ESCLUSIVA – Gagliardi: “Catania esperienza formativa per me. Raffaele tecnico dai valori importanti. Attenzione al Francavilla”

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Franco Gagliardi

Franco Gagliardi, doppio ex della sfida Virtus Francavilla-Catania che ringraziamo per essere intervenuto, ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com analizza la situazione delle due squadre. Spazio anche ad alcuni ricordi specifici della sua esperienza sulla panchina del Catania, e non solo:

Si gioca Virtus Francavilla-Catania, un banco di prova importante per i rossazzurri.
“Pesa molto il blasone della città. Catania da tanto tempo aspetta di rientrare nel grande giro, con un pubblico appassionato ed una piazza tra le più importanti del Sud. C’è stato un cambio societario, non conosco bene gli attuali proprietari e dirigenti ma se c’è la competenza, dico che questa fa sempre la differenza. Il Catania ha bisogno concretamente di poter stabilire con certezza che tipo di campionato intenda fare. Ha cambiato molto. Spero possa fare del proprio meglio, ottenendo quello che la città merita”.

A proposito di cambiamenti, cosa pensa di Raffaele alla guida del Catania?
“La rosa è profondamente rinnovata e Raffaele ha fatto dei buoni campionati a Potenza. Tutti hanno riconosciuto la validità del lavoro svolto da Raffaele, un allenatore emergente. Se la dirigenza del Catania lo ha scelto è per quello che ha seminato lungo il percorso. E’ andato in una grossa piazza dove può dimostrare tutto il suo valore, che io ritengo sia importante. Per me è uno dei migliori allenatori che si sono espressi lo scorso anno in C. Ha portato il Potenza, con sacrificio e grandi capacità, a livelli che il club aveva smarrito da tempo. Lo ha fatto con la voglia di sentirsi importante, la stessa voglia che lo ha spinto ad accettare Catania. Giosa ed Emerson, giocatori che io portai a Reggio, li ha fatti rendere al meglio delle loro possibilità. E’ un tecnico che si lega con i calciatori. Ha nelle corde motivi validi per fare l’allenatore alla grande. E Catania potrebbe regalargli tante soddisfazioni, come lui potrà regalarle ai catanesi”.

Serie C girone C, sarà il Bari ad aggiudicarsi il primo posto?
“A vincere purtroppo è una sola squadra. Il campionato è duro ma ci sono anche i Play Off. Forse quest’anno il Bari ha trovato subito la quadra, a differenza della passata stagione. Sono stati effettuati degli acquisti abbastanza importanti con un allenatore maturo come Auteri. Serve che tutto vada per il verso giusto, poi ogni squadra ha i suoi momenti negativi. Chi insegue deve trovare la necessaria fame. Il Bari ha una squadra forte ma il Catania, ad esempio, riparte da un allenatore davvero meritevole. Temo che la pandemia possa incidere sui risultati finali, un pò come successe anche lo scorso anno. E’ ancora presto per fare valutazioni comunque, il campionato è lungo ed i valori di tutte le squadre verranno fuori più avanti”. 

Come valuta la situazione interna alla Virtus Francavilla?
“Parliamo di una realtà giovane, un ambiente che sta facendo dei buoni campionati, solo che quest’anno è partito un pò ad handicap. C’è stata anche una dose di sfortuna nelle ultime partite. Magari le aspettative erano altre. L’allenatore Trocini, che io conosco bene, è molto capace. Ha mantenuto una certa intelaiatura. E’ pragmatico, non fa voli pindarici, cerca di far giocare bene le squadre sfruttando appieno le caratteristiche dei giocatori di cui dispone. Sono arrivati degli innesti in teoria migliorativi ma, probabilmente, non hanno ancora ingranato la marcia giusta. Sicuramente il Francavilla farà un campionato di metà classifica, non credo rischierà la retrocessione”.

Non sarà una passeggiata per il Catania a Francavilla.
“A Francavilla non bisogna andare a cuor leggero perchè la squadra di Trocini è capace di sorprendere. Potrebbe essere un vantaggio per il Catania il fatto che verranno a mancare elementi di qualità per il reparto offensivo biancazzurro come Perez e Vazquez, ma molte volte il calcio è strano. C’è un momento che ti dà e un momento che ti toglie. Magari dalle difficoltà riesci a tirare fuori qualcosa in più. La partita va giocata, la Virtus cerca riscatto mentre il Catania vuole dare continuità agli ultimi risultati. Gli etnei dovranno stare attenti”.

Gagliardi, cosa ricorda dell’esperienza di Catania?
“Io sono stato pochi mesi a Catania, fui chiamato dalla società in un momento di difficoltà. Non mi sono assolutamente trovato male. Arrivai con una squadra che aveva dei problemi, il pubblico era in contestazione ma sempre presente. L’ingegnere Inzalaco mi chiamò, subentrai a Giovanni Mei nel ’97. Ricordo che quando pareggiammo una gara in campo neutro, l’indomani non trovai più la macchina. Poi, dopo qualche vittoria consecutiva, come per magia tornò. Successivamente il fatto si ripetette ma, a distanza di tanto tempo, la macchina fu ritrovata. Ci salvammo prima del previsto, il Catania aveva incertezze societarie. Io ero giovane, avevo voglia di fare. Ad un certo punto mi venne la voglia di tornare a Reggio, una volta ricevuta la chiamata dalla Reggina continuai la cavalcata lì. Catania è stata un’esperienza formativa. Nella sua parte negativa mi ha insegnato come comportarmi nel calcio, indicandomi una strada da seguire che poi mi ha portato a diventare un uomo di calcio in Serie A, facendo un buon lavoro. Reggio era un posto più tranquillo, mi trovavo a casa. Ero un uomo di fiducia della società amaranto con cui negli anni ho svolto tanti altri ruoli. Ho girato anche il mondo, operando come talent scout. Adesso vivo con una compagna dolcissima e devo dire che si sta bene in famiglia. Il calcio è sempre stato la mia vita, spendevo i soldi che mi davano i Presidenti e non prendevo una lira da altri. Sono stato anche con Lotito alla Lazio, fui vicino al Napoli, ho lavorato con Di Canio. Tutto il mio vissuto calcistico parte da Catania, e non lo dimentico”. 

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