EX ROSSAZZURRI – Gasparin: “Torre del Grifo struttura molto onerosa ed impegnativa. Addio al Catania scelta da uomo libero”

0
6458

A proposito dei costi di gestione di una struttura come Torre del Grifo Village che, oggi, rappresenta quasi una zavorra per il Calcio Catania, l’ex dirigente rossazzurro Sergio Gasparin ha concesso nei giorni scorsi un’intervista ai microfoni di Corner, su Telecolor:

“Torre del Grifo? Io l’ho vissuta in Serie A, che garantiva un insieme di proventi. Era stato possibile rispettare gli impegni presi con il Credito Sportivo perchè i proventi che garantiva la massima seria erano in grado di coprire questo tipo di situazione. Una cosa è il percorso per il pagamento attraverso il mutuo di questa stuttura straordinaria, un conto è la gestione caratteristica, ovvero le attività di Torre del Grifo che dovrebbero essere in grado di andare minimo a pareggiare i costi molto importanti di questa struttura sul piano della gestione e della manutenzione ordinaria e straordinaria. La A è in grado di fare da ammortizzatore di gran parte di questo tipo di costi, poi nel corso degli anni quando questi proventi mancano, Torre del Grifo diventa una struttura estremamente onerosa ed impegnativa che costringe gli azionisti a riversare parte dei denari non solo nella gestione specifica dell’attività calcistica ma anche a quella legata alla struttura stessa”.

“Il risultato economico-finanziario della stagione è direttamente proporzionale agli obiettivi. Giocare per le posizioni di vertice richiede investimenti e quindi perdite assai rilevanti. E’ evidente che le maglie pesano, indossare quella del Catania cambia rispetto ad altre società con dimensioni completamente diverse, con una forza mediatica, un interesse generale e un bacino d’utenza molto differenti. Anche un campionato interlocutorio per una piazza come Catania ha i suoi costi, va bilanciato il risultato economico-finaziario. Ad esempio il Palermo, cedendo Lucca al Pisa ha fatto sì che rientrassero in società cifre molto importanti. Se la perdita ecomomica si orienta intorno ai 3 milioni di euro, una plusvalenza come nel caso di Lucca abbatte in maniera molto significativa la perdita economico-finanziaria. E’ difficile per una piazza come Catania riuscire a stare sotto una perdita di 3 milioni di euro, avendo anche la gestione di Torre del Grifo”.

“Noi a Catania abbiamo concluso all’ottavo posto in A mantenendo come promesso i giocatori più rappresentativi, chiudendo un risultato economico-finanziario in maniera positiva nonostante l’impegno gravosissimo legato a Torre del Grifo. Era evidente che nella storia del Catania e nella realtà di Catania ci sarebbero state poi delle attività di cessione di calciatori perchè è chiaro che Catania ha una dimensione nella quale molti giocatori si pongono in luce e destano interesse di società maggiori ed è giusto che facciano la loro strada. Il progetto Catania era destinato a durare perchè collaudato già prima del mio arrivo. Si è era modificata la realtà di un tipo di gestione ma il solco era tracciato. Noi abbiamo affidato la panchina a Maran, allenatore alla prima esperienza in Serie A conseguendo il migliore risultato della storia rossazzurra. Sono state fatte delle scelte inizialmente poco capite sul piano popolare, il tempo ci ha dato ragione. Quelle basi organizzative, quella realtà strutturale, quel patrimonio giocatori e gestione societaria potevano garantire una continuità per molti anni. Mi è dispiaciuto tantissimo lasciare Catania, però non c’è miglior modo di essere uomini che quello di essere liberi. Io ho fatto una scelta da uomo libero. Era una scelta non da professionista, non da Direttore Generale e Amministratore Delegato. Da uomo dovevo fare quella scelta, anche se mi è costata tantissimo”.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***