ESCLUSIVA – Leonardi: “Catania, San Cataldo non mi preoccupa. Mi aspetto tanto da Lodi e Litteri. Testa e motivazioni faranno la differenza”

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Il catanese Nino Leonardi ha commentato ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com la prima uscita stagionale degli etnei in quel di San Cataldo, in occasione del Primo Turno della Coppa Italia di Serie D. Nonostante il risultato non abbia sorriso ai colori rossazzurri l’ex difensore del Catania (anni ‘70 e ‘80) non si è detto minimamente preoccupato, definendosi anzi molto fiducioso in vista del torneo di Serie D che sta per iniziare.

Nino, finalmente si torna a parlare solo di calcio. A tal proposito che impressione hai avuto dal Catania al “Valentino Mazzola” di San Cataldo?
Non ho visto la partita per intero ma, guardando gli highlights e confrontandomi con alcuni tifosi andati in trasferta, posso dire che ci sono state tante opinioni contrastanti. Sicuramente un po’ di delusione c’è stata perché in molti speravano in una vittoria con tanti gol di scarto, tuttavia bisogna sempre considerare che il Catania è ancora un cantiere aperto visto che la squadra ha terminato da poco la preparazione. Contro la Sancataldese il Catania ha dominato, patendo un po’ di sfortuna, frenesia ed imprecisione, non essendo riuscita a sfruttare le tante occasioni avute. Inoltre in questa fase della stagione la condizione non è ancora ottimale a causa del duro lavoro, soprattutto fisico, svolto durante il ritiro. Rimango fiducioso perché ho visto idee, le strategie e la volontà da parte della società di porre delle basi solide per il futuro. Questa proprietà ed il suo management hanno grande esperienza, capacità, coesione e soprattutto professionalità. Gli uomini che compongono la società sono tutte figure molto importanti che insieme stanno collaborando per costruire una squadra che sia in grado di vincere il campionato di Serie D. La rosa allestita è molto forte. Convincere gente di categoria superiore a scendere in D non è semplice. Se loro ci sono riusciti sicuramente il merito non è soltanto del fascino di poter giocare nel Catania ma di un progetto di rinascita molto importante ed ambizioso. L’unica cosa da fare in questo momento è lasciar lavorare con calma e serenità sia la società, che finora ha svolto un lavoro eccellente, che la squadra, garantendo loro sempre il massimo sostegno, entusiasmo, tranquillità e pazienza.

Ritieni dunque che, a prescindere dal risultato, la gara con la Sancataldese abbia offerto indicazioni significative a mister Ferraro? A tuo modo di vedere cosa ha funzionato maggiormente e cosa meno nella gara contro i verdeamaranto?
Durante il ritiro il mister ha ovviamente iniziato ad inculcare le proprie idee tecnico-tattiche ed a lavorare sui propri schemi di gioco ma serve tempo per far assimilare alla perfezione ogni cosa. Quando si costruisce una squadra la cosa più importante da fare è reperire giocatori funzionali alle idee ed al progetto tecnico che l’allenatore intende perseguire, aspetto che secondo me la società ha tenuto in grossa considerazione. Questa prima uscita stagionale è servita per amalgamare ulteriormente il gruppo, familiarizzare in maniera sempre più convinta con il credo tattico del mister e mantenere vivo il grande entusiasmo che si respira in città. A fine stagione poi si tireranno le somme e si capirà se questi giocatori siano stati in grado di rispettare le attese vincendo il campionato. Io nutro massima fiducia nel Pelligra Group, nel suo management ed in mister Ferraro, un tecnico che conosce benissimo la categoria e che l’anno scorso in quarta serie ha vinto il campionato. Bisognerà avere rispetto ed umiltà nei confronti di tutti ma al contempo non potranno mai mancare la consapevolezza nei propri mezzi, la determinazione, la motivazione e la voglia di vincere. Non vedo degli avversari, sia economicamente che tecnicamente, allo stesso livello dei rossazzurri. A mio modo di vedere la compagine etnea farà un percorso similare a quello di tante altre piazze fallite e ripartite dai Dilettanti come Bari e Palermo che, al di là di qualche passo falso, hanno dominato il proprio girone ritornando immediatamente in Lega Pro.

Come valuti la scelta di puntare su molti profili catanesi o comunque fortemente legati alla maglia ed alla città?
Senza dubbio sarà un aspetto positivo perché sia i catanesi di nascita che di adozione conoscono la storia, il senso d’appartenenza e la passione nei confronti della maglia rossazzurra, per questo metteranno in campo tutte le energie psicofisiche in possesso per vincere. Mi aspetto molto da gente come Lodi che, pur non giocando tutte le partite, potrà tornare molto utile soprattutto in alcuni frangenti così come lo stesso Litteri e tutti gli altri calciatori scelti dalla società si riveleranno assolutamente determinanti. In un campionato così duro e difficile la pazienza, la testa ma soprattutto le motivazioni faranno la differenza per cui ben vengano calciatori fortemente legati alla maglia ed alla città.

Credi che la rosa a disposizione di mister Ferraro sia già completa in tutti i reparti o ti aspetti comunque l’arrivo di qualche altro tassello?
Nel complesso credo che la società abbia creato un’ottima squadra, puntando su un’ossatura centrale -composta da portiere, difensori centrali, regista di centrocampo e prima punta- di grande livello ed allestendo il giusto mix tra giovani, assolutamente fondamentali in questa categoria, e veterani. Considerando che per vincere serve una rosa molto lunga, di qualità e che sappia interpretare più moduli immagino che ancora qualche altro tassello possa arrivare. Il Catania ha una proprietà forte e ben preparata che sicuramente ha già in mente chi ingaggiare per coprire eventuali piccole lacune. Sui settori nei quali intervenire, probabilmente qualcuno arriverà ancora a centrocampo, in difesa e penso pure in porta, magari come vice di Bethers. Numericamente parlando ritengo non servano più di due, massimo tre innesti”.

Si ringrazia Nino Leonardi per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per l’intervista.

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