SILVESTRI: “Questa maglia me la sento addosso. Vogliamo fare qualcosa di grandioso, non è facile fermarci adesso. Non vediamo l’ora che arrivi domenica…”

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Ospite di Unica Sport, il difensore del Catania Tommaso Silvestri ha analizzato il percorso rossazzurro a 360 gradi. Riportiamo di seguito i passaggi più significativi dell’intervento di Silvestri:

“Mercoledì abbiamo ottenuto una vittoria fondamentale per squadra ed ambiente. Volevamo questi tre punti. Eravamo amareggiati per le mancate vittorie nelle ultime gare, seppur avendo riportato risultati comunque positivi. Avevamo bisogno di vincere per la classifica ed il morale. Il passaggio alla difesa a tre? C’era un risultato da difendere con le unghie e con i denti. Siamo riusciti a portare a casa una vittoria fondamentale. Anche se con 3-4 difensori ben venga. Si è sofferto troppo, però a volte è più bella la vittoria quando la raggiungi così. Speriamo che già da domenica ci siano meno sofferenze, gestendo in maniera un pò più tranquilla il risultato. Se mi manca il gol? Abbastanza. Mi sono consolato mercoledì con l’assist, ma da qui alla fine sarebbe bello riuscire a togliermi anche questa grande soddisfazione. Fortunatamente non mi è balenata l’idea di tirare in porta contro il Picerno, anzi ho visto Alessio che era posizionato meglio di me ed è stato bravo a ribadire in rete. Curcio è un giocatore molto duttile, ha grande voglia di mettersi in mostra e di fare qualcosa d’importante per il Catania”.

“Il perchè delle difficoltà riscontrate nella prima parte di stagione? Gran parte della colpa è attribuibile a noi giocatori. Non abbiamo reso come dovevamo. Io sono stato abituato sin da piccolo dai miei genitori a prendermi le mie responsabilità. Poi se il Direttore Lo Monaco ha abbandonato la sua carica non è una situazione dipesa da noi giocatori o dall’ambiente. Adesso qualcosa dentro di noi grazie al mister e ad un insieme di cose è cambiata, scattando quella miccia che prima non c’era. Siamo contenti ed orgogliosi di avere creato questo gruppo. Non tutti forse avevamo ben chiaro il concetto dell’opportunità d’indossare questa maglia. Vuol dire che anche quando vai via, l’avere fatto bene a Catania non è come in altre piazze. Pochissime piazze ti danno quello che ti dà Catania. Sia nel positivo che nel negativo. Una persona cresce umanamente molto di più qui che in altri posti per il senso di responsabilità, l’onore e l’onere di indossare questa casacca. Un grande passo avanti è stato il fatto di pensare gara dopo gara. Sappiamo che battendo Catanzaro e Teramo in casa sarà difficile ritrovarci fuori dai Play Off. Stiamo costruendo mattoncino dopo mattoncino qualcosa d’importante a livello di prestazioni. Molte volte il risultato è frutto della prestazione. Continuando a giocare così non è facile fermare questo Catania o fare punti contro di noi. Vogliamo rientrare nello spogliatoio senza nessun tipo di rimpianto fino alla fine. Vogliamo lottare e dare tutto quello che abbiamo. Che poi arrivi quello che tutti ci auguriamo o no, è fondamentale professionalmente e umanamente poter dare qualcosa in più. Gettare il cuore oltre l’ostacolo”. 

“Ora prima di farci gol gli avversari devono faticare di più. Brucia per noi difensori avere un passivo così pesante di gol subiti finora. Ci stiamo lavorando con il mister ed il suo staff. E’ sotto gli occhi di tutti, però, la crescita dell’intero reparto difensivo collettivo. La Vibonese? Ricordando il 5-0 dell’andata, non vediamo l’ora che arrivi domenica. Io in primis per una vendetta sportiva sul campo. Noi come il Cosenza di qualche anno fa? Se il paragone ci può stare lo dirò a fine Play Off. Io me lo auguro. Il Cosenza arrivò agli spareggi con una condizione psicofisica devastante. Il calcio è particolare e basta un episodio per cambiare tutto. Il mio più grande rimpianto è stato andare molto vicini alla finale nella passata stagione. Se avessimo scavalcato l’ostacolo Trapani, forse sarebbe stata un pò più in discesa la strada, anche perchè avevamo una carica tale che potevamo passare sopra qualsiasi cosa”. 

