Non è al sicuro la posizione del tecnico
Doveva essere la partita della svolta, si trasforma nel match che acuisce la crisi di gioco e d’identità di un Catania non più in grado di riconoscersi. Se tra le mura amiche, nonostante il calcio espresso non sia edificante, la squadra vanta un buonissimo ruolino di marcia con una sconfitta e sole vittorie, la musica cambia radicalmente in trasferta. Mister Andrea Sottil aveva invocato un repentino cambio di marcia lontano dal “Massimino”, ma il rendimento esterno del Catania è sempre più deficitario. Addirittura tenendo conto delle ultime dieci partite di campionato giocate fuori casa, i rossazzurri sono la 13/a forza del campionato con 9 punti. Peggio degli etnei solamente Virtus Francavilla (7), Siracusa (5), Paganese e Bisceglie (4).
Al di fuori delle mura del “Massimino”, l’Elefante non riesce ad imporsi da due mesi (lo 0-1 di Rieti) e sempre in trasferta non segna un attaccante dal match di Matera disputato a novembre. Allora entrò nel tabellino dei marcatori Andrea Vassallo, oggi in forza al Renate. Fuori casa il Catania è, inoltre, sesto per numero di punti complessivamente ottenuti (17) e gol realizzati (14). Dati sufficienti per dimostrare le difficoltà palesi incontrate in trasferta da una squadra dichiaratamente ambiziosa ma che, ad oggi, merita il quarto posto alle spalle di Juve Stabia, Trapani e Catanzaro. Ma quel che più preoccupa è lo smarrimento della squadra a Viterbo, quasi come se si fosse palesata una mancanza di empatia tra giocatori e tecnico. Per questa ragione la posizione di Sottil è a rischio. Sono ore di profonda riflessione in seno alla società.
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