CATANIA: tra scommesse, incognite e certezze si troverà il giusto incastro?

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Mascotte Catania

Il 6-3 di Avellino fortifica la squadra, ma adesso servono conferme. Importante sarà gestire l’euforia del momento, trovare subito un filotto positivo non ricadendo negli errori del passato. Il gruppo sembra già seguire fedelmente le direttive del mister e possedere solide basi per l’acquisizione di una mentalità vincente. Attendendo la chiusura ufficiale del calciomercato tra scommesse, incognite e certezze. Con l’auspicio di trovare il giusto incastro.

SCOMMESSE – Il Catania punta sull’espressione di un gioco effervescente ed efficace per dare l’assalto alla Serie B, ma anche sulla voglia di riscatto di un allenatore che lavora instancabilmente per risollevare le ambizioni della piazza e di tornare alla ribalta dopo due anni d’inattività. Il club ha deciso di riappropriarsi di un modo di fare calcio propositivo attraverso il 4-3-3 di base che tante soddisfazioni ha dato fin dai tempi di Pasquale Marino. Per rimpiazzare il forte centrale di difesa Aya, il Catania ha concentrato le proprie attenzioni sui classe 1996 Saporetti (reduce dall’annata vissuta al Renate) e l’olandese Mbende (alla prima esperienza in Italia).

A destra, come vice Calapai, il Catania pare intenzionato a confermare il giovane Biondi. Inoltre ha rinnovato la fiducia ai “senatori” e l’organico non è stato profondamente rivoluzionato, aumentando l’età media con l’innesto di un elemento come Emanuele Catania, che a 38 anni ha realizzato il sogno di vestire rossazzurro. Altre scommesse, il centrocampista ghanese Welbeck (pochissime apparizioni in Italia con la maglia del Brescia in passato) e l’attaccante Di Molfetta (poco “gollifero” negli ultimi anni ed alla sua seconda esperienza al sud dopo non avere entusiasmato a Benevento).

INCOGNITE – Llama è reduce da una stagione prevalentemente caratterizzata da infortuni. Poche apparizioni per lui nello scorso campionato, ma mister Camplone gli ha ritagliato uno spazio importante ricoprendo il ruolo di mezzala. Saprà confermare nelle prossime partite le positive risposte fornite ad Avellino? Il Catania, inoltre, ha fatto rientrare alle pendici dell’Etna Mazzarani. C’è chi sostiene che spesso le cosiddette minestre riscaldate non siano buone, tuttavia esistono sempre le eccezioni. ‘Mazza’, intanto, si è fatto subito trovare pronto all’esordio.

In avanti la società rossazzurra ha perfezionato la cessione a titolo temporaneo di Manneh e riaccolto Barisic alla scadenza del prestito con il Padova, nonostante sia rimasto fermo per un anno. Adesso è chiaramente fuori condizione, ma vedremo se Camplone riuscirà a rigenerare lo sloveno, autentico pupillo del D.S. Argurio. C’era, inoltre, chi dava in partenza Curiale dopo una stagione da dimenticare. Nonostante le richieste, il club dell’Elefante ha però optato per la permanenza del giocatore che lotterà per il posto da titolare con Di Piazza.

CERTEZZE – Concludiamo con quegli elementi che assicurano ampie garanzie. Lo facciamo partendo da Ciccio Lodi. Il centrocampista napoletano sembrava giù di morale dopo l’ennesimo mancato salto di categoria del Catania. Le critiche della passata stagione lo hanno infastidito e la dirigenza sembrava sul punto di privarsene in questa sessione di calciomercato. Così non è stato. Interrotta la trattativa per Vacca – passato al Venezia – Camplone ha avuto un sereno confronto con Lodi, trovando la piena disponibilità di quest’ultimo a sposare il progetto.

Lodi ha 35 anni e la corsa non è mai stato un suo punto di forza, ma possiede visione di gioco, qualità, geometrie e velocità di pensiero. Il playmaker perfetto per Camplone, che può anche contare sulle doti balistiche del giocatore sui calci piazzati. Se sta bene, poi, Sarno è un’altra grande certezza per la squadra. Averlo al top della condizione sarebbe troppo importante per l’economia del gioco rossazzurro. Pure Dall’Oglio rappresenta un lusso per la categoria e anch’egli, quando sarà al 100%, si rivelerà un tassello irrinunciabile nello scacchiere tattico.

Calapai e Pinto, invece, sono due stantuffi niente male. Infine Di Piazza. Vede la porta come pochi, conosce bene il campionato, ha avuto un impatto eccellente con la nuova stagione dopo avere offerto un contributo più che valido nella passata stagione. I compagni lo stanno mettendo nelle condizioni di battere a rete con frequenza, questo può essere l’anno del definitivo salto di qualità per lui.

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