PAGLIARA: “Catania subito competitivo in caso di acquisto. Possibili paletti di Finaria, dovremo leggere con attenzione il bando”

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Ospite di Sala Stampa, il principale esponente della Sigi e Segretario Generale della Fidal Fabio Pagliara ribadisce l’interesse della cordata ad acquisire il Calcio Catania, in attesa del bando che il Tribunale pubblicherà per l’avviamento della procedura competitiva:

“E’ una gara ad ostacoli, pur capendo il tentativo di monetizzare da parte della proprietà c’è una responsabilità molto grande anche verso tanti posti di lavoro. Siamo molto stanchi, soprattutto i tifosi. Si dovrebbe cominciare a parlare di calcio e di come mettere definitivamente in piedi il programma pluriennale che possa portare i risultati che ci aspettiamo. Non deve essere la tela di Penelope. Il giorno dopo ritrovare la tela risciolta e ricominciare da capo non mi sembra corretto nei confronti della città. Dobbiamo lavorare fino all’ultimo centimetro di una maratona lunga per il Catania 1946, senza pensare al saldo di fine stagione. Il cerino acceso deve rimanere in mano di chi eventualmente sta cercando di bruciare la società, non di chi tenta di salvarlo. Vogliamo essere molto tranquilli e sereni anche di fronte alle responsabilità che avremo subito dopo. Ci va di mezzo una città, 200 famiglie. Finora la gestione di Torre del Grifo ha portato dei debiti, bisogna essere seri e intellettualmente corretti. Noi stiamo inseguendo ma qualcuno dovrà motivare un eventuale no. Abbiamo superato tanti ostacoli, anche con difficoltà ed errori, ma la chiarezza delle nostre azioni credo sia sotto gli occhi di tutti”.

“Attendiamo la pubblicazione del bando che leggeremo con grande attenzione. Apprendo di rumors relativi ad un presunto incremento di 300mila euro rispetto alla nostra offerta come base d’asta o di eventuali paletti indicati da Finaria in caso di promozione in Serie B del Catania, oltre che di un risarcimento per quanto riguarda la vicenda legata ai diritti televisivi. Leggeremo con grande attenzione il bando e vediamo quali termini usciranno, ci sarà un’attenta valutazione. Queste clausole non rappresenterebbero un problema. E’ chiaro che un Catania in Serie B avrebbe un valore diverso. Questo non renderebbe impossibile stare dentro l’offerta del bando che farà il Tribuale su richiesta di Finaria. Qua c’è un investimento da 55 milioni di euro che è l’aspetto più delicato. C’è il mutuo di Torre del Grifo da rispettare. La nostra operazione di salvataggio è fatta per la matricola, il brand e quello che rappresenta in termini economici e di cuore. Molto più conveniente sarebbe ripartire dalla D per chiunque, ma questa operazione riguarda la storia, la città. Si tratta di un’operazione messa in campo su logiche diverse e per acquisire il Calcio Catania 1946. Chiaramente se non si vuole fare fallire la società, più paletti si mettono e più il rischio aumenta. Se il bando rispecchiasse la nostra proposta saremmo pronti subito a rilevare il club. Se la base d’asta contenesse clausole diverse dovremmo avere bisogno di un CdA per riunire i soci e valutare il da farsi. Se qualcuno ha i soldi che noi non abbiamo, tipo lo zio d’America che mette 3 milioni, saremmo contenti per il Catania. Un bando costruito rendendo impossibile o molto complicato rilevare la società, significherebbe far capire ai tifosi che non c’è questa volontà di vendere fino in fondo“.  

“Non fare i play off per motivi legati alla impossibilità di pagare le trasferte sarebbe stata una clamorosa brutta figura. Se occore un intervento da parte nostra per pagare questi costi lo facciamo. Da Finaria non abbiamo ottenuto alcuna risposta, silenzio. lo prendiamo con stile perchè vuol dire che non c’è bisogno di un intervento da parte nostra e ne siamo ben contenti. Il nostro gesto non rappresenta una provocazione, nè una mancanza di tatto. E’ corretto che si remi verso la stessa direzione. Poi non so se questo sarà un ulteriore punto del bando. Noi abbiamo dato la nostra disponiblità, non siamo offesi se non c’è stata risposta da parte di Finaria. Non ci rimangiamo la parola data, saremmo disposti a dare una mano al Catana ai play off, dove tutte le squadre arriveranno in condizioni particolari, quindi può succedere di tutto. Non so se è stata una grande idea da parte degli organi federali farli disputare, però rappresentano un’opportunità. Da tanti mesi questi ragazzi non prendono lo stipendio. Bisogna vedere chi li pagherà e se faranno parte del debito“. 

“Se la trattativa andasse a buon fine, Catania subito attrezzato per disputare un campionato di vertice? I tecnici ci diranno cosa fare ma è chiaro che la Sigi subentra per un progetto immediato nel tentativo di centrare la promozione. Costruiremmo una squadra competitiva, Pellegrino avrà la responsabilità tecnica delle scelte e Sigi dal punto di vista economico deve mettere su una squadra che abbia l’ambizione di salire in B. Catania è una piazza appetibile, entrerebbero altri 4-5 soci ed innesti economici nell’ambito del nostro progetto. Se l’affare andasse in porto, a partire dal giorno dopo alcuni dei pour parler si attiverebbero, non siamo fermi. Pellegrino ha già un suo schema, una sua logica per la squadra che farà. Il piano organizzativo è già strutturato ma ci auguriamo che la tempistica del bando sia abbastanza stretta e ci consenta di operare in una quindicina di giorni, altrimenti diventa molto complicato farlo”.

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