EX ROSSAZZURRI – Compagno: “Non biasimo il Catania, oggi in Romania sono un giocatore diverso”

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Cresciuto nelle giovanili di Palermo e Catania, Andrea Compagno ha dato uno slancio alla propria carriera nel giugno 2020 dopo diverse stagioni in Serie D, tra Sicilia, Piemonte, Sardegna ed a San Marino. L’attaccante classe 1996 nato a Palermo ha scelto di ripartire dalla Romania, e mai scelta fu azzeccata. Dopo avere militato nel Fc U Craiova, mettendo a segno anche un bel bottino di reti nel massimo campionato rumeno, il ragazzo ha convinto la Steaua Bucarest allenata da Nicolae Dica, altro ex rossazzurro, a puntare forte su di lui sborsando la cifra di 1.5 milioni di euro. Compagno ha inoltre fatto il suo esordio europeo in Conference League affrontando il West Ham.

“È successo tutto da un momento all’altro: dopo tre giorni ero già in campo, buttato nella mischia. Dopo altri sette giorni ero a Londra a giocare col West Ham: tutto così, all’improvviso”, racconta Compagno a GOAL Italia. “È stato tutto stranissimo – prosegue -. Non mi dimenticherò mai le sensazioni nel sottopassaggio: essere accanto a Paquetà, Ogbonna, gente che fino a un momento prima avevo visto solo in TV, è stato molto particolare, in una giornata atipica, storica”.                     

“Molti italiani non hanno questa propensione ad andare all’estero e lasciare la propria comfort zone – aggiunge –. Volevo questa sfida perché l’avevo sempre ritenuta una via più percorribile, forse per istinto. Sono passato per la Serie D italiana e dico sempre che è un labirinto: è difficile partire da lì e arrivare nelle categorie che sogni da bambino, in Serie B o Serie A”.

“Catania? Ne abbiamo parlato con Dica quando sono arrivato: per lui non è stato un periodo felicissimo, ma abbiamo questa cosa in comune. Nel calcio ci sono i famosi treni che passano, ma se semini bene, se ti sacrifichi, se dai la massima dedizione per avere qualcosa alla fine ti arriva. Presto o tardi, in un modo o in un altro arriva la strada giusta. Semplicemente: non mi reputo lo stesso giocatore che ero in Italia. Ho avuto un problema alle ginocchia che poi ho risolto: sono un giocatore diverso e, anzi, per questo motivo non biasimo né il Catania né il Torino per non avermi dato un’opportunità. La mia maturità calcistica è arrivata dopo”.

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