VIAGGIO NELLA STORIA DEL CATANIA: 1941-42, torna in panchina Kertész. Koenig bomber con 18 reti

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foto Mimmo Rapisarda

Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma non si potranno mai cancellare i ricordi. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare proprio un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.

In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo. Andiamo avanti con il dodicesimo appuntamento della nostra rubrica, giungendo all’annata 1941-42, in Serie C girone H.

La stagione di guerra è molto dura per la popolazione etnea, la sera del 14 dicembre Catania e Acireale sono martoriate dagli attacchi aerei per sei ore. Eppure nessuno decide di fermare il teatrino del calcio. In agosto la dirigenza aveva piazzato un colpo ad effetto, richiamando dopo cinque anni l’allenatore ungherese Géza Kertész.

L’organico ruota attorno al centrattacco austriaco Engelbert Koenig, un ventenne dal volto serio che ha già assaggiato la Serie A con la Fiorentina, in avanti gioca con Caposciutti, Schillani e Miglioli, il reparto delle mezze ali perde Di Bella, ceduto alla Juventina Palermo. Davanti al trio difensivo formato dal portiere Costanzo e dai terzini Nebbia e Stivanello, agiscono i mediani Tesi, Nelli e Bettini. Girone di andata chiuso in testa, poi cedimento nel finale di campionato. Il Catania si classifica al sesto posto con 29 punti, nel torneo vinto dalla Juventina Palermo con 38 punti. Unica consolazione stagionale il titolo di capocannonniere con 18 reti di Koenig atteso in Serie A da una brillante carriera con Lazio, Sampdoria e Genoa (fonte Tutto il Catania minuto per minuto).

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