MANCINI: “Piano industriale? Giovani, sponsorizzazioni e risorse proprie. Il mio business? Lavoro per progetti finanziari nel mondo. Su Perinetti e Pellegrino…”

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Si è tenuta all’Hotel Nettuno, a Catania, una conferenza stampa indetta da Benedetto Mancini per illustrare quel che avrebbe in mente di portare avanti per la Football Club Catania 1946 recentemente costituita. Lungo intervento del sig. Mancini che ha anche risposto alle domande dei giornalisti presenti. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

“Grazie a tutti, a chi partecipa alla conferenza e chi ci segue. Grazie ai tifosi che mi hanno inviato tanti messaggi ringraziandomi per quello che ho fatto finora. Ma in realtà devo fare ancora tanto. Credo in questo grande progetto perché la città lo merita. Un progetto non solo sportivo ma che prevede anche una base forte sulla città, sul sociale, le scuole, la prevenzione medico-sanitaria, creando qualcosa che rimanga nel tempo. Non sarà un progetto mordi e fuggi. Sono molto sereno. Ieri i è stata ricevuta la mia offerta, il Tribunale giustamente ha i suoi tempi, agendo sempre a tutela del Catania Calcio. Non c’è fretta per l’ufficialità, anche perché l’esercizio provvisorio termina domani. Da parte mia e del mio staff – ringrazio in primis l’avvocato Spadaro che mi ha dato assistenza in questo periodo – sappiamo con certezza di avere adempiuto a tutti i punti richiesti dal bando. Adesso aspettiamo che arrivi l’ufficialità della decisione, che sono certo sarà a favore del Catania Calcio, tutelando un patrimonio della città. A chiunque ho contattato finora ho detto che il bene sarà per il Catania. Non facciamo beneficenza, abbiamo costituito una società commerciale e dobbiamo fare un business sano rimanendo sul territorio”.

“Errore nell’invio della PEC? Dopo il mio errore sono andato avanti serenamente a testa alta perchè sapevo di non avere fatto niente con proposito. I parametri del bando erano gli stessi, facendo la manifestazione d’interesse e mettendo già a disposizione il deposito fatto per permettere di allungare l’esercizio provvisorio. Stasera il Catania gioca grazie a me – sarò allo stadio, ma ho già seguito quasi tutte le partite – e lo dico senza presunzione ma è la verità. Ho dimostrato amore per questo progetto in cui tutti, anche giornalisti, istituzioni, Forze dell’Ordine, Tribunale in questo caso e tifosi dobbiamo essere attori. Soprattutto i tifosi, perchè una società di calcio vive dei tifosi. Non mi trasferirò qui ma sarò molto presente, fortunatamente Catania-Roma è una tratta molto trafficata. Prossimi adempimenti? A giugno avremo le liberatorie per i debiti sportivi traslando il titolo alla nuova matricola della FC Catania 1946. A quel punto, primo percorso completato. Acquisizione, fine campionato, recupero del diritto sportivo, successivamente iscrizione e fideiussione. Percorso a tappe, c’è un timing ben preciso che già sappiamo”.

“Ieri a Torre del Grifo ho parlato con le figure che da bando dovranno rimanere, cioè la parte amministrativa che va tutelata. Ho detto che serve massima collaborazione, non vorrò che qualcuno parli alle spalle perchè i problemi li risolviamo in casa nostra. Massimo rispetto per i professionisti per il loro lavoro, mettendo a disposizione ore, passione dopo avere vissuto momenti bui. Quando sarò operativo farò inserimenti di figure che possono soltanto fare bene a Catania. Vi confermo il nome di Perinetti, ieri sera è stato uno dei primi a complimentarsi con me. Sabato lo vedrò a Roma, assisterà a Catania-Taranto. Oggi è impegnato a Coverciano. Perinetti ha 40 anni di lavoro alle spalle, rappresenta una garanzia per tutti. Di rispetto delle istituzioni, persona mai fuori le righe, avendo messo in mostra talenti. Catania merita un personaggio del genere. Non viene qua per un progettino, ma un progetto vincente. Dobbiamo fare in modo che Catania arrivi al più presto possibile in alto e già il prossimo anno tenti di andare in B. Ho detto a Pellegrino che se lui si vuole dimettere, le dimissioni gliele respingo. Sarebbe una tutela anche per lui per crescere con Perinetti, scaricando un pò di tensioni. Ci saranno anche altre persone di fiducia che entreranno nello staff. Uno sarà Fabrizio De Micheli che mi segue sempre, responsabile dello staff medico il prof. Dario Perugia, garanzia di serietà e punto di riferimento importante. Riccardo Fabbro sarà il Club Manager della società, grazie a lui ho conosciuto la storia del Catania. Ha tanta voglia di fare e apprendere. Quando ha sentito il nome di Perinetti, mi ha detto di venire già solo per apprendere accanto ad un personaggio come lui. Vorrei gente motivata a fare qualcosa che nessuno ha mai fatto. Un progetto articolato su una società professionistica che deve vincere, facendo un’attività giovanile a tappeto, con ogni comune della provincia di Catania che deve avere una scuola calcio dove la società sarà completamene assistita da noi sul piano logistico, sanitario, tecnico. Voglio costruire una società importante, una squadra vincente, alimentando questo grande progetto tecnico-sportivo con una base solida che possieda risorse economiche e tecniche, avendo sempre un ricambio di giovani che vengono addestrati, inseriti”.

