CATANIA: gli imprenditori esteri che si erano avvicinati prima che Pelligra tagliasse il traguardo

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2010

La costituzione della SSD (Società Sportiva Dilettantistica) Catania ha sancito ufficialmente la nascita di un nuovo sodalizio rossazzurro. Il merito di questa ripartenza è attribuibile ovviamente al Gruppo Pelligra ed a tutti i suoi collaboratori, Scibilia e Grella in primis. All’imprenditore siculo-australiano dunque spetterà l’onere e l’onore di riportare il Catania Calcio ad alti livelli. La data del 13 Luglio 2022 rimarrà indelebilmente scolpito nella memoria storica di questa città. Infatti oltre ad essere fondata la nuova squadra di calcio è stata sancita ufficialmente l’inizio dell’avventura della prima proprietà calcistica straniera sbarcata alle pendici dell’Etna.

Ross Pelligra dunque ha già scritto la prima pagina di storia per Catania, visto che in oltre 93 anni di vita (cioè dal ‘29 in poi) i presidenti che si sono succeduti alla guida del club non hanno mai posseduto un passaporto diverso da quello italiano. Da Santi Quasimodo (primo Presidente con la SS Catania) passando per Ignazio Marcoccio, Angelo Massimino ed Antonino Pulvirenti nessuno può vantare origini esotiche come il nuovo proprietario, australiano di nascita ma siciliano nel cuore e nel dna. Con la globalizzazione ed i nuovi orizzonti economici era solo una questione di tempo prima che un facoltoso imprenditore, gruppo o fondo straniero atterrasse nella sponda orientale dell’Isola. Ormai sempre più investitori esteri (soprattutto d’oltreoceano) acquistano club italiani, per cui il Catania è soltanto l’ultimo tassello, a livello temporale, di una lunghissima lista. Atalanta, Roma, Milan, Inter, Fiorentina e, più di recente, il Palermo sono alcuni degli esponenti diretti di un progressivo, graduale ma inevitabile processo di esterofilia che testimonia ulteriormente quanto sia esigua la possibilità per la maggior parte degli industriali italiani di poter resistere alle avance dei grandi gruppi internazionali.

Nel caso di Catania, pur con le sue criticità, anche la città dell’Elefante aveva attratto su di sè le mire espansionistiche di alcuni facoltosi impresari prima di Pelligra.
Basti pensare a Jorge Vergara, importante tycoon messicano e fondatore dell’azienda Omnilife, scomparso prematuramente il 15 Novembre del 2019. L’ex proprietario del Club Deportivo Guadalajara e del Saprissa (Seria A costaricana) si avvicinò al sodalizio rossazzurro nell’estate del 2016, entrando in trattativa con l’allora presidente Pulvirenti ed arrivando persino a visitare di persona il centro sportivo di Torre del Grifo. Nonostante i buoni propositi e l’ottima impressione ricevuta, poco tempo dopo la sua visita (il 5 Settembre 2016) l’imprenditore rinunciò ufficialmente all’acquisizione della società, probabilmente spaventato dalla già precaria situazione finanziaria.

Dopo Jorge Vergara, un altro personaggio nordamericano fu attratto dal “Liotru”: Joe Tacopina. A differenza del suo predecessore, “Mr. Joe” non era un vero e proprio imprenditore ma il frontman di un gruppo di investitori interessati a rilevare il Catania. Nonostante la presenza di Tacopina aleggiasse già durante gli ultimi mesi della gestione Pulvirenti, la sua presenza si manifestò espressamente pochi giorni dopo il salvataggio della matricola 11700 da parte della SIGI. Quella tra la SIGI e Joe Tacopina è stata una parabola tanto breve quanto intensa, caratterizzata dal classico ed iniziale colpo di fulmine tra le parti, seguito poi da una brusca e brutale separazione nella quale entrambi i soggetti non si sono mai risparmiati frecciatine o battute al vetriolo, accusandosi vicendevolmente di essere gli unici responsabili per la mancata riuscita dell’operazione. I fatti concreti parlano di un contratto preliminare d’acquisto ratificato solamente nel Gennaio del 2021 e decaduto nell’Aprile dello stesso anno a causa della mancata riduzione del monte debitorio del club rossazzurro.

Tramontata l’ipotesi a stelle e strisce, la SIGI ha spesso e volentieri millantato l’esistenza di trattativa con tanti gruppi/fondi stranieri. Si è parlato di inglesi, maltesi, arabi, sponsorizzazioni estere senza però mai scendere nel dettaglio sui personaggi realmente intenzionati ad investire nel Catania. Robert Lewis, insieme a John Aiello (due avvocati statunitensi), ha ammesso recentemente di aver preso in considerazione anche l’ipotesi di investire nel Calcio Catania salvo poi acquisire il Cesena. Nonostante tanti ammiccamenti e possibilità più o meno concrete di inserirsi all’interno del club etneo, nessuno dei precedenti interlocutori è mai riuscito a tagliare il traguardo. Il primo della storia è stato dunque Pelligra, l’uomo venuto dall’altra parte del mondo per rilanciare le proprie origini ed omaggiare in qualche modo la terra natale dei suoi avi. Adesso spetta soltanto a Ross ed al suo gruppo imprenditoriale ripagare nel migliore dei modi la fiducia dei tifosi.

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