Mesi lunghi, difficili. Mesi caratterizzati dall’incertezza sul futuro di un Catania che ha visto più volte avvicinarsi lo spettro del fallimento. Mesi fatti principalmente di parole, aule giudiziarie e rinvii che hanno causato uno stress indicibile per tanti tifosi in apprensione per la matricola 11700. E’ stata durissima soprattutto per i lavoratori, a lungo senza stipendio. Idem i calciatori che, comunque, con grande professionalitĆ e senso del dovere hanno deciso di disputare gli spareggi promozione provando a giocarsi le loro carte. L’avventura ai Play Off ĆØ durata solo due gare, ma lo spirito con cui si ĆØ sceso in campo malgrado le numerose criticitĆ extracampo ha premiato il lavoro svolto da Lucarelli, squadra e staff.
Chiusa la breve parentesi calcistica, ha continuato e continua a tenere banco il futuro societario. Prima la lunga attesa legata alla pubblicazione del bando per l’avvio del procedimento competitivo; poi le misure cautelari nei confronti di alcuni ormai ex componenti della Sigi, successivamente la notizia dei deferimenti ed il fallimento di Finaria che aveva fatto temere il peggio. Una escalation diĀ problemiĀ ma il popolo rossazzurro, adesso, potrebbe finalmente vedere la luce in fondo al tunnel. Il Tribunale, infatti, non ha sentenziato anche il fallimento del Catania concedendo l’opportunitĆ d’iniziare una nuova era salvando categoria, matricola e, in primis, posti di lavoro. Nessuna revoca del bando, leggero cambio di forma ma la sostanza ĆØ rimasta immutata: mercoledƬ 22 luglio, ore 12.00, sarĆ improrogabilmente la data di scadenza per la presentazione delle offerte. Da qui passerĆ la sopravvivenza dell’Elefante.
La Sigi non vuole farsi trovare impreparata ed ha lavorato sodo in questi giorni, allo scopo di fortificare il potenziale economico di cui dispone ricercando nuovi sponsor e soci. Effettuato il sopralluogo a Torre del Grifo per valutare lo stato di manutenzione delle strutture del centro sportivo, la Sigi ha soddisfatto il pagamento del bonifico della cauzione di circa 67mila euroĀ presso la banca intestata alla Curatela del fallimento di Finaria.Ā Il passaggio successivo sarĆ la presentazione formale della propostaĀ rispondente alla base d’asta. Quindi ⬠1.304.000 suddivisi tra ⬠954.000,00 (per 1.908.000 azioni di Calcio Catania SpA pari al 95,4% del capitale sociale) e ⬠350.000,00 (per tutti i beni di proprietĆ di Finaria).Ā Al prezzo base dovrĆ aggiungersi lāaumento minimo fissato in ⬠25.000.
E qui sarĆ interessante vedere se partirĆ il procedimento competitivo vero e proprio, con altri soggetti concorrenziali. La Sigi c’ĆØ, l‘interesse dell’ex proprietario del Venezia Joe Tacopina ĆØ stato confermato ma bisogna vedere se si tradurrĆ nellaĀ reale partecipazione al bando. Qualcuno ha persino ipotizzato l’interessamento di ulterioriĀ figureĀ pronte ad uscire allo scoperto nella frase cruciale della vendita, ma mai come in questo caso contano i fatti e leĀ chiacchiere stanno a zero. Non resta che attendere se la societĆ promossa da Pagliara e Pellegrino proseguirĆ il percorso in solitudine, oppure si registrerĆ l’ennesimo colpo di scena con la presenza di concorrenti all’asta. Ricordiamo che, qualora venisse presentata la sola offerta della Sigi, quest’ultima si aggiudicherebbe immediatamente il bando. Altrimenti, via al gioco al rialzo con il miglior offerente vittorioso nella gara.
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