“Faccio un plauso a Baldini – che ho sentito telefonicamente congratulandomi – ed al suo staff tecnico per quello che fa, ma anche ai giocatori, soprattutto a loro per la massima professionalità, serietà, voglia di portare a termine l’impegno che si erano presi da veri professionisti. Ma non diamogli altre responsabilità. Quando sentiamo parlare di playoff, ho detto a Pellegrino di aspettare il 24 aprile, Catania-Messina ultima gara di campionato. Allora guarderemo la classifica. Manca poco alla salvezza matematica. Se questa squadra riuscirà a fare di più, e lo farà perchè lo sta dimostrando, saremo molto contenti dando fastidio a molti avversari ai playoff. Altrimenti l’applauso sarà anche doppio perché i giocatori hanno fatto quello che devono fare. Sono ragazzi davvero eccezionali”.

Torre del Grifo è un centro importante, se sarò il Presidente con la Curatela si discuterà di dare una locazione delle strutture per permettere alla squadra di lavorare. Usufruiremo delle strutture attuali, poi ci sarà un altro ramo del fallimento e lì si discuterà con il Credito Sportivo successivamente. Prima prendo la squadra, poi il trasferimento del titolo sportivo. A Torre del Grifo penserò dopo. Chiaramente è un’astronave, non so se altre squadre hanno una struttura del genere. Ho parlato con amici che si occupano di calcio all’estero e sono rimasti affascinati da Torre del Grifo. Deve diventare la casa del sorriso, in un ambiente completamente sano. L’impegno immediato è fare bene da qui a giugno ed arrivare in Federazione cinque giorni prima del Consiglio Federale con tutte le carte in regola, liberatorie e rispettando i parametri richiesti dalla federazione portando il titolo sportivo del Catania fallito a favore della FC Catania 1946. Non c’è ansia perchè sono passaggi noti, sapevamo quali fossero i debiti sportivi”.

“Le mie precedenti esperienze nel calcio? A Latina sono stato parte lesa per 7 milioni. Mi chiedono un rinvio a giudizio perchè non avrei versato nelle casse del club 7.400 euro che sono soldi del botteghino di 3 partite. Nello stesso periodo però ho versato 180mila euro ma i curatori di allora non ne fecero cenno. C’è una denuncia-querela fatta il 14 febbraio dove si parla di contabilità mai consegnata, con tanto di PEC inviate. E aggiungo che lì era stato tutto sequestrato dalla Guardia di Finanza. A Latina feci per la prima volta calcio in vita mia, un progetto molto più piccolo in una realtà ben diversa, ad un’ora da casa mia, anche per mettermi alla prova ed in quei pochi mesi ho conosciuto il calcio in tutte le sue sfaccettature. Questo mi ha permesso di pensare ad altro. A Rieti c’erano 400mila euro di debiti, un bilancio non approvato con 800mila euro di perdite. Abbiamo fatto un accordo di gestione della società sportiva, ho preso il club con la squadra ultima a 2 punti, il 28 gennaio era seconda a 3 punti dal Campobasso con un bilancio provvisorio di 1.4 milioni di debiti ed il mio avvocato si è alzato perché con quei debiti non avrei firmato mai. Questa è la verità. I numeri erano sballati. A Catanzaro mi disse il Sindaco che c’erano imprenditori locali che portavano 700mila euro, allora sarebbe stato inutile che entrassi io in società”.

