PLASMATI (Matera): “Non segnavo dai tempi di Catania. Mi sento un catanese d’adozione. Quella volta che abbassai i pantaloncini…”

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Gianvito Plasmati

Nei giorni scorsi ha ritrovato la via del gol Gianvito Plasmati, proprio all’esordio. L’ex attaccante del Catania ha risposto a chi lo riteneva un giocatore finito regalando la vittoria al Matera, squadra della sua città, contro la Viterbese. In un’intervista rilasciata a gianlucadimarzio.com, Plasmati ci tiene anche a ricordare l’esperienza vissuta in casacca rossoazzurra:

“È un ritorno a vecchie sensazioni legato, ovviamente, alla gioia del gol che mancava dall’aprile del 2016 quando vestivo la maglia del Catania. Bella soddisfazione personale, valsa ancora di più perché ha regalato la vittoria al Matera. La storia insegna che il gol fine a se stesso conta ben poco. La mia esperienza ai piedi dell’Etna? A Catania ho ricordi solo belli, esclusa la parentesi del 2010/2011 relativa ad una diatriba su una firma sul contratto culminata poi in tribunale. È stata una storia fantastica quella tra me ed il Catania, ho un rapporto straordinario con la gente. Matera è la mia città per cui le emozioni che provo qui non sono paragonabili, ma mi sento un catanese d’adozione e Catania è diventata la mia seconda casa, quella calcistica a cui sono grato perché mi ha cresciuto”.

“Il Catania-Torino che fece discutere molto? Per ostacolare la visuale del portiere, concentrato su una punizione che Mascara stava per battere, decisi proprio in quei momenti frenetici, vista la mia pazzia, di abbassarmi i pantaloncini e la palla finii in rete. Ai tempi un comportamento di questo non era ancora ritenuto irregolare, successivamente venne fatta una regola ad hoc, prima non ci si poteva solamente alzare la maglia e non esisteva nessuna regola che regolamentasse gli altri indumenti, dopo quell’episodio, invece, è stato proprio inserito un divieto”.

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