CALAIO’: “Da Catania a Torino, ho lasciato un’impronta. La mia esultanza e Sannino…”

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Emanuele Calaiò

Giorni fa ha rilasciato un’intervista soffermandosi anche sull’esperienza di Catania. Più in generale, a footballstation.it, l’ex attaccante rossazzurro Emanuele Calaio’ parla invece, della sua carriera. Riportiamo di seguito un estratto delle dichiarazioni di Calaio’:

“Napoli, Parma e Siena sono state esperienze di livello. Mi porterò sempre nel cuore la vittoria della serie B a 18 anni col Torino, ma non solo. Anche l’avventura a Pescara, dove ho realizzato ventuno gol a 23 anni e vinto il campionato. Con il Genoa è stato magnifico segnare nel derby contro la Sampdoria appena arrivato, mentre a Catania sono riuscito a siglare diciotto gol a 30 anni. Mi sono fatto sempre volere bene e ho lasciato un’impronta.

“L’arciere che scocca le frecce come esultanza? Devo essere sincero non mi piace il tiro con l’arco come sport. Ai tempi di Napoli, durante una cena con i miei amici a casa mia, stavamo cercando un’esultanza personale. All’epoca si provava a imitare Totti, Toni e altri campioni. Volevo qualcosa di originale, in modo tale che potessero ricordarsi di me, magari anche per farglielo ripetere a qualche bambino. Un’esultanza di condivisone con i tifosi, per festeggiare insieme. Io, come Cupido, conquistavo i loro cuori dopo un gol. Sannino? Per me è stato preziosissimo come allenatore, dentro e fuori dal campo. Ho lavorato con lui anche a Catania, ti sprona tantissimo”.

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