“Piano industriale? Chiaramente la parte economica varierà se hai Torre del Grifo, se hai altre strutture da implementare. Tra acquisizione, pagamento dei debiti sportivi e sviluppo nei due anni il piano si sviluppa intorno ai 15 milioni. Ci saranno le mie risorse, le sponsorizzazioni, biglietteria, merchandising. L’idea principale è che sarà alimentato dalle iniziative fatte in città conoscendo sponsor tecnici importanti che possano aiutare e credano in quello che vogliamo fare. Io punterò forte sulle scuole. Lo feci con Nike nel basket, quando entrarono circa 1.4 milioni in una stagione. Poi dipende da cosa fai, lì c’era un progetto sulle scienze dell’alimentazione e la parte psicologica. Catania ha un bacino importante, i contatti di Catania sono tanti e qualsiasi azienda ha bisogno di entrare su Catania. C’è un piano industriale con risorse economiche proprie e che vengono da parte di sponsorizzazioni a livello nazionale. E’ cambiata completamente la comunicazione, il modo di approcciare il commercio. Modelleremo l’obiettivo man mano, vedendo cosa è meglio fare. Magari progetti che vadano direttamente sulla parte tecnica o universitaria. E sui giovani. Perché lo sport è cultura. La famiglia deve vedere lo sport come materia vera e organica. Non c’è più medicina militare, scolastica, l’unico elemento sociale che fa prevenzione è lo sport. Su 1000 bambini che faranno calcio, 5-10 saranno professionisti di livello. Il nostro progetto tecnico sarà molto indirizzato sull’attività giovanile, sui centri di addestramento, sulle scuole calcio. Il FC Catania deve diventare il polo attrattivo del territorio dove fare crescere le realtà minori che si impegnano per avviare lo sport ai bambini. Avremo tanti centri affiliati dove mensilmente andremo a trovare i bambini per farli crescere, facendo il percorso tecnico nella loro scuola calcio. Poi faranno le categorie nazionali con noi quando saranno pronti. Dovremo trovare i 2007, 2008, i giocatori del futuro, gente che potremo allevare, addestrare e mettere a disposizione del patrimonio del Catania Calcio, facendo accordi anche con società italiane. Qui voglio mettere radici serie e portare insieme ai tifosi dei risultati veri per un progetto duraturo”.

“Con conoscevo Catania. Venni qui nel 1998 organizzando un torneo di basket. Io sono stato giocatore e dirigente nel basket. Ho avuto modo di conoscere Catania cominciando a frequentare la città, percependo entusiasmo, amore e passione assistendo a partite come il derby disputato col Palermo. Perché non ho partecipato alla prima asta? Faccio l’imprenditore, preferivo mettere 500mila euro e non un milione. Tutte le prime aste vanno deserte. Ho messo un pacchetto da risparmiare e il Tribunale è riuscito ad andare avanti con l’esercizio provvisorio attraverso la mia manifestazione d’interesse cauzionata. Soci Sigi non faranno parte del progetto? Confermo. A me non hanno fatto nulla, li ho conosciuti perchè ero stato contattato prima. Nessuno mi priva di prendere un caffè con loro. In società saremo solo io e i miei figli. Non ci saranno americani. Non conosco Tacopina, Pallotta l’ho visto tempo fa. Ho fatto 180 notti per lavoro all’estero durante l’anno. Sono stato consulente di multinazionali, ho rapporti in tutto il mondo. Ho creato tutto da solo. Sono amico di Lotito ma non ci sarà con me, nè ho mai parlato con lui del Catania Calcio”.

“Se sono stato vicino ad un candidato per le comunali di Roma? Si chiama l’avvocato Enrico Michetti che stamattina si è complimentato con me. Ha fatto una lista civica per la città, l’ho aiutato ma non è mai stato in politica e nemmeno io. Se gestisco le Terme San Faustino? La struttura l’abbiamo comprata il 17 marzo 2014, poi c’è una denuncia fatta da me per truffa dei vecchi amministratori. Sono titolare dell’azienda Bm Financial Project. Il settore termale lo stiamo gestendo con un progetto vicino Budapest. Io lavoro tra Londra, Miami, Singapore, per progetti finanziari a livello internazionale – molti dei quali per beneficenza – progetti regolari, tassati. Una parte di quello che faccio è dedicata allo sport, che mi diverte. Fino ad ora ho fatto tutto quello che era previsto, rispettando quanto detto. Io ci sto mettendo la faccia, ho messo soldi sul conto del Tribunale”.

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