“Catania? Questa città l’ho goduta abbastanza. Visitando il centro, il lungomare, inoltre è una città piena d’arte. Non esco più di tanto per gli impegni familiari che ho, avendo una bambina piccola. Ma Catania è stupenda come città, in mezz’ora passi dalla montagna al mare. E’ bello stare qui, mi trovo bene. Catania rappresenta per me il massimo ad oggi. Per un giocatore della mia età che ha fatto una discreta carriera in C, può essere un trampolino di lancio, un’occasione da sfruttare fino in fondo perchè una piazza come questa può regalarti delle soddisfazioni incomparabili. Conquistare una promozione o conseguire obiettivi importanti può essere qualcosa di assolutamente speciale. Personalmente credo al massimo in quello che faccio, cercando di non tralasciare niente. Se un giorno dovessi lasciare Catania, mi piacerebbe farlo da vincente. A Catania si vive di calcio, vorremmo fare qualcosa di grandioso e siamo concentrati su questo obiettivo. Andare sotto la Nord a fine gara? Ci mancava. Io sentivo questa mancanza durante l’anno. Ormai è diventato di vitale importanza riuscire a portare la gente allo stadio facendo riappassionare i tifosi. Come lo è stato ai Play off lo scorso anno. Giocare in uno stadio pieno come questo, pochi giocatori hanno la fortuna di provarlo. Speriamo di portare più gente possibile allo stadio perchè per noi i tifosi sono il 12/o uomo in campo e non è un modo di dire. Chiedete a qualche avversario passato da Catania, sa benissimo che la palla con 10-15 mila persone sugli spalti pesa quintali”. 

“Lucarelli? A fine gara cerca di analizzare nella maniera più lucida possibile la partita, non è facile dopo 90 minuti vissuti come li vive lui. Però cerca di darci le parole giuste. A seguito dell’eliminazione dalla Coppa eravamo molto amareggiati e delusi. Magari se avessimo gestito in maniera diversa quei 180 minuti di gioco, col senno del poi… la Coppa Italia era una chance molto importante accadendo ai play off attraverso la corsia preferenziale. Comunque il mister ha cercato di rincuorarci, di fissare un nuovo obiettivo nella gara successiva. E’ un gran motivatore, riesce a tirare fuori quel qualcosa in più anche in una situazione come la nostra non così facile. Poi siamo noi calciatori a determinare il risultato in campo. Non ci fa mancare nulla sul piano sportivo e caratteriale, ci sprona ogni giorno a fare di più. Sono assolutamente contento del lavoro che stiamo facendo. Abbiamo tanti margini di miglioramento. Dispiace avere preso gol mercoledì ma speriamo di rifarci. Anche gli altri attaccanti stanno facendo un lavoro enorme in fase difensiva, loro sono i primi ad alleggerirci il compito. Ovviamente non possiamo fare altro sull’extra campo. Dobbiamo determinare il nostro futuro quando siamo sul rettangolo verde”.

“Di Natale? Abbiamo avuto il piacere d’incontrarlo 2-3 volte, lui ha cercato di stemperare un pò gli animi e la tensione, tranquillizzando un pò tutti per le famose vicissitudini che il Catania sta affrontando al di fuori del campo. Spetta a noi cercare di coinvolgere il più possibile i tifosi, dando loro il maggiore numero di soddisfazioni. Io capitano? La fascia è ben salda al braccio di chi la merita di più. Biagianti è più che un capitano per noi. Io credo di avere la maturità giusta per poterla indossare e di essere un punto di riferimento per molti miei compagni. Mi può solo far piacere anche perchè la maglia me la sento addosso e questa situazione può solo fortificare il carattere di un giocatore ma soprattutto di una persona. Io punto di riferimento per Mbende? Gli ho dato qualche consiglio. Lui mi ha aiutato a perfezionare l’inglese. Scherzi a parte, sono felicissimo che abbia potuto migliorare nettamente le sue prestazioni. E’ un punto di forza per noi vista anche la stazza fisica. Credo abbia ancora ampi margini di miglioramento e speriamo di sfruttarlo fino alla fine”. 

“Beleck? Bravissimo ragazzo, s’impegna tutti i giorni tantissimo. Mi ha colpito l’attaccamento che ha avuto alla maglia da titolare che gli è stata data da subito, anche un pò per la situazione in cui ci siamo ritrovati senza attaccanti e con giocatori schierati fuori ruolo per esigenze. Si è messo subito a disposizione cercando di capire i meccanismi. Vedo il lavoro che fa, qualcosa di fondamentale. Lotta sempre, in ogni minuto. Lotta con ferocia ed è quello che serve alla squadra perchè con il suo atteggiamento viene più facile seguirlo ed essere trascinati. Non l’ha ancora messa dentro ma sta facendo un lavoro molto importante. Può darci una grossa mano. Biondi? E’ migliorato tanto. Un bravo ragazzo e grande professionista, sembra un veterano. Affronta ogni situazione di petto. Con questo atteggiamento lui è il primo a poterne trarre benefici. Martinez? Fuori e dentro lo spogliatoio è sempre positivo. Lui vive da vice portiere e non è così facile reagire come fa lui. In Coppa penso sia stato uno dei migliori in campo. Gli verrà data sicuramente la possibilità di giocare anche in campionato vista la squalifica al prossimo giallo di Furlan. Sono due portieri molto forti per la categoria. Ed è giusto che in un piazza importante come Catania ci sia una rivalità importante nel loro ruolo come negli altri settori della squadra. Alle nostre spalle sappiamo di esser ben coperti. Esposito? E’ uno dei migliori in campo quando viene impiegato. Anche mercoledì ha dato una solidità difensiva notevole. Mi aspettavo entrasse in campo anche per dare la sua esperienza da vendere e così è stato. La senti la sua presenza. In tutti gli effettivi a disposizione del mister ci sono valori importanti”.

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