BARAYE: “A volte sembra che mi chiamino Mbare. Sono molto legato alla famiglia, sogno di diventare papà”

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Joel Baraye

Seconda puntata della seconda edizione del format televisivo ufficiale Piacere Calcio Catania. Dopo le parole di Guido Pulidori e Tommaso Silvestri, riportiamo i tratti salienti dell’intervista rilasciata dal laterale sinistro Joel Baraye. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

Spesso durante gli allenamenti sembra che mi chiamino ‘Mbare’, me lo dice spesso Saro (Bucolo, ndr) in quanto catanese. Catania mi piace, mi piace tanto il calore della gente. Si mangia anche benissimo. Ho un legame forte con i miei fratelli e la mia famiglia. Ricordo quando andai a Monaco, una chiamata giunta all’improvviso e che non mi aspettavo. Partì all’età di 15 anni, mia mamma mi spronava ad andare perchè tanti ragazzi in Senegal avrebbero voluto sfruttare l’occasione di giocare a calcio. Accettai di partire ma non fu facile, la famiglia mi manca tanto. Sono molto legato alla mia sorellina, ho anche fatto un tatuaggio dedicato a lei con il nome Marie e le stelle che rappresentano i miei fratelli, che giocano a calcio come me”.

“Da piccolo non dimenticherò mai quando giocavo a pallone con mio fratello sulla strada. Non volevo che la palla si potesse rompere, anche perchè costava tanto. Preferivo, allora, non calciare forte sul muro per evitare problemi. A chi sono più legato tra mamma e papà? Sicuramente la mamma che mi difende sempre, invece mio padre quando faccio casino s’incazza. L’ultima volta che lo feci arrabbiare andai in vacanza ma non lo avvisai del mio rientro. Avrei dovuto avvertirlo, sbagliai però anche in quel caso mia madre prese le mie difese. Cosa c’è tra i miei sogni nel cassetto? Diventare papà di un maschietto e di una femminuccia“. 

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