ESCLUSIVA – Di Julio: “Fallendo, nessuna garanzia di vittoria. Il Catania allestirà una squadra competitiva, entusiasmo da ritrovare”

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Si attende solamente l’ufficialità dell’iscrizione del Catania al prossimo campionato di Serie C. Non ci sarà alcuna sorpresa, l’8 luglio la Covisoc darà l’ok definitivo. Le difficoltà, però, restano e bisognerà fare di tutto per superarle. Con l’ex centrocampista Dino Di Julio, grande protagonista in rossazzurro assaporando tutto l’amore del tifo etneo negli anni ’90 fino a festeggiare un’indimenticabile promozione in C1, abbiamo parlato della situazione attuale in casa Catania e le prospettive in vista della stagione 2021/22:

Il Catania s’iscriverà al campionato di Serie C 2021/22, te lo aspettavi?
“Ad un certo punto si è temuto il peggio. Arrivavano notizie preoccupanti. Sarebbe stata la morte della matricola. E’ come quando non c’è più un genitore, finisce di tutto. Perdi i ricordi di una lunghissima storia. Da questa benedetta iscrizione bisognerebbe ripartire con il piede giusto. Sono stati chiesti dei sacrifici anche ai catanesi, ognuno ci ha messo del suo per salvare il Catania. L’augurio è di trovare imprenditori che capiscano quanto i tifosi siano innamorati di questi colori. Tifosi che farebbero di tutto per il Catania, lo hanno dimostrato una volta di più con questa raccolta fondi. Io penso che in pochi avrebbero fatto altrove in Italia un gesto del genere. I calciatori che indosseranno la maglia rossazzurra nella prossima stagione si rendano conto di quanto la tifoseria voglia bene alla squadra”. 

Si è aperto un dibattito tra matricolisti e fallimentaristi, che idea ti sei fatto?
“I tifosi amano il Catania e credo che avrebbero sofferto tantissimo nel vedere il Catania fallito. Purtroppo viviamo un’epoca in cui si contano sulle dita di una mano i presidenti con grosse potenzialità economiche che investano in Italia. Sicuramente a Catania ci sono tanti debiti sul groppone e prima di fare un investimento ci pensi bene, ma investire sul club etneo vale sempre la pena. Magari molti imprenditori pensano che fare ripartire da zero il Catania possa essere una soluzione, ma poi è sempre difficile ricominciare dalla D. Sono categorie infernali dove nessuno ti garantisce assolutamente di vincere”.

Il Catania riparte da un girone che si preannuncia più infernale del solito…
“L’anno prossimo il raggruppamento C sarà durissimo. Giustamente la piazza pretende di tornare in categorie superiori ma un conto è programmare, un altro è scendere in campo dove devi vincere le partite. Non ricordo tante formazioni di blasone in C nello stesso girone come Avellino, Palermo, Catania, Foggia e tutto il resto. Tra l’altro ho fatto un in bocca al lupo a Zeman che conosco benissimo. Pure lui mi diceva che non sarà affatto semplice primeggiare nel girone C perchè ci sono tante società che programmano ma poi all’atto pratico non è facile raggiungere l’obiettivo con 7-8 squadre almeno che punteranno al primo posto. Servono tante componenti. Oggi non so quanto chi milita in B sia realmente più forte di una squadra del girone C, faccio fatica”. 

Malgrado i problemi, il Catania riuscirà ad allestire una squadra competitiva?
“Secondo me sì. Ripartendo da una base che c’è già. Non dovrà stravolgere la squadra attuale, puntellando la rosa con giocatori aventi caratteristiche che ben si sposino con la fiolosofia di calcio dell’allenatore e consci delle pressioni di una piazza molto importante, che non pretende fenomeni ma una squadra che quando gioca dia il massimo, non molli mai, che sudi la maglia, si faccia volere bene dal popolo rossazzurro e forte caratterialmente. Se resta Baldini, sarebbe un bene per il Catania. Bisogna adesso ritrovare entusiasmo tutti quanti, dirigenti, staff, giocatori e tifoseria. I tifosi stanno mandando giù tanti magoni, però alla fine si metterà al primo posto la maglia e sono sicuro che torneranno a tifare non appena inizierà il campionato come hanno sempre fatto. La loro spinta sarà un punto di forza basilare, fermo restando che bisognerebbe strutturare la società non prendendo giocatori dai nomi altisonanti ma formando soprattutto uno spogliatoio granitico che interpreti ogni partita come una finale”.

Viste le tante realtà blasonate nel girone C, non sarebbe opportuno rivedere qualcosa nei regolamenti?
“Sono d’accordo. Bisognerebbe fare risalire più squadre dalla Lega Pro. Soprattutto nel girone C con così tante società di blasone. Vince soltanto la prima della classe, le altre fanno dei playoff lunghissimi e solamente una, a livello nazionale, sale di categoria. Succede che investi parecchio, salta l’obiettivo della promozione in B e nascono i problemi. Come fai ad andare avanti se non hai un imprenditore con una grande forza economica alle spalle? Tante società investono e poi rischiano tanto, faticando a fare l’iscrizione. Il Catania ha rischiato seriamente di ripartire da zero ma il contributo dei tifosi è stato determinante. Mi auguro che qualche grosso imprenditore dia una mano al Catania irrobustendo la società affinchè torni in alto. La città e la sua gente meritano di vedere i colori rossazzurri primeggiare. Ho visto anche all’estero tifosi con la maglia del Catania a Wembley. Davvero i tifosi del Catania sono eccezionali, meritano tanto”.

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