Da settimane riportiamo le considerazioni di figure istituzionali, giornalisti e addetti ai lavori sulla vicenda legata ai ripescaggi in Serie B. Ad oggi siamo in alto mare con rinvii continui e ripetute delle date delle udienze e, soprattutto, delle decisioni effettive. Sembra quasi che nessuno voglia assumersi la responsabilità di decidere in via definitiva. C’è in gioco la certezza del diritto ed il rispetto delle regole. Niente, al momento, va verso questa direzione. I club continuano a battagliare legalmente per fare valere le proprie sacrosante ragioni. Giusto andare fino in fondo, ma siamo arrivati al punto di non ritorno. Il tempo scorre inesorabile, i campionati sono già partiti mentre cinque squadre non sono ancora scese in campo, attendendo di conoscere il proprio destino.
Quando finirà questa farsa? Con il trascorrere dei giorni è sempre più radicata l’impressione che solo un intervento del Governo, in primis il Sottosegretario Giancarlo Giorgetti tanto invocato, possa risolvere la questione. Come? Magari ripescando tutte le squadre aventi diritto, evitando ulteriori eventuali ricorsi, quindi attraverso la composizione di una B a 24 squadre come accadde nel 2003 in occasione del ‘Caso Catania’. Poi sarebbe altrettanto importante sedersi attorno ad un tavolo lavorando per l’attuazione di riforme imprescindibili sui formati dei campionati e la giustizia sportiva. Intanto la telenovela continua, anche la stampa internazionale ne parla e si burla del nostro Paese. Il buon senso suggerirebbe di dire basta a tutto questo, perchè qui la situazione si complica ed il calcio italiano rischia di fare la fine del Titanic.
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