sabato, 21 Giugno 2025
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CATANIA: processo d’involuzione in corso, quali le cause? Bisogna ritrovare la bussola

Catania incappato nella prima sconfitta stagionale casalinga. L’obiettivo era quello di dare continuità al ritrovato successo con il Siracusa, invece i rossoazzurri hanno ceduto la posta in palio al Catanzaro, diretto rivale. Ko inopinabile contro una squadra che sapevamo essere forte alla vigilia e lo ha dimostrato sul campo, imponendosi in scioltezza e con autorità. Ancora una volta si presenta poco convincente l’espressione di gioco del Catania. Il calcio champagne, tradizionalmente, non è garanzia di successo in Serie C e, quindi, questo non è un limite in senso assoluto per l’Elefante. Suona, tuttavia, un campanello d’allarme. Questa squadra fa registrare piccoli e graduali passi indietro sul piano dell’approccio alla partita, dell’aggressività e della corsa. Aumenta, poi, la quantità di errori commessi nell’arco dei 90′.

Lacune nell’ultimo passaggio, poco movimento senza palla, si perdono troppi palloni in uscita, spesso i cross sono di facile lettura per gli avversari – ad eccezione dei calci piazzati di Lodi – ed il pallone viaggia a ritmi poco elevati. La prova offerta contro il Catanzaro ha messo a nudo questi problemi, unitamente al fatto che comincia a diventare quasi sistematico regalare un tempo agli avversari. La squadra sembra, inoltre, essere entrata in una fase di confusione tattica. Processo d’involuzione in corso, forse dovuto alla tante partite da giocare in pochi giorni che privano il Catania di una “normale” settimana di lavoro con carichi prevalentemente leggeri e pochi allenamenti “veri” a Torre del Grifo. Componente, questa, che concorre a falsare il campionato – lo sappiamo – ma che non può e non deve costituire un alibi. Bisogna rimboccarsi le maniche, consapevoli che il tempo scorre e con esso avanzano gli impegni previsti da calendario.

Contro il Catanzaro Sottil ha proposto inizialmente una linea difensiva a tre con l’inserimento a sorpresa di Manneh seconda punta. Le condizioni fisiche non ottimali di alcuni giocatori suggeriscono al tecnico di Venaria Reale di rivedere qualcosa nell’assetto tattico. L’intento è quello di rendere il Catania camaleontico, non dando punti di riferimento all’avversario di turno. Idea intelligente questa, ma solo se supportata da una spiccata capacità d’interpretazione nelle due fasi. Al momento i rossoazzurri faticano a trovare la quadratura. Per lunghi tratti il Catanzaro ha persino dominato nel primo tempo, facendo vedere i sorci verdi ad una difesa continuamente sotto pressione che comincia a subire gioco e reti con una certa regolarità. Contro i giallorossi calabresi succede, poi, che l’attacco resti all’asciutto e Furlan effettui i primi interventi dell’incontro solamente a metà ripresa. Diminuisce l’indice di pericolosità etneo in avanti, si presentano problemi di filtro a centrocampo e sulle corsie esterne, che dovrebbero essere il pezzo forte del Catania, la squadra fatica ad imporsi e vincere i duelli nell’uno contro uno. Tutte situazioni di cui non si può non tenere conto. C’è da lavorare sodo, finalmente il Catania avrà una settimana intera per preparare la successiva “battaglia” di Castellammare di Stabia. Basterà per riordinare le idee e ritrovare la bussola?

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