calciatore poi, hanno impedito di sorvolare sulle notizie divulgate in modo ambiguo e non consono”.
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