LANERI: “Divieto tifosi incomprensibile. Squadra da puntellare, non smantellare. Ritiro, tra 10-15 giorni sapremo”

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Il Direttore Sportivo del Catania Antonello Laneri è stato ospite di ‘Sport Sicilia Preview’, trasmissione su Telecolor. Non mancano gli spunti interessanti, riportiamo di seguito le parti salienti dell’intervento di Laneri:

“Il divieto di vendita dei tagliandi ai tifosi residenti nella provincia di Catania rappresenta una sconfitta per il calcio. Ancora nel 2023 è così. Non capisco, poi, questo tipo di provvedimento. Se è da ricercare nel rischio eventuale di venire a contatto i nostri tifosi con quelli del Messina, diretti a Taranto, non comprendo la differenza. A quel punto o si vieta la trasferta ad entrambe le tifoserie, oppure si dà l’ok. E’ sempre importante per noi il sostegno del popolo rossazzurro, dispiace che non ci saranno. Un’altra trasferta campana era stata negata in precedenza, quella di Santa Maria di Castellabate, ma in quel caso fu una decisione corretta perchè lo stadio non era a norma per ospitare i nostri tifosi”.

“Siamo contenti dell’arrivo di Pelligra perchè porta sempre tanto entusiasmo, ma ci sono tante cose da fare. Non solo il discorso legato al budget. La società sta rafforzando il Consiglio d’Amministrazione, dobbiamo trasformare la società in SpA o Srl, decide il presidente. Il Catania prima dell’1 luglio non può tesserare nessuno. Al momento ci sono in organico dei ragazzi che hanno fatto tanto e sposato un progetto, bisogna avere rispetto di loro e dell’allenatore per quello che ci stanno regalando”.

“L’ossatura da riconfermare ci deve essere per forza nella prossima stagione, inutile adesso fare i nomi. Abbiamo in rosa giocatori che provengono dalla Lega Pro e con campionati importanti alle spalle. Penso che non si debba smantellare ma puntellare bene la squadra perchè ci sono dei ruoli in cui abbiamo delle carenze. Ad esempio a sinistra il terzino sinistro, perchè abbiamo avuto Pedicone con dei problemi e adattato sempre qualcuno in quel settore. Il prossimo anno ci adoperemo per inserire quei giocatori necessari per allestire una squadra forte”.

“Fin dall’inizio abbiamo fatto un discorso di programmazione e progettualità. Chi è approdato in Sicilia sapeva della regola degli under e che, quindi, c’era la possibilità di andare in panchina. Tutti si sono calati nella mentalità della società, pensando di dovere centrare un unico obiettivo. Venire a Catania, in D, poteva rappresentare un rischio, in quanto il pericolo era quello di bruciarsi se le cose fossero andate male. Ma hanno dimostrato di essere dei professionisti. Prima di tutto, nella scelta dei calciatori, abbiamo studiato l’uomo che potesse coesistere con determinate situazioni”.

“Budget da 10 milioni? Per le cifre ufficiali del budget aspettiamo Pelligra. Quando sarà il momento, ci concentreremo per costruire una squadra da Catania, in grado di competere con le prime della classe in Serie C. Allenamenti? In questo momento, come prima squadra, ci alleniamo sul campo principale, il ‘Cibalino’ verrà rifatto e molto probabilmente ci alleneremo lì nella prossima stagione. Ritiro? Nel giro di 10-15 giorni sapremo dove farlo. Stiamo valutando le strutture idonee. Ci sono ipotesi in più regioni del sud”.         

“Futuro di giocatori e allenatore? Tutti vogliono rimanere e sono richiesti, non soltanto Chiarella. Mancano delle partite per concludere la stagione, poi a bocce ferme valuteremo il futuro insieme, ricordo che i matrimoni si fanno sempre in due. Rapisarda, Lorenzini e Castellini? Rapisarda in C ha fatto una semifinale playoff con la Triestina, Lorenzini lo scorso anno è stato tra i migliori in Lega Pro, Castellini è un giovane di prospettiva che arriverà lontano”.

“Tanti attaccanti anche nella prossima stagione? Seguiamo il metodo di un Catania aggressivo, che giochi in avanti. Ho sempre costruito squadre con tanti attaccanti perchè sono la vera forza di una squadra. Se una punta che normalmente fa 20 gol l’anno successivo segna meno, con tanti attaccanti in organico da 6-7 reti a testa corri meno rischi. Il Catanzaro ha vinto il campionato con tantissimi attaccanti in rosa, idem la Reggiana. Servono anche difensori veloci perchè quando attacchi ti devi difendere efficacemente. In generale calciatori che facciano al caso del Catania sul piano della mentalità e della programmazione, al di là del budget. Quest’anno non è un caso che abbiamo scelto giocatori di personalità, in grado di reggere la pressione di Catania, e catanesi con senso di appartenenza”.

“La gara precedente con la Sancataldese? Il Catania non può permettersi quel tipo di calo, mancavano 10 minuti al 90′ domenica. Abbiamo peccato un pò di presunzione, non ce lo possiamo permettere. Adesso pensiamo ad affrontare il Real Aversa. Siamo consapevoli del fatto che l’avversario naviga nella bassa classifica, questo gli può togliere tranquillità ma sarà una battaglia sul terreno di gioco perchè loro vorranno una vittoria in chiave salvezza”.

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