Vittoria doveva essere, vittoria è stata. Il Catania archivia la pratica Reggina, match winner Alessandro Marotta. Un gol giunto quando la partita volgeva al termine. Applausi misti a fischi sugli spalti del “Massimino”. Il pubblico, presente in poco più di 9mila unità, ha ovviamente gradito la conquista di tre punti fondamentali ma non tutto lo stadio ha apprezzato la prestazione offerta. Le Curve sono state protagoniste per l’intera durata del match, tifando senza sosta ed inviando un messaggio chiaro attraverso un coro su tutti: “Noi vogliamo gente che lotta”, ripetuto a più riprese ricordando ai giocatori che sudare la maglia non è un optional e l’impegno deve essere garantito, sempre.
Ancora più eloquente lo striscione della Nord “Non c’è più tempo nè scuse, pretendiamo la ‘B’ sia chiaro per tutti”. Qui si è andato oltre, indicando con estrema chiarezza l’obiettivo unico da raggiungere, quella Serie B ingiustamente negata in estate e da conquistare adesso sul campo. B che passa da numerose tappe, inclusa Catania-Reggina. Una partita che i rossoazzurri non stavano convogliando nei giusti binari. Sembrava profilarsi uno scenario a tinte fosche con più di qualche mugugno. Ma al minuto 88, l’1-0 diventa realtà ed è un gol liberatorio per il Catania e la sua tifoseria che temeva una serata amara. Amarezza che ha accompagnato, invece, i pochi tifosi calabresi nel Settore Ospiti che sognavano un risultato favorevole e se lo sono visti sfumare sul più bello.
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